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 USA - USA - Usa. Reni bioartificiali dai ricercatori del Michigan
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Notizia 
25 novembre 2004 20:07
 
L'ingegneria tissutale sta progredendo velocemente, e propone soluzioni bioartificiali che a lungo termine potranno sostituire le operazioni di trapianti di organi.
L'ultima notizia in tal senso viene dalla University of Michigan, dove un gruppo di ricercatori ha creato dei reni in grado di filtrare il sangue anche in quei pazienti con insufficienze croniche che non sopravvivono senza emodialisi. Al momento la ricerca e' in fase di sperimentazione, anche se e' stata testata la sicurezza dell'impianto sull'organismo.
Il dispositivo e' composto da un filtro vero e proprio fatto di fibre che hanno origine da staminali adulte, collegato tramite una cannula alla circolazione, che porta il sangue nei reni. Queste fibre contengono quelle cellule in grado di trattenere l'acqua, i sali minerali, gli elettroliti e il glucosio necessario al corpo: meccanismi che la dialisi ad esempio non produce. Al contempo i reni bioartificiali controllano la produzione di citochine, molecole del sistema immunitario indispensabili per la protezione da agenti esterni.
David Humes, autore dello studio, nel comunicato di presentazione dei risultati afferma: "Questo tipo di cellule staminali adulte e' ben tollerato dai pazienti con insufficienza renale acuta, e ha prodotto notevoli miglioramenti in molti casi. Anche se i dati alla mano non sono molti, ci bastano per proseguire gli studi sotto l'egida della FDA, ma soprattutto per passare alla seconda fase della sperimentazione". Alla prima fase hanno partecipato 10 pazienti, che presentavano un rischio di mortalita' pari all'86%: dopo l'intervento 6 di questi sono sopravvissuti per 30 giorni. Si tratta comunque di ricerche su pazienti in condizioni estremamente critiche, ed e' possibile che i risultati siano migliori se rapportati a casi clinici meno gravi.
 
 
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L'ultima notizia in tal senso viene dalla University of Michigan, dove un gruppo di ricercatori ha creato dei reni in grado di filtrare il sangue anche in quei pazienti con insufficienze croniche che non sopravvivono senza emodialisi. Al momento la ricerca e' in fase di sperimentazione, anche se e' stata testata la sicurezza dell'impianto sull'organismo.
Il dispositivo e' composto da un filtro vero e proprio fatto di fibre che hanno origine da staminali adulte, collegato tramite una cannula alla circolazione, che porta il sangue nei reni. Queste fibre contengono quelle cellule in grado di trattenere l'acqua, i sali minerali, gli elettroliti e il glucosio necessario al corpo: meccanismi che la dialisi ad esempio non produce. Al contempo i reni bioartificiali controllano la produzione di citochine, molecole del sistema immunitario indispensabili per la protezione da agenti esterni.
David Humes, autore dello studio, nel comunicato di presentazione dei risultati afferma: "Questo tipo di cellule staminali adulte e' ben tollerato dai pazienti con insufficienza renale acuta, e ha prodotto notevoli miglioramenti in molti casi. Anche se i dati alla mano non sono molti, ci bastano per proseguire gli studi sotto l'egida della FDA, ma soprattutto per passare alla seconda fase della sperimentazione". Alla prima fase hanno partecipato 10 pazienti, che presentavano un rischio di mortalita' pari all'86%: dopo l'intervento 6 di questi sono sopravvissuti per 30 giorni. Si tratta comunque di ricerche su pazienti in condizioni estremamente critiche, ed e' possibile che i risultati siano migliori se rapportati a casi clinici meno gravi.
 
 
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