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2 settembre 2004 20:41
 
Queste elezioni presidenziali sono occasione per parlare di molte cose. Quando c'e' da criticare o da votare c'e' sempre occasione per parlare di tutto. I giornali si sfogano, cosi' come gli opinionisti, gli economisti, i politici di provincia, gli scienziati e la varie First Ladies.
Per quanto riguarda l'argomento che ci interessa, in questi giorni due scienziati hanno preso carta e penna, e hanno inviato all'indirizzo del Washington Post un lungo articolo di riflessione sulla politica di Bush in tema di scienza e sulle sue conseguenze. Lo stesso giorno il Wall Street Journal pubblicava un editoriale di lode al Presidente e di incoraggiamento alla sua linea.
Ruth Faden e John Gearhart, entrambi della John Hopkins University spiegano: "Siamo al terzo anniversario di quella che rappresenta una scelta politica dannosa per tutto noi. Parlare di scienza in termini politici e' diventato uno slogan facile per tutti e di poco costo. Con i suoi cartelli e la sua propaganda Bush ha fatto delle staminali il simbolo di cio' che e' bene e cio' che e' male per il suo popolo. E' vero, non ci sono garanzie sul futuro e su cio' che possiamo ottenere dalle staminali; le strade pero' sono due: o si ferma la scienza o la si conduce per mano. In ogni caso dovremmo attendere ancora dai 5 ai 10 anni prima di avere delle risposte chiare.
Ci sono alcuni fattori che vanno comunque ricordati:

- Indipendentemente da quello che vogliamo credere, la scienza ci dice che non esistono altri tipi di cellule staminali non-embrionali in grado di differenziarsi in tale quantita' e diversita'. Su questo punto la ricerca e' inequivocabile: malattie come il Parkinson, il diabete giovanile, la SLA, o le lesioni alla spina dorsale non possono essere curate con le staminali adulte in via definitiva. Se vogliamo rapidi progressi scientifici dobbiamo accettare l'idea di lavorare con staminali embrionali.
- Le linee embrionali approvate da Bush, tutte create prima dell'agosto del 2001, sono chiaramente inadeguate per il tipo di ricerca che ci occorre. Sono sicuramente in tutto meno di 21, sono state create con fattori di crescita di topi e potrebbero contenere dei retrovirus di cui ignoriamo l'esistenza e il possibile effetto. Dal 2001 siamo stati in grado di far crescere linee embrionali senza fattori animali, ma non possiamo utilizzarle per colpa dei finanziamenti federali. E se anche un giorno dovessimo arrivare a delle sperimentazioni cliniche utilizzando le linee approvate, ci sarebbero notevoli problemi di compatibilita' genetica. E comunque, 21 linee sono troppo poche per soddisfare i bisogni di tutti i gruppi razziali.
- Secondo l'attuale legge non e' possibile derivare o creare delle linee embrionali partendo da embrioni geneticamente malati. Questo e' estremamente limitativo, perche' al contrario ci consentirebbe di capire a fondo le chiavi di alcune malattie genetiche gravi e quindi combatterle meglio.
- Restringere i finanziamenti federali alle linee approvate ha determinato un rallentamento sia finanziario che scientifico. I 25 milioni di Usd destinati alla ricerca e gestiti dal NIH sono solo una piccolissima parte del budget di cui dispone l'ente nazionale per la ricerca. Nello stesso anno inoltre Bush non ha avuto problemi a elargire la modica somma di 190,7 milioni di Usd per le meno promettenti staminali adulte. Ecco perche' i finanziamenti privati sono essenziali: perche' vanno la' a colmare quei vuoti che il governo per una serie di motivi non riesce a riempire.
- Gli Usa stanno restando indietro rispetto agli scienziati di tutto il mondo. In Gran Bretagna meno di un mese fa si dava l'annuncio di una nuova serie di ricerche su embrioni; altri paesi investono centinaia di migliaia di dollari e gli scienziati Usa sono ad aspettare con ansia che un voto in piu' cambi la situazione. E coloro che piu' di tutti ci rimettono sono proprio i pazienti, che non possono aspettare a lungo purtroppo e che non possono girare il mondo chiedendo speranze e guarigione.
Kerry Bush..qui non si parla solo piu' di politica, ma della possibilita' di scegliere autonomamente i propri valori. Noi crediamo che le persone che soffrono e che piangono abbiamo piu' dignita' di un gruppo di cellule in vitro. Non ci sono simboli o giochi di parole, la scelta' e' chiara".
 
 
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Per quanto riguarda l'argomento che ci interessa, in questi giorni due scienziati hanno preso carta e penna, e hanno inviato all'indirizzo del Washington Post un lungo articolo di riflessione sulla politica di Bush in tema di scienza e sulle sue conseguenze. Lo stesso giorno il Wall Street Journal pubblicava un editoriale di lode al Presidente e di incoraggiamento alla sua linea.
Ruth Faden e John Gearhart, entrambi della John Hopkins University spiegano: "Siamo al terzo anniversario di quella che rappresenta una scelta politica dannosa per tutto noi. Parlare di scienza in termini politici e' diventato uno slogan facile per tutti e di poco costo. Con i suoi cartelli e la sua propaganda Bush ha fatto delle staminali il simbolo di cio' che e' bene e cio' che e' male per il suo popolo. E' vero, non ci sono garanzie sul futuro e su cio' che possiamo ottenere dalle staminali; le strade pero' sono due: o si ferma la scienza o la si conduce per mano. In ogni caso dovremmo attendere ancora dai 5 ai 10 anni prima di avere delle risposte chiare.
Ci sono alcuni fattori che vanno comunque ricordati:

- Indipendentemente da quello che vogliamo credere, la scienza ci dice che non esistono altri tipi di cellule staminali non-embrionali in grado di differenziarsi in tale quantita' e diversita'. Su questo punto la ricerca e' inequivocabile: malattie come il Parkinson, il diabete giovanile, la SLA, o le lesioni alla spina dorsale non possono essere curate con le staminali adulte in via definitiva. Se vogliamo rapidi progressi scientifici dobbiamo accettare l'idea di lavorare con staminali embrionali.
- Le linee embrionali approvate da Bush, tutte create prima dell'agosto del 2001, sono chiaramente inadeguate per il tipo di ricerca che ci occorre. Sono sicuramente in tutto meno di 21, sono state create con fattori di crescita di topi e potrebbero contenere dei retrovirus di cui ignoriamo l'esistenza e il possibile effetto. Dal 2001 siamo stati in grado di far crescere linee embrionali senza fattori animali, ma non possiamo utilizzarle per colpa dei finanziamenti federali. E se anche un giorno dovessimo arrivare a delle sperimentazioni cliniche utilizzando le linee approvate, ci sarebbero notevoli problemi di compatibilita' genetica. E comunque, 21 linee sono troppo poche per soddisfare i bisogni di tutti i gruppi razziali.
- Secondo l'attuale legge non e' possibile derivare o creare delle linee embrionali partendo da embrioni geneticamente malati. Questo e' estremamente limitativo, perche' al contrario ci consentirebbe di capire a fondo le chiavi di alcune malattie genetiche gravi e quindi combatterle meglio.
- Restringere i finanziamenti federali alle linee approvate ha determinato un rallentamento sia finanziario che scientifico. I 25 milioni di Usd destinati alla ricerca e gestiti dal NIH sono solo una piccolissima parte del budget di cui dispone l'ente nazionale per la ricerca. Nello stesso anno inoltre Bush non ha avuto problemi a elargire la modica somma di 190,7 milioni di Usd per le meno promettenti staminali adulte. Ecco perche' i finanziamenti privati sono essenziali: perche' vanno la' a colmare quei vuoti che il governo per una serie di motivi non riesce a riempire.
- Gli Usa stanno restando indietro rispetto agli scienziati di tutto il mondo. In Gran Bretagna meno di un mese fa si dava l'annuncio di una nuova serie di ricerche su embrioni; altri paesi investono centinaia di migliaia di dollari e gli scienziati Usa sono ad aspettare con ansia che un voto in piu' cambi la situazione. E coloro che piu' di tutti ci rimettono sono proprio i pazienti, che non possono aspettare a lungo purtroppo e che non possono girare il mondo chiedendo speranze e guarigione.
Kerry Bush..qui non si parla solo piu' di politica, ma della possibilita' di scegliere autonomamente i propri valori. Noi crediamo che le persone che soffrono e che piangono abbiamo piu' dignita' di un gruppo di cellule in vitro. Non ci sono simboli o giochi di parole, la scelta' e' chiara".
 
 
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