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 USA - USA - Usa. Per il presidente Bush ora serve una legge, anche i democratici al lavoro
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9 gennaio 2003 20:02
 
Il presidente George W. Bush e' profondamente preoccupato per l'annuncio dei raeliani secondo cui sarebbe nata la prima bambina clonata. "Il presidente, come molti americani, crede che la clonazione umana sia profondamente preoccupante e appoggia con forza una legge che la metta al bando", ha detto il portavoce Scott McClellan. "Nonostante il diffuso scetticismo tra gli scienziati e i medici, e' chiaro che l'annuncio sottolinea il bisogno per il nuovo Congresso di superare le differenze di partito e approvare il bando di ogni tipo di clonazione umana", ha detto McClellan citando l'opinione di Bush.
Negli Usa, infatti, non esiste una legge federale che bandisca la clonazione.
Il Congresso Usa, a maggioranza repubblicana, nel 2001 aveva approvato un progetto di legge che proibiva la clonazione, sia quella riproduttiva che quella per scopi terapeutici. Legge che pero' si e' bloccata al Senato, grazie alla maggioranza che fino alle elezioni dello scorso novembre avevano i democratici. La legge comunque non era sostenuta neppure da tutti i repubblicani proprio per il divieto sulla ricerca sulle cellule staminali di origine embrionale. Senatori di entrambi gli schieramenti temono che altri Paesi con legislazioni piu' flessibili, come la Gran Bretagna, prendano dei vantaggi sulla ricerca scientifica per curare malattie grazie alle staminali embrionali, lasciando fuori gli Usa. Ora sono gli stessi senatori democratici che stanno studiando un progetto di legge, sull'onda emotiva suscitata dalle notizie dei raeliani, che permetterebbe la clonazione solo per la produzione di cellule staminali, fissando il limite di due settimane per l'embrione clonato. Il progetto imporrebbe sanzioni molto severe a chi invece portasse avanti esperimenti di clonazione umana. La senatrice democratica che sta lavorando su questo progetto di legge e' Dianne Feinstein.
Il paladino della proposta piu' proibizionista e contro tutte le forme di clonazione, e' il repubblicano Sam Brownback, che ha gia' criticato il progetto di legge democratico perche' in realta' secondo lui non "proibisce la clonazione", "una volta che si utilizza un ovulo non fecondato, che gli si introduce il materiale genetico di un'altra persona e che si blocca la sua crescita, si e' comunque creata un'altra persona clonata". E il deputato repubblicano Steve Kestell e' dello stesso parere: ha infatti annunciato di voler presentare una proposta di legge che bandisca la clonazione in toto, ricordando di essere rimasto inorridito di fronte alla possibilita' della "commercializzazione della vita umana".
Il Governatore democratico del Wisconsin, Jim Doyle, invece, ha precisato di essere contro la clonazione riproduttiva, ma ha dichiarato di voler proteggere la ricerca sulle cellule staminali embrionali: "dobbiamo stare attenti a non legare le mani dei ricercatori".
Tra i senatori, il democratico Edward Kennedy, del Massachusetts, e il repubblicano Orrin Hatch, dello Utah, hanno dichiarato di volersi associare nella presentazione di una legge che proibisca solo la clonazione riproduttiva.
Mercoledi' 8 gennaio il repubblicano Dave Weldon, medico eletto in Florida, ha lanciato una campagna affinche' il Congresso approvi un progetto di legge contro la clonazione umana. Weldon, autore della legge che era gia' stata approvata nella legislatura passata dal Congresso, ora ci riprova e chiede che il nuovo testo "sia una priorita' assoluta" anche per entrambe le assemblee legislative statunitensi. "Le dichiarazioni dei raeliani, secondo cui avrebbero clonato un bebe', hanno aumentano la necessita' che il Congresso voti ora una proibizione assoluta di questo tipo di procedimenti negli esseri umani", ha ribadito Weldon. La novita' e' che insieme al repubblicano Weldon a sottoscrivere il progetto di legge c'e' anche il democratico Bart Stupak, eletto nel Michigan. "La razza umana non e' disponibile per tutti i tipi di esperimenti e la fabbricazione di persone umane, compreso lo stato embrionario, e' moralmente condannabile", ha spiegato Stupak.
 
 
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