testata ADUC
 USA - USA - Usa. Anche l'uomo e' importante per la riproduzione
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
13 maggio 2004 19:44
 
Secondo uno studio dell'équipe di Stephen Krawetz della Wayne State University di Detroit con i suoi spermatozoi il maschio fa qualcosa in piu' che non semplicemente trasmettere alla prole il suo bagaglio genetico. Porta con se' sostanze con cui di certo partecipa alle prime fasi di sviluppo embrionale, molecole che forse attuano meccanismi vitali senza i quali l'embrione non comincerebbe a crescere.
La scoperta getta le basi per la comprensione delle cause di tanti casi di infertilita' maschile e delle difficolta' della clonazione.
I risultati della ricerca riabilitano il ruolo maschile nella riproduzione, spiega Krawetz su Nature, finora rimasto in secondo piano di fronte all'uovo materno che, oltre a contenere il Dna di mamma, provvede l'embrione di tanti ingredienti vitali per la sua crescita. Per primi i ricercatori si sono accorti che gli spermatozoi fanno altrettanto: all'atto della fecondazione, trasferiscono nell'ovulo anche delle molecole foriere di messaggi per produrre proteine importanti nei primi stadi di sviluppo embrionale.
Si tratta di vari 'Rna messaggero' (mRna), molecola 'cugina' del Dna, al quale fa da mediatore per la produzione di proteine. Finora nell'uovo fecondato era noto vi fossero solo mRna materni ad accompagnare l'embrione nelle fasi iniziali di sviluppo.
Alla luce di questa 'riabilitazione del maschio' si potrebbe ipotizzare che l'anomala mancanza degli mRna paterni sia alla base della sterilita' di alcune coppie o dell'insuccesso di molti esperimenti di clonazione. Nella clonazione, precisa lo scienziato, non viene usato lo spermatozoo e quindi forse nell'embrione clonato viene a mancare qualcosa di prezioso come potrebbero esserlo questi mRna paterni.
I ricercatori hanno rivalutato il ruolo maschile confrontando il contenuto degli spermatozoi e dello 'zigote' (uovo fecondato). Hanno trovato sei mRna presenti in entrambi ma mai nell'uovo non fecondato. Cio' significa che sono senza dubbio mRna paterni.
Adesso gli scienziati stanno studiando questi mRna che forse, a fecondazione avvenuta, contribuiscono all'attivazione dello zigote e ad altri passaggi essenziali per la corretta crescita embrionale, prima ritenuti compito esclusivo del materiale materno dell'uovo. "La prossima fase sara' di caratterizzare le differenze in quanto a contenuto di questi mRna tra sperma di individui fertili e non, poi di capire il ruolo degli mRna nello sviluppo dell'embrione".
Per ora gli scienziati sanno solo che alcuni di questi mRna servono per proteine come la 'clusterina', gia' nota loro come stimolatore del tasso di fertilita' e molecola contro la morte cellulare.
Questa scoperta, commenta Krawetz, viene giusto in tempo rispetto a quella di recente pubblicata su Nature della topolina giapponese nata solo con materiale materno. "Il nostro studio al contrario mostra che i maschi non sono inutili e capire il ruolo di questi mRna di certo aumentera' le nostre conoscenze sull'influenza paterna nello sviluppo embrionale; il papa' senza dubbio ha una sua funzione".
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS