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 USA - USA - Usa. Clonazione terapeutica su topi sconfigge i sintomi del Parkinson
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Notizia 
2 ottobre 2003 19:33
 
Dei ricercatori di New York sono riusciti a clonare degli embrioni di alcuni topi; li hanno fatti sviluppare e ne hanno estratto le cellule staminali, che sono poi state reiniettate nei cervelli dei topi originali, malati di Parkinson.
E' il lavoro di un gruppo di scienziati del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center riportato sulla rivista "Nature Biotechnology", il primo nel suo genere nel tentativo di riparare i danni al cervello prodotti dalla malattia. Il trapianto delle cellule ha determinato la scomparsa dei sintomi della sindrome.
Secondo quanto riferito dall'autore della ricerca Lorenz Studer, anche se siamo lontani dalla possibilita' di intraprendere un procedimento simile nell'uomo, l'esperimento mostra che in principio cellule embrionali di cloni si possono trasformare in qualunque tipo cellulare e che questa strada sarebbe percorribile per evitare effetti nocivi dovuti al trapianto, come il rigetto dei tessuti trapiantati.
Il morbo di Parkinson e' una malattia neurodegenerativa caratterizzata dalla morte dei neuroni dopaminergici, cioe' che dipendono dal neurotrasmettitore dopamina per comunicare tra loro ed inviare l'impulso nervoso. La loro morte determina difficolta' motorie progressivamente piu' gravi. Questa malattia e' stata ricreata sui topi in laboratorio, poi i ricercatori hanno estratto alcune cellule dalla coda dei topi e ne hanno isolato il Dna, per creare embrioni di topo clonati con un patrimonio genetico identico ai topi di partenza. Ottenuti i cloni, gli scienziati hanno isolato da essi le cellule staminali embrionali, mettendole poi a crescere in colture di laboratorio.
Il passo successivo e' stato di programmare queste cellule in modo che diventassero neuroni dopaminergici, sottoponendo le staminali a particolari cocktail di sostanze chimiche. Infine gli scienziati le hanno impiantate nel cervello dei topini malati di Parkinson. I risultati sono stati positivi, infatti non solo l'impianto non ha dato luogo a reazioni immunitarie, grazie all'identita' di patrimonio genetico possibile solo con la procedura della clonazione degli embrioni, ma ha anche permesso la regressione dei sintomi del morbo. "Quando abbiamo soppresso le cavie e la abbiamo analizzate, e' stato possibile verificare la presenza di una colonia di staminali impiantate. Queste crescevano e sopravvivevano nell'ambiente in modo corretto e costruttivo. E' interessante scoprire come generare delle matrici cellulari che, nei tessuti danneggiati, riescono a mantenere una certa vitalita'", spiega Studer.
"Ipoteticamente, le cellule staminali embrionali create a partire da embrioni clonati possono essere trasformate in moltissimi tipi cellulari ed essere dunque utili per molte malattie o danni dovuti a incidenti, ma per ora non e' possibile dire se esperimenti di questo tipo saranno attuabili sull'uomo, poiche' molti ostacoli scientifici e politici in questo senso devono ancora essere superati".
 
 
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E' il lavoro di un gruppo di scienziati del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center riportato sulla rivista "Nature Biotechnology", il primo nel suo genere nel tentativo di riparare i danni al cervello prodotti dalla malattia. Il trapianto delle cellule ha determinato la scomparsa dei sintomi della sindrome.
Secondo quanto riferito dall'autore della ricerca Lorenz Studer, anche se siamo lontani dalla possibilita' di intraprendere un procedimento simile nell'uomo, l'esperimento mostra che in principio cellule embrionali di cloni si possono trasformare in qualunque tipo cellulare e che questa strada sarebbe percorribile per evitare effetti nocivi dovuti al trapianto, come il rigetto dei tessuti trapiantati.
Il morbo di Parkinson e' una malattia neurodegenerativa caratterizzata dalla morte dei neuroni dopaminergici, cioe' che dipendono dal neurotrasmettitore dopamina per comunicare tra loro ed inviare l'impulso nervoso. La loro morte determina difficolta' motorie progressivamente piu' gravi. Questa malattia e' stata ricreata sui topi in laboratorio, poi i ricercatori hanno estratto alcune cellule dalla coda dei topi e ne hanno isolato il Dna, per creare embrioni di topo clonati con un patrimonio genetico identico ai topi di partenza. Ottenuti i cloni, gli scienziati hanno isolato da essi le cellule staminali embrionali, mettendole poi a crescere in colture di laboratorio.
Il passo successivo e' stato di programmare queste cellule in modo che diventassero neuroni dopaminergici, sottoponendo le staminali a particolari cocktail di sostanze chimiche. Infine gli scienziati le hanno impiantate nel cervello dei topini malati di Parkinson. I risultati sono stati positivi, infatti non solo l'impianto non ha dato luogo a reazioni immunitarie, grazie all'identita' di patrimonio genetico possibile solo con la procedura della clonazione degli embrioni, ma ha anche permesso la regressione dei sintomi del morbo. "Quando abbiamo soppresso le cavie e la abbiamo analizzate, e' stato possibile verificare la presenza di una colonia di staminali impiantate. Queste crescevano e sopravvivevano nell'ambiente in modo corretto e costruttivo. E' interessante scoprire come generare delle matrici cellulari che, nei tessuti danneggiati, riescono a mantenere una certa vitalita'", spiega Studer.
"Ipoteticamente, le cellule staminali embrionali create a partire da embrioni clonati possono essere trasformate in moltissimi tipi cellulari ed essere dunque utili per molte malattie o danni dovuti a incidenti, ma per ora non e' possibile dire se esperimenti di questo tipo saranno attuabili sull'uomo, poiche' molti ostacoli scientifici e politici in questo senso devono ancora essere superati".
 
 
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