testata ADUC
 USA - USA - Usa. Ricerca europea su vitelli e conigli clonati per farmaci anticancro
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
29 aprile 2004 17:42
 
Sono 70 conigli e 9 vitelli le prime fabbriche biologiche di un farmaco anticancro: gli animali sono stati geneticamente modificati e clonati in modo che il loro sangue produca per tutta la loro vita una proteina killer specializzata nell'uccidere le cellule del piu' aggressivo tumore della pelle, il melanoma. La ricerca, condotta fra Germania, Italia e Austria, e' pubblicata il 20 aprile sulla rivista dell'Accademia delle scienze degli Stati Uniti, PNAS.
Alla ricerca, coordinata da Gottfried Brem, dell'universita' di Vienna e responsabile della societa' tedesca Agrobiogen, ha collaborato l'italiana Rosa Minoia, del dipartimento di Produzione animale dell'universita' di Bari.
La proteina killer si chiama r28M ed e' un anticorpo in grado di distruggere le cellule del melanoma. "In natura anticorpi come questi esistono, ma sono prodotti in quantita' insufficienti per trattare la malattia nell'uomo e non sono stabili", ha osservato Rosa Minoia. E' anche possibile ottenerli in laboratorio, "ma i costi di produzione sono proibitivi", nell'ordine delle migliaia di euro.
E' nata cosi' l'idea di trasferire il gene che controlla la produzione della proteina r28M nel Dna di conigli e bovini. Il genoma di questi animali da allevamento e' stato cosi' modificato in un punto preciso in modo da ottenere la produzione della proteina nel sangue e in modo stabile. Le cellule di coniglio e di vitello cosi' modificate (in entrambi i casi dei fibroblasti, ossia le cellule destinate a formare il tessuto connettivo) sono state introdotte in ovociti privati del nucleo.
Sono stati ottenuti cosi' degli embrioni, dei quali si e' occupato in particolare il gruppo italiano, mettendo a punto un metodo per ottenere il miglioramento della sopravvivenza.
Si sono ottenuti cosi' per la prima volta animali trasformati in bioreattori per la produzione di una proteina anticancro. Si trovano in Germania, presso la Agrobiogen. "Bioreattori in grado di produrre la proteina in forma stabile per tutta la vita", ha spiegato Minoia. Se poi questo processo di produzione venisse ottimizzato, ci sarebbe un deciso vantaggio anche in termini economici, con un costo nell'ordine di centinaia di euro.
Adesso non resta che da compiere il passo decisivo per trasformare la proteina in nuovo farmaco anti-melanoma. "La nostra ricerca ora e' nota alla comunita' scientifica e speriamo di avere presto approcci con aziende farmaceutiche interessate", ha concluso Minoia. I tempi saranno comunque lunghi: almeno dieci anni per affrontare tutte le fasi della sperimentazione, dagli animali all'uomo.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
ADUC - Salute - Notizia - USA - Usa. Ricerca europea su vitelli e conigli clonati per farmaci anticancro

testata ADUC
 USA - USA - Usa. Ricerca europea su vitelli e conigli clonati per farmaci anticancro
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
29 aprile 2004 17:42
 
Sono 70 conigli e 9 vitelli le prime fabbriche biologiche di un farmaco anticancro: gli animali sono stati geneticamente modificati e clonati in modo che il loro sangue produca per tutta la loro vita una proteina killer specializzata nell'uccidere le cellule del piu' aggressivo tumore della pelle, il melanoma. La ricerca, condotta fra Germania, Italia e Austria, e' pubblicata il 20 aprile sulla rivista dell'Accademia delle scienze degli Stati Uniti, PNAS.
Alla ricerca, coordinata da Gottfried Brem, dell'universita' di Vienna e responsabile della societa' tedesca Agrobiogen, ha collaborato l'italiana Rosa Minoia, del dipartimento di Produzione animale dell'universita' di Bari.
La proteina killer si chiama r28M ed e' un anticorpo in grado di distruggere le cellule del melanoma. "In natura anticorpi come questi esistono, ma sono prodotti in quantita' insufficienti per trattare la malattia nell'uomo e non sono stabili", ha osservato Rosa Minoia. E' anche possibile ottenerli in laboratorio, "ma i costi di produzione sono proibitivi", nell'ordine delle migliaia di euro.
E' nata cosi' l'idea di trasferire il gene che controlla la produzione della proteina r28M nel Dna di conigli e bovini. Il genoma di questi animali da allevamento e' stato cosi' modificato in un punto preciso in modo da ottenere la produzione della proteina nel sangue e in modo stabile. Le cellule di coniglio e di vitello cosi' modificate (in entrambi i casi dei fibroblasti, ossia le cellule destinate a formare il tessuto connettivo) sono state introdotte in ovociti privati del nucleo.
Sono stati ottenuti cosi' degli embrioni, dei quali si e' occupato in particolare il gruppo italiano, mettendo a punto un metodo per ottenere il miglioramento della sopravvivenza.
Si sono ottenuti cosi' per la prima volta animali trasformati in bioreattori per la produzione di una proteina anticancro. Si trovano in Germania, presso la Agrobiogen. "Bioreattori in grado di produrre la proteina in forma stabile per tutta la vita", ha spiegato Minoia. Se poi questo processo di produzione venisse ottimizzato, ci sarebbe un deciso vantaggio anche in termini economici, con un costo nell'ordine di centinaia di euro.
Adesso non resta che da compiere il passo decisivo per trasformare la proteina in nuovo farmaco anti-melanoma. "La nostra ricerca ora e' nota alla comunita' scientifica e speriamo di avere presto approcci con aziende farmaceutiche interessate", ha concluso Minoia. I tempi saranno comunque lunghi: almeno dieci anni per affrontare tutte le fasi della sperimentazione, dagli animali all'uomo.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS