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 USA - USA - Usa. Ancora confusione e dubbi nel rapporto biotech e staminali
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2 settembre 2004 20:51
 
In questo mondo in continua espressione e' difficile non notare i gap tecnologici che dividono i Paesi. Questo e' il turno degli Usa: grazie ad una politica restrittiva in fatto di ricerca scientifica gli States sono agli ultimi posti in classifica per quanto riguarda progresso e sperimentazione.
C'e' da prendere esempio dagli inglesi. Come spiega Glyn Stacey, direttore della UK Stem Cell Bank: "Ci sono state molte difficolta' prima di avere una base operativa solida e degli ottimi rapporti con il governo. In questo senso la Gran Bretagna e' in un'ottima posizione. Le persone poi sono confortate dal fatto che vi sia una banca pubblica e che le ricerche vengano svolte anche qui".
"Da noi invece e' frustrante", spiega Susan Fisher co-direttrice del Programma di Biologia sulle staminali della University of California. "E' dura da affrontare quanto il tuo governo pone dei limiti cosi' opprimenti per un'area di ricerca cosi' promettente, invece di accudire gli scienziati e offrire loro delle possibilita'. Oltreoceano le cose vanno alla grande e noi dobbiamo solo osservarle. Quando i politici si sono messi a spiegare alle persone cosa facciamo in laboratorio, queste si sono spaventate e hanno detto 'no'. E ora siamo costretti a massimizzare il lavoro con il denaro che abbiamo e vedere le nostre due linee embrionali morire per mancanza di strutture adeguate".
Nel settore privato le linee embrionali si vendono per centinaia di migliaia di dollari: ma se sono pubbliche possono anche essere lasciate morire.
Per non parlare dei posti di lavoro abbandonati alle spalle. Secondo molti economisti la tendenza in questo settore sara' di concentrare le risorse in Asia, verso quei paesi dove le compagnie biotech hanno potere gestionale ampio e le leggi permettono il controllo ragionevole della ricerca. Secondo Steve Westly, uno degli amministratori del sito E-bay "il referendum californiano e' una prova di quello che vorrebbero gli States. E' verso che c'e' confusione sull'argomento, ma molti sanno che la nuove generazioni di tecnici e scienziati non aspettano altro che entrare in qualche compagnia e produrre. Se l'unico modo attuale e' la strada accademica, allora occorre preoccuparsi. Se prepariamo personale altamente specializzato dobbiamo aspettarci che questo produca ad alti livelli, e che in base a questo venga retribuito. I meccanismi di progresso tecnologico devono fare i conti con gli inventori, ma anche con i programmi delle compagnie, con il personale a disposizione e soprattutto con il clima del governo".
Anche per quanto riguarda la ricerca sulle staminali adulte la situazione non e' comunque facile. Come spiega Randal Mills, direttore della Osiris Therapeutics: "i privati tendono ad investire sempre meno nelle staminali adulte. Negli Usa si tende a creare compagnie per la conservazione del cordone, ma il loro scopo e' gia' diverso dalla pura ricerca. I finanziamenti federali sono molti ma non bastano, e soprattutto e' indispensabile entrare nell'ottica della ricerca finanziata sia pubblicamente che privatamente. Il mondo va avanti cosi' quindi e' inutile pensare di progredire non adeguandosi a quest'idea".
 
 
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C'e' da prendere esempio dagli inglesi. Come spiega Glyn Stacey, direttore della UK Stem Cell Bank: "Ci sono state molte difficolta' prima di avere una base operativa solida e degli ottimi rapporti con il governo. In questo senso la Gran Bretagna e' in un'ottima posizione. Le persone poi sono confortate dal fatto che vi sia una banca pubblica e che le ricerche vengano svolte anche qui".
"Da noi invece e' frustrante", spiega Susan Fisher co-direttrice del Programma di Biologia sulle staminali della University of California. "E' dura da affrontare quanto il tuo governo pone dei limiti cosi' opprimenti per un'area di ricerca cosi' promettente, invece di accudire gli scienziati e offrire loro delle possibilita'. Oltreoceano le cose vanno alla grande e noi dobbiamo solo osservarle. Quando i politici si sono messi a spiegare alle persone cosa facciamo in laboratorio, queste si sono spaventate e hanno detto 'no'. E ora siamo costretti a massimizzare il lavoro con il denaro che abbiamo e vedere le nostre due linee embrionali morire per mancanza di strutture adeguate".
Nel settore privato le linee embrionali si vendono per centinaia di migliaia di dollari: ma se sono pubbliche possono anche essere lasciate morire.
Per non parlare dei posti di lavoro abbandonati alle spalle. Secondo molti economisti la tendenza in questo settore sara' di concentrare le risorse in Asia, verso quei paesi dove le compagnie biotech hanno potere gestionale ampio e le leggi permettono il controllo ragionevole della ricerca. Secondo Steve Westly, uno degli amministratori del sito E-bay "il referendum californiano e' una prova di quello che vorrebbero gli States. E' verso che c'e' confusione sull'argomento, ma molti sanno che la nuove generazioni di tecnici e scienziati non aspettano altro che entrare in qualche compagnia e produrre. Se l'unico modo attuale e' la strada accademica, allora occorre preoccuparsi. Se prepariamo personale altamente specializzato dobbiamo aspettarci che questo produca ad alti livelli, e che in base a questo venga retribuito. I meccanismi di progresso tecnologico devono fare i conti con gli inventori, ma anche con i programmi delle compagnie, con il personale a disposizione e soprattutto con il clima del governo".
Anche per quanto riguarda la ricerca sulle staminali adulte la situazione non e' comunque facile. Come spiega Randal Mills, direttore della Osiris Therapeutics: "i privati tendono ad investire sempre meno nelle staminali adulte. Negli Usa si tende a creare compagnie per la conservazione del cordone, ma il loro scopo e' gia' diverso dalla pura ricerca. I finanziamenti federali sono molti ma non bastano, e soprattutto e' indispensabile entrare nell'ottica della ricerca finanziata sia pubblicamente che privatamente. Il mondo va avanti cosi' quindi e' inutile pensare di progredire non adeguandosi a quest'idea".
 
 
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