Nonostante le sanzioni e gli sforzi per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, nel 2023 gli Stati dell'Unione Europea hanno speso per combustibili fossili russi più di quanto abbiano stanziato in aiuti finanziari all'Ucraina.
Secondo uno studio del
Center for Research on Energy and Clean Air (CREA), think tank con sede a Helsinki specializzato nel monitoraggio degli impatti dell'inquinamento atmosferico e delle politiche energetiche,
il valore delle importazioni di petrolio, gas e prodotti petroliferi dalla Russia ha raggiunto i 21,9 miliardi di euro, superando i 18,7 miliardi destinati a Kiev.
Il CREA sottolinea che, nonostante un calo dell'1% nei volumi importati e del 6% nel valore complessivo rispetto all'anno precedente, l'Europa rimane un mercato chiave per Mosca, da cui continua a ricevere un quarto delle sue entrate energetiche. (Energia Oltre)
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