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 USA - USA - Usa. Un nuovo rapporto accusa Bush di manipolare la scienza
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22 luglio 2004 16:38
 
Un nuovo rapporto reso noto l'8 luglio dall'organizzazione Ucs, l'Union of Concerned Scientist, accusa il Governo di Bush di proseguire nell'opera di distorsione e di censura della scienza e della ricerca per perseguire i suoi obbiettivi politici.
Secondo gli autori del rapporto la Casa Bianca avrebbe costretto i ricercatori a dichiarare le loro posizioni politiche nel corso di colloqui per nomine nei consigli scientifici federali, mettendo il veto a chi non la pensava come la presidenza; ha ignorato le prove scientifiche in rapporti di impatto ambientale e ha scartato le raccomandazioni di scienziati proibendo la vendita della pillola del giorno dopo senza ricetta medica.
Il rapporto e' il secondo di questo tipo reso noto dall'inizio dell'anno. A febbraio l'organizzazione aveva pubblicato un dossier in cui si sosteneva che il Governo Usa manipolava i dati scientifici tutte le volte che le prove andavano contro la sua agenda politica, come sulla ricerca con le cellule staminali. Inoltre accusava Washington di indicare ideologi filogovernativi per i comitati scientifici federali.
L'Ucs ha anche pubblicato una lettera sottoscritta da 60 accademici, compresi 20 premi Nobel, che chiedeva alla Casa Bianca di ripristinare l'integrita' scientifica nelle politiche pubbliche. Da febbraio piu' di 4.000 scienziati hanno sottoscritto il documento.

Il nuovo rapporto "porta ulteriori prove del fatto che, quando la conoscenza scientifica entra in conflitto con i suoi obbiettivi politici, l'amministrazione Bush ha manipolato il processo con cui la scienza entra nelle sue decisioni". Documenti confidenziali ottenuti grazie alla legge che ne consente l'accessibilita', e colloqui con ricercatori mostrano, ad esempio, che il vicesegretario al Dipartimento dell'Interno, Stephen J. Grilles, ex lobbista dell'Associazione Nazionale delle Miniere, ha istruito scienziati e funzionari delle agenzie federali a cambiare un rapporto sull'impatto ambientale che raccomandava di limitare gli effetti della creazione di miniere in alcune localita'. Uno degli scienziati ha ammesso come il Governo aveva infatti chiesto di eliminare termini come "significativo" o "grave" quando ci si riferiva all'impatto ambientale.
Nel dossier compaiono anche i colloqui che alcuni scienziati hanno dovuto sostenere per l'ammissione ad alcuni comitati federali. E allora Richard Myers, genetista dell'Universita' di Stanford, racconta di avere subito una vera e propria inquisizione in merito alla sua posizione sulla ricerca con le cellule staminali da parte di un rappresentante del Governo per poter entrare a far parte del Consiglio Nazionale della Ricerca sul Genoma Umano. "Dopo ha voluto sapere che cosa pensavo del presidente Bush: se mi piaceva, o che cosa pensavo del suo lavoro". Myers per tutta risposta aveva detto di non gradire questo tipo di colloquio. La sua nomina, chiaramente, e' saltata.

Per maggiori informazioni tutti i documenti in inglese: clicca qui
 
 
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Secondo gli autori del rapporto la Casa Bianca avrebbe costretto i ricercatori a dichiarare le loro posizioni politiche nel corso di colloqui per nomine nei consigli scientifici federali, mettendo il veto a chi non la pensava come la presidenza; ha ignorato le prove scientifiche in rapporti di impatto ambientale e ha scartato le raccomandazioni di scienziati proibendo la vendita della pillola del giorno dopo senza ricetta medica.
Il rapporto e' il secondo di questo tipo reso noto dall'inizio dell'anno. A febbraio l'organizzazione aveva pubblicato un dossier in cui si sosteneva che il Governo Usa manipolava i dati scientifici tutte le volte che le prove andavano contro la sua agenda politica, come sulla ricerca con le cellule staminali. Inoltre accusava Washington di indicare ideologi filogovernativi per i comitati scientifici federali.
L'Ucs ha anche pubblicato una lettera sottoscritta da 60 accademici, compresi 20 premi Nobel, che chiedeva alla Casa Bianca di ripristinare l'integrita' scientifica nelle politiche pubbliche. Da febbraio piu' di 4.000 scienziati hanno sottoscritto il documento.

Il nuovo rapporto "porta ulteriori prove del fatto che, quando la conoscenza scientifica entra in conflitto con i suoi obbiettivi politici, l'amministrazione Bush ha manipolato il processo con cui la scienza entra nelle sue decisioni". Documenti confidenziali ottenuti grazie alla legge che ne consente l'accessibilita', e colloqui con ricercatori mostrano, ad esempio, che il vicesegretario al Dipartimento dell'Interno, Stephen J. Grilles, ex lobbista dell'Associazione Nazionale delle Miniere, ha istruito scienziati e funzionari delle agenzie federali a cambiare un rapporto sull'impatto ambientale che raccomandava di limitare gli effetti della creazione di miniere in alcune localita'. Uno degli scienziati ha ammesso come il Governo aveva infatti chiesto di eliminare termini come "significativo" o "grave" quando ci si riferiva all'impatto ambientale.
Nel dossier compaiono anche i colloqui che alcuni scienziati hanno dovuto sostenere per l'ammissione ad alcuni comitati federali. E allora Richard Myers, genetista dell'Universita' di Stanford, racconta di avere subito una vera e propria inquisizione in merito alla sua posizione sulla ricerca con le cellule staminali da parte di un rappresentante del Governo per poter entrare a far parte del Consiglio Nazionale della Ricerca sul Genoma Umano. "Dopo ha voluto sapere che cosa pensavo del presidente Bush: se mi piaceva, o che cosa pensavo del suo lavoro". Myers per tutta risposta aveva detto di non gradire questo tipo di colloquio. La sua nomina, chiaramente, e' saltata.

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