Un gruppo di ricercatori della University of Miami ha messo a punto una tecnica in grado di indirizzare la differenziazione delle cellule staminali embrionali. In particolare, la ricerca si e' concentrata sulla possibilita' di creare isole pancreatiche, produttrici di insulina e trapiantabili nei pazienti affetti da diabete di tipo 1.
Al momento lo studio e' in fase sperimentale, e le applicazioni pratiche si prospettano ancora lontane. "Abbiamo bisogno in grandi quantita' di risorse alternative", spiega Juan Dominguez, autore della ricerca. "L'uso di cellule staminali embrionali rappresenterebbe in assoluto la migliore potenzialita' offerta dalle moderne biotecnologie".
Gli scienziati hanno sostanzialmente modificato il corredo genetico delle staminali iniettando una proteina in grado di indirizzarne lo sviluppo. Le staminali infatti, affinche' si trasformino in isole pancreatiche, devono creare una serie di proteine specifiche in una specifica sequenza.
Sulle cellule di topi questa tecnica ha avuto un buon esito, e ora i ricercatori sperano di riproporla anche su cellule umane.

Un gruppo di ricercatori della University of Miami ha messo a punto una tecnica in grado di indirizzare la differenziazione delle cellule staminali embrionali. In particolare, la ricerca si e' concentrata sulla possibilita' di creare isole pancreatiche, produttrici di insulina e trapiantabili nei pazienti affetti da diabete di tipo 1.
Al momento lo studio e' in fase sperimentale, e le applicazioni pratiche si prospettano ancora lontane. "Abbiamo bisogno in grandi quantita' di risorse alternative", spiega Juan Dominguez, autore della ricerca. "L'uso di cellule staminali embrionali rappresenterebbe in assoluto la migliore potenzialita' offerta dalle moderne biotecnologie".
Gli scienziati hanno sostanzialmente modificato il corredo genetico delle staminali iniettando una proteina in grado di indirizzarne lo sviluppo. Le staminali infatti, affinche' si trasformino in isole pancreatiche, devono creare una serie di proteine specifiche in una specifica sequenza.
Sulle cellule di topi questa tecnica ha avuto un buon esito, e ora i ricercatori sperano di riproporla anche su cellule umane.