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 USA - USA - Usa. Linee di staminali embrionali malate per studiare malattie genetiche
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24 giugno 2004 19:57
 
Scienziati americani hanno creato nuove linee di cellule staminali embrionali umane estraendo le capostipiti da embrioni geneticamente difettosi rimasti inutilizzati dopo essere stati prodotti con tecniche di fecondazione assistita.
Ne ha dato notizia Yurii Verlinksy, presidente del Reproductive Genetics Institute di Chicago, al meeting annuale tenutosi a Boston della International Society for Stem Cell Research (ISSCR), come riporta la rivista New Scientist.
Le cellule, le prime ottenute da embrioni con specifiche anomalie genetiche, serviranno a studiare varie malattie genetiche semplici e complesse, cioe' causate da difetti in uno o piu' geni, e su di esse saranno testati dei trattamenti sperimentali.
Molti laboratori del mondo stanno lavorando alla creazione di linee di staminali con malattie genetiche, hanno riferito gli esperti, ma finora solo l'esistenza di una linea affetta da fibrosi cistica e' documentata in Inghilterra presso il laboratorio di biologia delle cellule staminali di Stephen Minge al King's College di Londra, dove gli scienziati al momento stanno lavorando alla realizzazione di una linea cellulare affetta da una malattia neurodegenerativa, il morbo di Huntington.
La realizzazione delle linee si basa sull'estrazione di una decina di staminali capostipiti dagli embrioni abbandonati. Queste poi vengono coltivate in vitro in un 'brodo' che le faccia moltiplicare mantenendole staminali, senza farle specializzare. Questo e' il passaggio piu' difficile per la creazione di una linea di staminali, ha spiegato Verlinksy, infatti le cellule tendono a maturare al primo sia pur minimo cambiamento dell'ambiente dove crescono. L'équipe ha realizzato finora 46 linee di staminali embrionali umane. La dimostrazione che le cellule permangano in uno stato indifferenziato e' data dall'attivita' di un gene distintivo delle staminali, usato come test, 'Oct-4'.
Le linee create sono malate di sindrome di Marfan, distrofia miotonica, neurofibromatosi di tipo 1, sindrome dell'X Fragile e anemia di Fanconi. I ricercatori le studieranno per capire le basi genetiche di queste malattie e per testarvi trattamenti sperimentali come la terapia genica. Ma serviranno anche per lo sviluppo di nuovi farmaci e per test tossicologici per dimostrare l'innocuita' di nuovi principi attivi.
 
 
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