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 U.E. - U.E. - Ue. Marco Pannella agli europarlamentari: dall'Ue all'Onu, da Buttiglione a Barroso, passando sopra la liberta' di ricerca scientifica
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28 ottobre 2004 19:09
 
Per l'Europa e l'Onu, il Pe contro Barroso!

Care colleghe, cari colleghi,
nel momento in cui vi scrivo sono passate meno di 40 ore da quando alle Nazioni Unite, a New York, si e' stati sul punto di adottare una risoluzione che avrebbe proibito la ricerca sulle cellule staminali, quella condotta a fini terapeutici attraverso la tecnica del trasferimento nucleare.
Questa risoluzione era presentata dal Costa Rica, appoggiato da un'intensa azione preparatoria degli Stati Uniti, Stato del Vaticano, Italia e Portogallo, con il sostegno di altri 5 paesi dell'Ue: Irlanda, Malta, Slovacchia, Austria e Polonia.
Il Belgio invece aveva presentato una risoluzione per limitare il divieto alla sola clonazione riproduttiva, contro la messa al bando della clonazione terapeutica (trasferimento del nucleo cellulare). Primi firmatari dell'Ue Danimarca, Finlandia, Grecia, Svezia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Lettonia, cui si sono aggiunti Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Ungheria e Slovenia. Per un totale, dunque, di 18 membri dell'Ue.
Gli Stati Uniti volevano che si passasse subito al voto. Il Belgio ha proposto di rinviare e di cercare una decisione consensuale dopo la convocazione di una conferenza scientifica sul tema. Grazie soprattutto alla Turchia, che e' intervenuta a nome dei 57 aderenti alla Conferenza dei paesi islamici, la sessione e' stata poi rinviata a venerdi' 29 ottobre.
Numerosi paesi del blocco Costa Rica-Vaticano-Italia-Portogallo si stanno rendendo conto del fatto che sono stati trascinati in una questione equivoca e potrebbero quindi accettare un rinvio di riflessione su uno scontro politico che nessuno, li', all'Onu, ha osato ricondurre ad una dimensione religiosa o antireligiosa che sia, come invece sta accadendo in queste ore in Europa e dentro l'Ue.
Stati Uniti, Costa Rica, Italia e Portogallo sembrano molto preoccupati. Il fatto e' che il fronte di una politica di difesa della liberta' di scienza e di coscienza si sta ormai organizzando, all'Onu, negli USA proprio in queste ultime ore di campagna elettorale, in Europa e nell'Ue. Uno stesso ukase politico e' stato ed e' tentato, appare ormai chiaro, sui vari fronti dove e' in corso. Ci e' stato imposto e non l'abbiamo subito compreso.

All'Onu e agli Stati Uniti

L'8 e il 9 ottobre a Roma, convocata dall'Associazione per la liberta' di ricerca scientifica guidata da Luca Coscioni, Presidente di Radicali Italiani, e da Marco Cappato, segretario dell'Associazione, nostro ex collega, purtroppo non riconfermato il 12 giugno -si e' svolta la Sessione costitutiva del Congresso mondiale per la liberta' di ricerca scientifica, di coscienza e di terapia attiva e passiva. Sostenuta dalla maggior parte del mondo scientifico, ha dato vita e organizzato una mobilitazione democratica, liberale, laica in vista della scadenza dell'attuale Assemblea generale dell'Onu, che le grandi Internazionali democratiche hanno sottostimato.
Marco Cappato, che sara' con noi oggi a Strasburgo di ritorno da New York, ha gia' segnalato i seguenti importanti risultati politici:
Kofi Annan, a cui l'Associazione si era appellata, si e' pronunciato ufficialmente durante l'Assemblea generale, all'inizio del dibattito, nella direzione che noi auspicavamo;
35 premi Nobel (al momento, ma aumentano costantemente) hanno sottoscritto il nostro Appello convergente con la risoluzione belga sostenuta da 17 altri membri dell'Ue, e che proponiamo ora all'adesione di tutti i parlamentari europei, ma anche a tutti i candidati commissari, ai parlamentari di tutti i nostri paesi;
il "nostro" Appello (di noi democratici, liberali, laici, diversamente religiosi, credenti o non credenti, uniti nell'etica del rispetto di tutte le etiche, della liberta' e della responsabilita') e' stato appena formalmente adottato dalla "Coalition for the Advancement of Medical Research". Di questa coalizione fanno parte centinaia di associazioni di malati come la Cristopher Reeve Foundation, di universita', come Stanford, Harvard e l'Associazione delle universita' americane, oltre che l'Associazione dei medici americani. Ha anche il sostegno del governatore del New Mexico, Bill Richardson, gia' ambasciatore presso l'Onu, del leader dell'Associazione americana per l'avanzamento della scienze, Alan Leshner, di Nancy e Ron Reagan, e di Michael J. Fox. Lo stesso governatore della California Arnold Schwarzenegger ha preso posizione per il referendum nel suo stato a sostegno della ricerca sulle cellule staminali, sia embrionali che adulte.

Si tratta come e' evidente di una serie di eventi che si inseriscono in questi ultimi caldissimi giorni di campagna elettorale negli Usa. Non era e non e' questo il nostro obiettivo, poiche' tra di noi vi sono diverse valutazioni rispetto agli Stati Uniti di oggi, che vanno dai buoni rapporti con alcuni importanti "neo-cons", al mondo Democratico, ai network di George Soros! Ma e' indubbio che quantomeno rafforza presso tutti gli elettori la consapevolezza della gravita' di questo problema e delle diverse responsabilita' che in proposito vengono assunte dai due candidati e dai loro sostenitori.

E VENIAMO ALLA NOSTRA SITUAZIONE EUROPEA, PARLAMENTARE, POLITICA, ISTITUZIONALE

Care colleghe e cari colleghi,
con Emma Bonino, in quanto membri del Partito radicale transnazionale, del Partito liberale europeo e del gruppo dell'ALDE, noi abbiamo sostenuto con convinzione la candidatura di Barroso. Oggi siamo convinti del fatto che ci erano mancati degli elementi di conoscenza essenziali per decidere. Tali elementi ci sono stati ora forniti anzitutto da quello che e' stato fatto apparire come il "caso Buttiglione", essendo il caso Barroso-Berlusconi-Stato del Vaticano e delle politiche fortemente minoritarie nell'Ue, presso le popolazioni europee, cristiane o di altre religioni o non credenti che esse siano.
Il Presidente Barroso e' un uomo politico di grande e provata esperienza, intelligente, abile: con Emma Bonino ci domandavamo come fosse possibile che non soltanto Silvio Berlusconi, ma anche lui sembrasse accumulare goffaggine, errori, arroganza... Infine, grazie a quello che e' accaduto all'Onu e agli insulti e le menzogne alle quali sembravano e sembrano essere costretti i loro sostenitori, abbiamo compreso: in realta' con queste apparenti gaffes, si e' in procinto di fare - o di disfare - tutto, allo scopo di realizzare un vero ukase POLITICO da parte di un gruppo assolutamente minoritario, di frontiera, estremo se non estremista. Tale gruppo in questo momento unisce - sotto l'impresa della follia politica e fondamentalista che sembra essersi impossessata altrettanto bene degli ambienti islamisti che di altri, cristiani - gli Stati Uniti, lo Stato del Vaticano, l'Italia e il Portogallo.
Tanto all'Onu e ancor piu' nell'Ue ci troviamo davanti ad un'azione deliberata di immensa importanza. Il Governo italiano, il Presidente Berlusconi e il suo ministro Buttiglione, il Presidente Barroso, fino a ieri Presidente del Governo portoghese, hanno compiuto apparentemente inspiegabili goffaggini. Senza un calcolo molto ambizioso e rischioso, non si liquida dalla Commissione Mario Monti (al quale nondimeno Berlusconi stava per offrire la direzione dell'economia italiana) e non si liquida la candidatura di Emma Bonino (la piu' popolare e prestigiosa tra gli ex commissari europei) per andare incontro sicuramente a molte difficolta' in conseguenza della nomina del Buttiglione, il capofila di questa politica (legittima, certo, cosi' come tutte le altre) assolutamente minoritaria tra i 25 governi e i popoli dell'Ue.
Le ragioni e gli aspetti antireligiosi e anticattolici che ci si rimprovera di coltivare e imporre, non sono che una lettura deliberatamente menzognera, alla quale coloro che cosi' ci accusano e interpretano sono ridotti e obbligati. Le ragioni "religiose" non sono piu' presenti in queste vicende che nell'Affare Dreyfus; nei "Grandi cimiteri sulla luna" di George Bernanos, che denunciava anche le benedizioni dei vescovi e dei cappellani alle armate fasciste che andavano in Spagna a compiere eccidi immondi; o le differenze tra i militanti della Rosa bianca e i Von Papen o i suoi "rappresentanti" diplomatici del Vaticano a Berlino; o tra il "socialismo cristiano" di Simone Veil, i socialisti fabiani e la politica dei Concordati tra il Vaticano e gli Stati totalitari. Lo scontro non e' tra l'etica e la politica, ma forse tra le diverse etiche (l'una che si potrebbe definire "assolutista", contro il nostro preteso e diffamato "relativismo"), e sicuramente tra differenti politiche.

Care colleghe, cari colleghi,
la tattica e' chiara: ci verra' probabilmente offerto molto di piu' sul fronte "Buttiglione", per salvare l'essenziale: per salvare il Presidente Barroso e la sua Commissione, affinche' egli possa sottoscrivere e appoggiare una politica divenuta la "sua" politica, la politica comune sul fronte della liberta' di ricerca scientifica, di conoscenza, di etiche e moralita' persino religiose, all'interno dello stesso mondo cattolico. Questa "offerta" ci verra' fatta martedi', mercoledi' o all'ultimo minuto. Sara' venduta come importante: Buttiglione potra' anche divenire il capro espiatorio, essere dimissionato o dimettersi: il suo onore e' nella sua fedelta' e la sua ubbidienza al potere, POTERE POLITICO del Vaticano, della "Chiesa" mondana e della sua gerarchia, qualunque essa sia. Bisogna essere pronti e chiari: il Parlamento (cosi' come l'Onu) votera' a favore o contro (questo aspetto della politica di) Bush, Barroso, Berlusconi, antiliberale, antidemocratico, anti liberta' di coscienza, quindi anche antireligioso, come ogni qualvolta nella storia si cerca di imporre una politica nel nome di Dio e della religione.

INFINE, PERCHE' UN VOTO FRANCO E NETTO CONTRO IL PRESIDENTE BARROSO, E VIGOROSAMENTE CONTRO LA "SUA" COMMISSIONE, E' UNA GRANDE OPPORTUNITA' PER IL PARLAMENTO EUROPEO, MA ANCHE PER TUTTA LA UE

Ci e' stato raccontato che un voto contrario alla Commissione Barroso getterebbe l'Ue in una "crisi istituzionale nel momento solenne dell'adozione della Costituzione". Che follia! Altiero Spinelli ci ha, a noi tutti, ripetuto: "Non ci sara' mai davvero una comunita' europea fintanto che il Parlamento non dara' il suo primo vero voto di sfiducia politica contro la Commissione europea".
Se per la firma della costituzione a Roma il 29 non ci sara' un... Governo (ahinoi, non ci siamo gia' a quel punto!) perche' il Parlamento europeo ha funzionato, dopo decenni infine, come un Parlamento di uno Stato di diritto, democratico, questo sara' un secondo evento, un vero evento, per questa giornata "storica". Dopo il Parlamento eletto nel 1979, questa sarebbe una seconda rinascita democratica della e nella Ue.
Sarebbe un grande rinnovamento, con un primo effetto del suo allargamento, il suo rafforzamento, istituzionale e politico, contro il rischio della palude burocratica dominata unicamente da Sua Maesta' il "d'Hondt"!
Una vittoria a Strasburgo sarebbe anche un grande successo europeo, federalista, liberale, di diritto e di liberta' per Bruxelles, New York, Roma, per ovunque, per ciascuno di noi, in un "noi" delle nostre speranze e di un popolo europeo che deve ancora essere costruito e deve ancora affermarsi.

Marco Pannella
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P.S.
Vi chiedo scusa se abuso della vostra attenzione e della ospitalita' nella vostra casella e-mail ma onestamente ho ritenuto fors'anche doveroso fornirvi alcune informazioni oltre che le valutazioni che per me possono conseguirne.
Vi sarei molto grato se voleste rispondermi anche brevissimamente nel merito di quel che vi ho scritto, visto che e' nelle prossime ore che tutti dovremo compiere le nostre scelte individuali e di Gruppo.
Grazie ancora e buon lavoro.
 
 
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Per l'Europa e l'Onu, il Pe contro Barroso!

Care colleghe, cari colleghi,
nel momento in cui vi scrivo sono passate meno di 40 ore da quando alle Nazioni Unite, a New York, si e' stati sul punto di adottare una risoluzione che avrebbe proibito la ricerca sulle cellule staminali, quella condotta a fini terapeutici attraverso la tecnica del trasferimento nucleare.
Questa risoluzione era presentata dal Costa Rica, appoggiato da un'intensa azione preparatoria degli Stati Uniti, Stato del Vaticano, Italia e Portogallo, con il sostegno di altri 5 paesi dell'Ue: Irlanda, Malta, Slovacchia, Austria e Polonia.
Il Belgio invece aveva presentato una risoluzione per limitare il divieto alla sola clonazione riproduttiva, contro la messa al bando della clonazione terapeutica (trasferimento del nucleo cellulare). Primi firmatari dell'Ue Danimarca, Finlandia, Grecia, Svezia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Lettonia, cui si sono aggiunti Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Ungheria e Slovenia. Per un totale, dunque, di 18 membri dell'Ue.
Gli Stati Uniti volevano che si passasse subito al voto. Il Belgio ha proposto di rinviare e di cercare una decisione consensuale dopo la convocazione di una conferenza scientifica sul tema. Grazie soprattutto alla Turchia, che e' intervenuta a nome dei 57 aderenti alla Conferenza dei paesi islamici, la sessione e' stata poi rinviata a venerdi' 29 ottobre.
Numerosi paesi del blocco Costa Rica-Vaticano-Italia-Portogallo si stanno rendendo conto del fatto che sono stati trascinati in una questione equivoca e potrebbero quindi accettare un rinvio di riflessione su uno scontro politico che nessuno, li', all'Onu, ha osato ricondurre ad una dimensione religiosa o antireligiosa che sia, come invece sta accadendo in queste ore in Europa e dentro l'Ue.
Stati Uniti, Costa Rica, Italia e Portogallo sembrano molto preoccupati. Il fatto e' che il fronte di una politica di difesa della liberta' di scienza e di coscienza si sta ormai organizzando, all'Onu, negli USA proprio in queste ultime ore di campagna elettorale, in Europa e nell'Ue. Uno stesso ukase politico e' stato ed e' tentato, appare ormai chiaro, sui vari fronti dove e' in corso. Ci e' stato imposto e non l'abbiamo subito compreso.

All'Onu e agli Stati Uniti

L'8 e il 9 ottobre a Roma, convocata dall'Associazione per la liberta' di ricerca scientifica guidata da Luca Coscioni, Presidente di Radicali Italiani, e da Marco Cappato, segretario dell'Associazione, nostro ex collega, purtroppo non riconfermato il 12 giugno -si e' svolta la Sessione costitutiva del Congresso mondiale per la liberta' di ricerca scientifica, di coscienza e di terapia attiva e passiva. Sostenuta dalla maggior parte del mondo scientifico, ha dato vita e organizzato una mobilitazione democratica, liberale, laica in vista della scadenza dell'attuale Assemblea generale dell'Onu, che le grandi Internazionali democratiche hanno sottostimato.
Marco Cappato, che sara' con noi oggi a Strasburgo di ritorno da New York, ha gia' segnalato i seguenti importanti risultati politici:
Kofi Annan, a cui l'Associazione si era appellata, si e' pronunciato ufficialmente durante l'Assemblea generale, all'inizio del dibattito, nella direzione che noi auspicavamo;
35 premi Nobel (al momento, ma aumentano costantemente) hanno sottoscritto il nostro Appello convergente con la risoluzione belga sostenuta da 17 altri membri dell'Ue, e che proponiamo ora all'adesione di tutti i parlamentari europei, ma anche a tutti i candidati commissari, ai parlamentari di tutti i nostri paesi;
il "nostro" Appello (di noi democratici, liberali, laici, diversamente religiosi, credenti o non credenti, uniti nell'etica del rispetto di tutte le etiche, della liberta' e della responsabilita') e' stato appena formalmente adottato dalla "Coalition for the Advancement of Medical Research". Di questa coalizione fanno parte centinaia di associazioni di malati come la Cristopher Reeve Foundation, di universita', come Stanford, Harvard e l'Associazione delle universita' americane, oltre che l'Associazione dei medici americani. Ha anche il sostegno del governatore del New Mexico, Bill Richardson, gia' ambasciatore presso l'Onu, del leader dell'Associazione americana per l'avanzamento della scienze, Alan Leshner, di Nancy e Ron Reagan, e di Michael J. Fox. Lo stesso governatore della California Arnold Schwarzenegger ha preso posizione per il referendum nel suo stato a sostegno della ricerca sulle cellule staminali, sia embrionali che adulte.

Si tratta come e' evidente di una serie di eventi che si inseriscono in questi ultimi caldissimi giorni di campagna elettorale negli Usa. Non era e non e' questo il nostro obiettivo, poiche' tra di noi vi sono diverse valutazioni rispetto agli Stati Uniti di oggi, che vanno dai buoni rapporti con alcuni importanti "neo-cons", al mondo Democratico, ai network di George Soros! Ma e' indubbio che quantomeno rafforza presso tutti gli elettori la consapevolezza della gravita' di questo problema e delle diverse responsabilita' che in proposito vengono assunte dai due candidati e dai loro sostenitori.

E VENIAMO ALLA NOSTRA SITUAZIONE EUROPEA, PARLAMENTARE, POLITICA, ISTITUZIONALE

Care colleghe e cari colleghi,
con Emma Bonino, in quanto membri del Partito radicale transnazionale, del Partito liberale europeo e del gruppo dell'ALDE, noi abbiamo sostenuto con convinzione la candidatura di Barroso. Oggi siamo convinti del fatto che ci erano mancati degli elementi di conoscenza essenziali per decidere. Tali elementi ci sono stati ora forniti anzitutto da quello che e' stato fatto apparire come il "caso Buttiglione", essendo il caso Barroso-Berlusconi-Stato del Vaticano e delle politiche fortemente minoritarie nell'Ue, presso le popolazioni europee, cristiane o di altre religioni o non credenti che esse siano.
Il Presidente Barroso e' un uomo politico di grande e provata esperienza, intelligente, abile: con Emma Bonino ci domandavamo come fosse possibile che non soltanto Silvio Berlusconi, ma anche lui sembrasse accumulare goffaggine, errori, arroganza... Infine, grazie a quello che e' accaduto all'Onu e agli insulti e le menzogne alle quali sembravano e sembrano essere costretti i loro sostenitori, abbiamo compreso: in realta' con queste apparenti gaffes, si e' in procinto di fare - o di disfare - tutto, allo scopo di realizzare un vero ukase POLITICO da parte di un gruppo assolutamente minoritario, di frontiera, estremo se non estremista. Tale gruppo in questo momento unisce - sotto l'impresa della follia politica e fondamentalista che sembra essersi impossessata altrettanto bene degli ambienti islamisti che di altri, cristiani - gli Stati Uniti, lo Stato del Vaticano, l'Italia e il Portogallo.
Tanto all'Onu e ancor piu' nell'Ue ci troviamo davanti ad un'azione deliberata di immensa importanza. Il Governo italiano, il Presidente Berlusconi e il suo ministro Buttiglione, il Presidente Barroso, fino a ieri Presidente del Governo portoghese, hanno compiuto apparentemente inspiegabili goffaggini. Senza un calcolo molto ambizioso e rischioso, non si liquida dalla Commissione Mario Monti (al quale nondimeno Berlusconi stava per offrire la direzione dell'economia italiana) e non si liquida la candidatura di Emma Bonino (la piu' popolare e prestigiosa tra gli ex commissari europei) per andare incontro sicuramente a molte difficolta' in conseguenza della nomina del Buttiglione, il capofila di questa politica (legittima, certo, cosi' come tutte le altre) assolutamente minoritaria tra i 25 governi e i popoli dell'Ue.
Le ragioni e gli aspetti antireligiosi e anticattolici che ci si rimprovera di coltivare e imporre, non sono che una lettura deliberatamente menzognera, alla quale coloro che cosi' ci accusano e interpretano sono ridotti e obbligati. Le ragioni "religiose" non sono piu' presenti in queste vicende che nell'Affare Dreyfus; nei "Grandi cimiteri sulla luna" di George Bernanos, che denunciava anche le benedizioni dei vescovi e dei cappellani alle armate fasciste che andavano in Spagna a compiere eccidi immondi; o le differenze tra i militanti della Rosa bianca e i Von Papen o i suoi "rappresentanti" diplomatici del Vaticano a Berlino; o tra il "socialismo cristiano" di Simone Veil, i socialisti fabiani e la politica dei Concordati tra il Vaticano e gli Stati totalitari. Lo scontro non e' tra l'etica e la politica, ma forse tra le diverse etiche (l'una che si potrebbe definire "assolutista", contro il nostro preteso e diffamato "relativismo"), e sicuramente tra differenti politiche.

Care colleghe, cari colleghi,
la tattica e' chiara: ci verra' probabilmente offerto molto di piu' sul fronte "Buttiglione", per salvare l'essenziale: per salvare il Presidente Barroso e la sua Commissione, affinche' egli possa sottoscrivere e appoggiare una politica divenuta la "sua" politica, la politica comune sul fronte della liberta' di ricerca scientifica, di conoscenza, di etiche e moralita' persino religiose, all'interno dello stesso mondo cattolico. Questa "offerta" ci verra' fatta martedi', mercoledi' o all'ultimo minuto. Sara' venduta come importante: Buttiglione potra' anche divenire il capro espiatorio, essere dimissionato o dimettersi: il suo onore e' nella sua fedelta' e la sua ubbidienza al potere, POTERE POLITICO del Vaticano, della "Chiesa" mondana e della sua gerarchia, qualunque essa sia. Bisogna essere pronti e chiari: il Parlamento (cosi' come l'Onu) votera' a favore o contro (questo aspetto della politica di) Bush, Barroso, Berlusconi, antiliberale, antidemocratico, anti liberta' di coscienza, quindi anche antireligioso, come ogni qualvolta nella storia si cerca di imporre una politica nel nome di Dio e della religione.

INFINE, PERCHE' UN VOTO FRANCO E NETTO CONTRO IL PRESIDENTE BARROSO, E VIGOROSAMENTE CONTRO LA "SUA" COMMISSIONE, E' UNA GRANDE OPPORTUNITA' PER IL PARLAMENTO EUROPEO, MA ANCHE PER TUTTA LA UE

Ci e' stato raccontato che un voto contrario alla Commissione Barroso getterebbe l'Ue in una "crisi istituzionale nel momento solenne dell'adozione della Costituzione". Che follia! Altiero Spinelli ci ha, a noi tutti, ripetuto: "Non ci sara' mai davvero una comunita' europea fintanto che il Parlamento non dara' il suo primo vero voto di sfiducia politica contro la Commissione europea".
Se per la firma della costituzione a Roma il 29 non ci sara' un... Governo (ahinoi, non ci siamo gia' a quel punto!) perche' il Parlamento europeo ha funzionato, dopo decenni infine, come un Parlamento di uno Stato di diritto, democratico, questo sara' un secondo evento, un vero evento, per questa giornata "storica". Dopo il Parlamento eletto nel 1979, questa sarebbe una seconda rinascita democratica della e nella Ue.
Sarebbe un grande rinnovamento, con un primo effetto del suo allargamento, il suo rafforzamento, istituzionale e politico, contro il rischio della palude burocratica dominata unicamente da Sua Maesta' il "d'Hondt"!
Una vittoria a Strasburgo sarebbe anche un grande successo europeo, federalista, liberale, di diritto e di liberta' per Bruxelles, New York, Roma, per ovunque, per ciascuno di noi, in un "noi" delle nostre speranze e di un popolo europeo che deve ancora essere costruito e deve ancora affermarsi.

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Vi chiedo scusa se abuso della vostra attenzione e della ospitalita' nella vostra casella e-mail ma onestamente ho ritenuto fors'anche doveroso fornirvi alcune informazioni oltre che le valutazioni che per me possono conseguirne.
Vi sarei molto grato se voleste rispondermi anche brevissimamente nel merito di quel che vi ho scritto, visto che e' nelle prossime ore che tutti dovremo compiere le nostre scelte individuali e di Gruppo.
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