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 USA - USA - Usa. Una banca per le staminali embrionali create prima del 2001
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22 luglio 2004 16:37
 
Una banca nazionale delle cellule staminali embrionali disponibili per la ricerca: e' un'idea dell'Amministrazione del presidente George W. Bush. Il progetto sarebbe una risposta alle critiche che hanno recentemente investito il presidente che comunque ha ribadito di continuare ad essere contrario all'uso degli embrioni per la ricerca.
Rispondendo alla lettera dei 58 senatori che avevano sollecitato la Casa Bianca sulla necessita' di rivedere la politica federale e i finanziamenti per queste ricerche, il segretario alla Sanita' Tommy Thompson ha scritto al Congresso che il National Health Institute (Nhi) creera' una Banca Nazionale di Cellule Staminali Embrionali, che assicurera' una risorsa di questo tipo di cellule per gli scienziati. Inoltre "garantira' la qualita' delle linee e fornira' l'appoggio tecnico che facilitera' gli scienziati per l'uso delle staminali gia' approvate".
Il Nhi creera' tre centri di eccellenza per queste cellule, a cui saranno destinati 18 milioni di dollari per i prossimi 4 anni.
Nella lettera si precisa che la Casa Bianca mantiene la posizione di non volere erogare fondi federali per le linee create dopo l'agosto 2001. "La politica sulle cellule staminali embrionali adottata dal presidente Bush ha un enorme potenziale. Prima che qualcuno sostenga che si deve allargare la politica sulle staminali embrionali, prima bisogna utilizzare le linee disponibili nel quadro della politica gia' esistente".

E le critiche soprattutto negli ultimi mesi erano state davvero tante: l'ex first lady Nancy Reagan, i deputati e senatori che gli avevano scritto una lettera appello, il suo rivale John Kerry che nella campagna elettorale porta un messaggio diametralmente opposto, chiedendo di alleggerire le restrizioni sulla ricerca. Tra gli ultimi in ordine cronologico Ron Reagan, il figlio minore dell'ex presidente, che ha preannunciato la sua partecipazione alla Convention democratica di fine luglio -che ufficializzera' la candidatura di Kerry- per parlare della ricerca con le staminali embrionali. Reagan parlera' in prima serata, ha detto un portavoce della campagna democratica: ''Il suo coraggioso appello per la ricerca aggiunge una voce importante a quelle di milioni di americani che auspicano una cura per i loro figli, i loro genitori e i loro nonni'', aveva detto David Wade, il portavoce.

Una prima risposta alla contromossa di Bush e' arrivata dal presidente della Camr, la Coalition for Advancement of Medical Research, Daniel Perry: "totalmente inadeguata". "Il Governo federale deve permettere che gli scienziati creino e usino le migliori linee cellulari disponibili. Altrimenti, la scienza statunitense continuera' a stare nella retroguardia e i pazienti continueranno a soffrire".
 
 
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Una banca nazionale delle cellule staminali embrionali disponibili per la ricerca: e' un'idea dell'Amministrazione del presidente George W. Bush. Il progetto sarebbe una risposta alle critiche che hanno recentemente investito il presidente che comunque ha ribadito di continuare ad essere contrario all'uso degli embrioni per la ricerca.
Rispondendo alla lettera dei 58 senatori che avevano sollecitato la Casa Bianca sulla necessita' di rivedere la politica federale e i finanziamenti per queste ricerche, il segretario alla Sanita' Tommy Thompson ha scritto al Congresso che il National Health Institute (Nhi) creera' una Banca Nazionale di Cellule Staminali Embrionali, che assicurera' una risorsa di questo tipo di cellule per gli scienziati. Inoltre "garantira' la qualita' delle linee e fornira' l'appoggio tecnico che facilitera' gli scienziati per l'uso delle staminali gia' approvate".
Il Nhi creera' tre centri di eccellenza per queste cellule, a cui saranno destinati 18 milioni di dollari per i prossimi 4 anni.
Nella lettera si precisa che la Casa Bianca mantiene la posizione di non volere erogare fondi federali per le linee create dopo l'agosto 2001. "La politica sulle cellule staminali embrionali adottata dal presidente Bush ha un enorme potenziale. Prima che qualcuno sostenga che si deve allargare la politica sulle staminali embrionali, prima bisogna utilizzare le linee disponibili nel quadro della politica gia' esistente".

E le critiche soprattutto negli ultimi mesi erano state davvero tante: l'ex first lady Nancy Reagan, i deputati e senatori che gli avevano scritto una lettera appello, il suo rivale John Kerry che nella campagna elettorale porta un messaggio diametralmente opposto, chiedendo di alleggerire le restrizioni sulla ricerca. Tra gli ultimi in ordine cronologico Ron Reagan, il figlio minore dell'ex presidente, che ha preannunciato la sua partecipazione alla Convention democratica di fine luglio -che ufficializzera' la candidatura di Kerry- per parlare della ricerca con le staminali embrionali. Reagan parlera' in prima serata, ha detto un portavoce della campagna democratica: ''Il suo coraggioso appello per la ricerca aggiunge una voce importante a quelle di milioni di americani che auspicano una cura per i loro figli, i loro genitori e i loro nonni'', aveva detto David Wade, il portavoce.

Una prima risposta alla contromossa di Bush e' arrivata dal presidente della Camr, la Coalition for Advancement of Medical Research, Daniel Perry: "totalmente inadeguata". "Il Governo federale deve permettere che gli scienziati creino e usino le migliori linee cellulari disponibili. Altrimenti, la scienza statunitense continuera' a stare nella retroguardia e i pazienti continueranno a soffrire".
 
 
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