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 USA - USA - Usa. La politica di Bush fa male all’economia
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Notizia 
13 novembre 2003 14:24
 
La politica dell'amministrazione Bush in tema di ricerca sulle cellule staminali embrionali, a lungo termine si sta rivelando per quello che e': dannosa.
Non solo per la ricerca, che da quelle limitazioni trae soltanto ritardi e gap tecnologici, ma anche per l'economia, che risente della mancanza di prodotti e tecnologie nuove.
E' quanto e' emerso da un discorso svolto da Christopher Scott, membro fondatore dell'Acumen Sciences e direttore editoriale del Acumen Journal of Sciences, durante una conferenza tenutasi alla Northern Arizona University. "Le ripercussioni di questa politica iniziano ad essere chiare", ha spiegato Scott. "Geron, probabilmente la migliore compagnia biotech nel campo delle staminali, e' costretta a lavorare con il 50% degli impiegati in meno. Ci sono molti tra i biologi piu' preparati, che lasciano gli Usa e vanno in Giappone, dove possono svolgere le loro ricerche. Ma se loro partono, noi perdiamo anche il loro bagaglio intellettuale. Lo sto dicendo da un punto di vista prettamente economico". Dal punto di vista scientifico Scott ha ricordato che negli Usa solo 10 delle presunte 70 linee di staminali embrionali approvate dall'amministrazione Bush, sono veramente utilizzabili a fini di ricerca. "Queste cellule provengono dalle cliniche di fecondazione assistita. Ma chi sono le persone che si rivolgono a queste cliniche? Tendenzialmente pazienti di ceto medio, e di razza bianca. Se uno scienziato volesse avere un quadro chiaro della relazione fra staminali e diversita' genetica, con solo queste linee a disposizione non potra' mai averlo".
 
 
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Non solo per la ricerca, che da quelle limitazioni trae soltanto ritardi e gap tecnologici, ma anche per l'economia, che risente della mancanza di prodotti e tecnologie nuove.
E' quanto e' emerso da un discorso svolto da Christopher Scott, membro fondatore dell'Acumen Sciences e direttore editoriale del Acumen Journal of Sciences, durante una conferenza tenutasi alla Northern Arizona University. "Le ripercussioni di questa politica iniziano ad essere chiare", ha spiegato Scott. "Geron, probabilmente la migliore compagnia biotech nel campo delle staminali, e' costretta a lavorare con il 50% degli impiegati in meno. Ci sono molti tra i biologi piu' preparati, che lasciano gli Usa e vanno in Giappone, dove possono svolgere le loro ricerche. Ma se loro partono, noi perdiamo anche il loro bagaglio intellettuale. Lo sto dicendo da un punto di vista prettamente economico". Dal punto di vista scientifico Scott ha ricordato che negli Usa solo 10 delle presunte 70 linee di staminali embrionali approvate dall'amministrazione Bush, sono veramente utilizzabili a fini di ricerca. "Queste cellule provengono dalle cliniche di fecondazione assistita. Ma chi sono le persone che si rivolgono a queste cliniche? Tendenzialmente pazienti di ceto medio, e di razza bianca. Se uno scienziato volesse avere un quadro chiaro della relazione fra staminali e diversita' genetica, con solo queste linee a disposizione non potra' mai averlo".
 
 
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