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 SVIZZERA - SVIZZERA - Svizzera. Parla Walter J. Gehring, protagonista della ricerca biologica, premiato con il Balzan
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17 settembre 2002 21:02
 
La scienza negli ultimi anni ci racconta cose non sempre facili da digerire. La fisica, ad esempio, ci dice che gli elettroni possono essere qui e li' contemporaneamente, che il tempo e lo spazio sono la stessa cosa e che la materia e' fatta qualche volta di onde, di particelle altre. E' la nostra stessa logica, il modo con cui siamo stati abituati ad organizzare il pensiero, a leggere il mondo che ne esce sconvolto. La natura procede infatti in modo completamente diverso. La biologia stessa, la scienza della vita, ha una logica. Walter Gehring, direttore del Dipartimento di biologia dell'Universita' di Basilea e' considerato uno dei padri fondatori della biologia contemporanea. Ha appena ricevuto il Premio Balzan per il 2002. E' stato lui, fra le altre cose, ad individuare il gene dello sviluppo dell'occhio e i cosiddetti geni homeo box, quei geni che organizzano il lavoro delle altre molecole.

"Il miracolo e' che possiamo avere uno sguardo completo su un intero genoma. Ma e' solo un primo passo. Pensate che nel nostro genoma ci sono 3 miliardi di lettere. Se si volesse stamparlo, avere davanti ciascuna delle componenti del Dna, significherebbe comporre un libro di un milione di pagine... e ciascuna delle nostre cellule contiene tutte quelle informazioni che sono raccolte in un libro di un milione di pagine.... Abbiamo appena iniziato a leggere questo libro; siamo in grado di leggere soltanto alcune delle sue parti, possiamo ad esempio vedere quali parti sono responsabili della formazione delle proteine. Quello che non possiamo ancora dedurre da questa lettura e' pero' quando e dove si e' manifestato un dato gene. Oggi sappiamo che non tutti i nostri geni si manifestano e nemmeno per tutto il tempo. Non c'e' bisogno ad esempio di emoglobine che nei globuli rossi e quindi la manifestazione di questo gene e' limitata ai globuli rossi. Questo non e' ancora possibile leggerlo nella sequenza del Dna. Deve essere fatto ancora molto lavoro per leggere questo libro, per comprenderne realmente il senso. Cosi' come accade per gli storici che non hanno mai un'informazione completa sul passato, ma devono ricostruirla a partire da alcuni dati, per stabilire cosa e' accaduto tra passato e presente, anche noi dobbiamo procedere partendo da alcune cose certe e tentare di risalire al passato... E' una fase molto eccitante perche' per la prima volta possiamo tentare di rendere l'evoluzione sperimentabile. Vorrei tentare di spingere l'evoluzione in avanti invece di aspettare milioni di anni. Possiamo ora per la prima volta incominciare a progettare esperimenti in modo da poter vedere realmente come le cose si possono evolvere se noi le spingiamo ad evolversi: e' una sfida affascinante. E' il mio sogno. Credo che ci sara' una fase rapida in cui sara' possibile determinare il corso delle malattie ereditarie. Alcune sono molto rare, ma altre anche molto comuni. Grazie allo studio dello sviluppo adesso abbiamo gli strumenti teorici per incominciare a comprenderne alcuni meccanismi. Non siamo stati disegnati seguendo una serie di principi logici ma siamo la conseguenza di fatti spesso casuali, che sono accaduti e basta... Gli esseri umani non sono disegnati come li disegnerebbe un ingegnere, non sono progettati come una macchina, ma sono il prodotto della storia... Cosi' non e' nemmeno possibile pianificare la scienza. C'e' sempre nella ricerca una componente di creatività e la ricerca non e' quella che mostrano le pubblicazioni scientifiche, dove c'e' sempre un filo rosso razionale e sembra che tutto proceda per passi logici. Molte volte si procede invece nella direzione sbagliata, si deve tornare indietro e ripartire daccapo...".
 
 
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