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 U.E. - U.E. - Ue. La commissione finanzia la ricerca con le staminali embrionali
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19 febbraio 2004 19:03
 
Il commissario europeo alla ricerca, Philippe Busquin, ha illustrato lo scorso 18 febbraio agli altri membri del collegio la decisione e le modalita' che saranno seguite per la selezione e il monitoraggio dei progetti di ricerca sulle staminali embrionali, alcuni dei quali sono gia' all'esame degli esperti dell'esecutivo Ue, nell'ambito del VI Programma Quadro per la Ricerca.
L'esame dei progetti verra' effettuato caso per caso come era stato preannunciato alla scadenza della moratoria, e la concessione dei fondi europei sara' subordinata all'accordo di un comitato di regolamentazione composto da rappresentanti degli stati membri, che dovranno approvare il finanziamento a maggioranza qualificata. Inoltre, le iniziative scientifiche di tale genere saranno sottoposte alla valutazione etica di un gruppo multi-disciplinare di esperti indipendenti che dovranno stabilirne la conformita' alle regole stabilite da Bruxelles. Per evitare lo scontro diretto con i paesi contrari a questo tipo di ricerche -tra cui l'Italia- Bruxelles ha deciso, per il momento, di non finanziare ricerche che prevedano l'estrazione diretta di cellule staminali dagli embrioni, causandone la distruzione. L'esclusione di questo tipo di progetti non impedira' pero' di assegnare fondi comunitari alla piu' costosa e complessa fase dello sviluppo di linee di cellule staminali da cellule embrionali gia' estratte e disponibili. La decisione dell'esecutivo Ue non manchera' di suscitare contrasti, viste le polemiche che hanno accompagnato il mancato raggiungimento di un accordo tra gli Stati membri in materia. I Quindici avrebbero dovuto decidere su un adeguato quadro di regolamentazione entro il 31 dicembre 2003, data di scadenza della moratoria che ha finora bloccato l'assegnazione di fondi Ue a progetti di ricerca sugli embrioni.
La mancanza di un'intesa a tale data, nonostante l'impegno della presidenza italiana, unita alla esplicita volonta' dell'attuale presidenza irlandese Ue di non inserire il tema nella propria agenda di priorita', ha creato una situazione di fluidita' e di incertezza giuridica, che Bruxelles ha deciso di superare optando in favore del finanziamento delle controverse ricerche. "Dopo la fine della moratoria -ha spiegato Fabio Fabbi, interpellato dall'agenzia Ansa- la Commissione ha l'obbligo di mettere in opera il programma quadro di ricerca, che prevede il finanziamento di ricerche su cellule staminali embrionali umane". "Vista la mancanza di accordo in merito tra gli Stati membri la Commissione ha deciso di pubblicare gia' a partire da gennaio i bandi per i progetti di ricerca in questo settore ed e' attualmente impegnata a valutare quelli che sono gia' stati presentati". Fabbi ha sottolineato che l'iniziativa "non rappresenta un'apertura alla ricerca indiscriminata" ne' una mancanza di sensibilita' verso gli Stati membri, alcuni dei quali, tra cui l'Italia si sono opposti con forza al finanziamento con fondi europei di questo genere di ricerche. "Proprio per rispettare le sensibilita' di alcuni Paesi -ha osservato il portavoce- ci siamo impegnati per il momento a non assegnare fondi ai progetti per l'estrazione di cellule staminali dagli embrioni, ma finanziamo esclusivamente la parte piu' costosa e complessa dello sviluppo di linee di cellule staminali dalle cellule embrionali gia' estratte e disponibili". "Inoltre queste attivita' non hanno niente a che vedere con gli esperimenti di altra natura condotti ad esempio in Corea, e la Commissione europea e' fermamente contraria alla clonazione riproduttiva umana e si e' impegnata a non finanziare progetti che comportino la cosiddetta clonazione terapeutica per ottenere embrioni da usare per ricerche scientifiche".
La fine della moratoria sui finanziamenti europei per le ricerche sugli embrioni umani sovrannumerari dimostra, per il parlamentare di Forza Italia Francesco Giro, "che l'Europa sul piano delle scelte etiche condivise e' ancora fragile come il cristallo". "In Italia comunque non saranno avviate sperimentazioni perche' la nuova legge sulla procreazione medicalmente assistita non lo permette in alcun modo".
 
 
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