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 USA - USA - Usa. Come le staminali si trasformano in neuroni, uno studio
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Notizia 
3 febbraio 2005 19:39
 
E' stato pubblicato sulla rivista scientifica Neuron uno studio che apre la via allo sviluppo di terapie per le malattie neurovegetative del sistema nervoso come il Parkinson, la malattia di Huntington e la sclerosi laterale amiotrofica. Terapie basate sulla manipolazione dei geni e delle molecole dedicati al controllo dello sviluppo dei neuroni potrebbero permettere a quelli danneggiati di sopravvivere e funzionare, o indurre le cellule staminali a differenziarsi per sostituirli.
L'équipe della biologa italiana Paola Arlotta e' riuscita ad isolare alcuni geni mai caratterizzati prima nel sistema nervoso che, in futuro, potrebbero essere utili per istruire una cellula staminale affinche' diventi uno specifico tipo di neurone, tra i numerosissimi che costituiscono il sistema nervoso centrale.
A fianco di Paola Arlotta, hanno lavorato Bradley Molyneaux e Jeffrey Macklis, del Center for nervous system repair del Massachusetts general hospital alla Harvard medical school di Boston, negli Usa.
"In questo lavoro -precisa Arlotta sentita da Il Sole24ore- abbiamo isolato tre categorie di neuroni in diversi stadi di sviluppo e, una volta identificate le cellule, abbiamo effettuato analisi con Dna microarray per scoprire quali molecole controllano ciascuno dei tre tipi neuronali. Questo tipo di approccio sperimentale ci ha permesso di isolare molti geni, di cui alcuni mai caratterizzati prima nel sistema nervoso. Per verificare di avere identificato geni che controllano funzioni critiche dei neuroni corficospinali, abbiamo preso in esame topi creati in laboratorio e privi di uno dei geni da noi isolati: in effetti, abbiamo rilevato che in assenza di questo gene non si stabilivano corrette connessioni tra corteccia cerebrale e spina dorsale".
"Data l'enorme complessita' di cellule e connessioni che caratterizza il sistema nervoso umano per sviluppare terapie sara' molto importante saper controllare la formazione mirata dei soli neuroni persi o danneggiati in una specifica malattia degenerativa. Anche se questi studi sono ancora all'inizio, i dati da noi pubblicati dovrebbero stimolare la scoperta di nuove terapie".
 
 
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L'équipe della biologa italiana Paola Arlotta e' riuscita ad isolare alcuni geni mai caratterizzati prima nel sistema nervoso che, in futuro, potrebbero essere utili per istruire una cellula staminale affinche' diventi uno specifico tipo di neurone, tra i numerosissimi che costituiscono il sistema nervoso centrale.
A fianco di Paola Arlotta, hanno lavorato Bradley Molyneaux e Jeffrey Macklis, del Center for nervous system repair del Massachusetts general hospital alla Harvard medical school di Boston, negli Usa.
"In questo lavoro -precisa Arlotta sentita da Il Sole24ore- abbiamo isolato tre categorie di neuroni in diversi stadi di sviluppo e, una volta identificate le cellule, abbiamo effettuato analisi con Dna microarray per scoprire quali molecole controllano ciascuno dei tre tipi neuronali. Questo tipo di approccio sperimentale ci ha permesso di isolare molti geni, di cui alcuni mai caratterizzati prima nel sistema nervoso. Per verificare di avere identificato geni che controllano funzioni critiche dei neuroni corficospinali, abbiamo preso in esame topi creati in laboratorio e privi di uno dei geni da noi isolati: in effetti, abbiamo rilevato che in assenza di questo gene non si stabilivano corrette connessioni tra corteccia cerebrale e spina dorsale".
"Data l'enorme complessita' di cellule e connessioni che caratterizza il sistema nervoso umano per sviluppare terapie sara' molto importante saper controllare la formazione mirata dei soli neuroni persi o danneggiati in una specifica malattia degenerativa. Anche se questi studi sono ancora all'inizio, i dati da noi pubblicati dovrebbero stimolare la scoperta di nuove terapie".
 
 
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