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 USA - USA - Usa. "Non potete lavorare su embrioni", e il dibattito e' aperto
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4 marzo 2004 17:49
 
A meta' febbraio l'University of Minnesota ha annunciato che avrebbe a breve iniziato a lavorare su embrioni umani, attraverso dei finanziamenti e donazioni private.
Come prevedibile, si e' subito scatenato un dibattiti politico interno dai toni aspri e contraddittori. "Una legge statale del 1973 proibisce l'uso di un essere umano vivente, per qualsiasi tipo di ricerca scientifica o di laboratorio che non abbia come unico scopo la salvaguardia della vita e della salute del concepito stesso", spiega il senatore repubblicano Tom Neuville e il collega deputato Tim Wilkin.
I rappresentati politici hanno incontrato Frank Cerra, vice presidente del Academic Health Centre i primi giorni di marzo, per discutere dell'eventuale illegalita' dell'iniziativa proposta. Ma per Cerra il problema non si pone nemmeno: "L'universita' e' in regola con le disposizioni statali e federali. I nostri obbiettivi professionali rispecchiavano in pieno le linee guida federali a suo tempo redatte.fino a quando il presidente Bush nel 2001 ha deciso di limitare tutti i fondi alla ricerca". Ecco perche' rivolgersi verso embrioni concepiti tempo fa, che non fanno parte del "materiale" approvato da Bush, ma che possono essere utilizzati per la ricerca grazie ai finanziamenti privati. E secondo William Donohoue, uno degli amministratori dell'universita', "gli embrioni che ci hanno donato non presentano nessuna delle caratteristiche viventi espresse nella legge, cioe' il respiro, un cuore che batte, un corpo che si muove o un cervello che pensa".
"In realta'", continuano Neuville e Wilkin, "abbiamo capito perfettamente che l'intento dei ricercatori e' quello di lavorare sul cellule staminali embrionali, che in quanto tali hanno la capacita' di svilupparsi e dividersi, e che quindi non possono che definirsi viventi". Hanno poi esortato gli scienziati a rivolgersi verso quelle tecnologie prodotte in Olanda o in Gran Bretagna che permettono di lavorare senza embrioni. E Cerra ribatte: "Sarebbe come negarci il diritto alla competitivita' scientifica, che e' poi il fattore principale per cercare le cure e le terapie migliori".
Il fronte pro-life ha comunque dichiarato che incrementera' i suoi sforzi per limitare la legge esistente e influenzare in tal senso l'opinione pubblica. A livello parlamentare sono gia' 30 i deputati firmatari della proposta, ma la legge federale e' chiara e l'universita' non sembra intenzionata a mollare il progetto.
 
 
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