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 USA - USA - Usa. Joseph Murray dopo i trapianti, la nuova sfida arriva dalle staminali
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Notizia 
23 dicembre 2004 19:20
 
"Grazie alla ricerca sulle cellule staminali embrionali un giorno saremo in grado di "coltivare" nuovi organi, progettando e costruendo tessuti su misura, che allungheranno la vita degli individui", descrive cosi' le sfide del futuro della medicina Joseph E. Murray, l'85enne dottore di Boston e premio Nobel per la medicina che il 23 dicembre 1954 effettuo' il primo trapianto riuscito di organi presso il Peter Bent Brigham Hospital di Boston (oggi il Brigham and Women's Hospital). Ad intervistarlo e' Alessandra Farkas per il quotidiano Corriere della Sera, che gli ricorda come molti politici anti-abortisti, non solo in Usa, criticano questa ricerca come "immorale". "E' un po' come l'energia atomica: puo' essere buona o cattiva, salvare vite o fare catastrofi, a seconda di come viene utilizzata. Non si puo' fermare la curiosita' umana solo per paura, seguendo questo principio l'uomo non sarebbe mai arrivato a volare. Parlo da cattolico credente. Mio padre era irlandese, la famiglia di mia madre emigro' dalla Campania ai tempi di Garibaldi".
 
 
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