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 ITALIA - ITALIA - Staminali cordonali. Autologa... eterologa...
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5 ottobre 2011 15:23
 
"Oltre 60 mila unita' di sangue cordonale ombelicale" sono gia' partite dall'Italia. Destinazione: una delle banche private estere nate per offrire la conservazione autologa a pagamento. Per questo servizio le mamme della Penisola hanno speso "almeno 150 milioni di euro". Esordisce con questi dati sulla 'fuga di cordoni ombelicali' verso l'estero il rapporto Adoces (Associazioni donatori cellule staminali) 2011, curato dal genetista Licinio Contu, presidente della Federazione italiana Adoces.
Il documento, pubblicato online oggi e gia' "condiviso da trapiantologi, pediatri, ostetriche e genetisti" punta a "chiarire l'utilita' (o meno) e le implicazioni della conservazione autologa (per se'), possibile solo nelle banche estere". L'intenzione di Adoces e' quella di offrire un quadro completo di informazioni ai futuri genitori in procinto di scegliere la destinazione del sangue cordonale del proprio figlio. "Il dibattito - spiegano dall'Adoces in una nota - e' sempre molto vivo in Italia e si arricchisce di nuove dichiarazioni, pareri, proposte di legge volte a promuovere, anche nel nostro paese, la costituzione di banche commerciali per la conservazione autologa. Nonostante tutti i dati disponibili dimostrino che tale pratica manca di basi scientifiche ed e' sostanzialmente inutile per i donatori".
Adoces attacca: la conservazione autologa del sangue cordonale e' "molto vantaggiosa per le banche private estere e per le agenzie e societa' di intermediazione affiliate (circa 27) che operano in Italia alla ricerca di mamme in attesa, dalle quali ottenere un contratto per la conservazione del sangue cordonale dei figli". Ma alla fine, evidenzia Contu, "delle circa 60 mila unita' esportate dall'Italia fino al 2010, e conservate in banche private estere per eventuali futuri trapianti autologhi, nessuna risulta essere stata utilizzata ad oggi".
Contu controbatte alle argomentazioni delle banche private che promuovono la raccolta autologa e porta a sostegno della scelta di donare il sangue cordonale ombelicale alcuni dati scientifici. Nel rapporto si legge che la pratica della conservazione autologa "e' inutile dal momento che ne potra' usufruire solo un bambino su 75-100.000". E ancora: "Le tipologie di raccolta e conservazione del sangue cordonale che hanno una documentata utilita' trapiantologica per i malati (compresi i familiari del neonato) sono tutte gia' garantite ed erogate dal sistema sanitario nazionale, come Livelli essenziali di assistenza (Lea) e quindi gratuite", ricorda il genetista.
Contu spiega anche che la prospettiva di utilizzo di queste cellule crioconservate per terapie cellulari rigenerative, e' "da anni in fase di studio e per ora del tutto ipotetica". L'esperto che nel documento invita anche a una "riflessione sull'apparente aumento dei casi di anemia aplastica severa tra i bambini che hanno conservato per uso autologo il sangue cordonale presso le banche private", arriva infine alla conclusione che il fenomeno della conservazione autologa del sangue cordonale "non va sottovalutato, ne' sotto l'aspetto medico, ne' sotto quello etico e legislativo. I genitori dovrebbero essere chiaramente informati sulle modalita' di raccolta e, in particolare, sui tempi di clampaggio del cordone e sulle possibili conseguenze di questi per il neonato. La sua salute dovrebbe venire prima di qualunque altra esigenza".
La via della donazione solidale (nelle 18 banche pubbliche italiane sono conservate piu' di 25 mila unita' donate) e', secondo il rapporto, "piu' efficace visto che sono stati possibili, dal 1995 a oggi, 1.035 trapianti con sacche provenienti dall'Italia, di cui 129 solo nel 2010 e 36 nei primi cinque mesi del 2011. E' anche la via piu' sicura - avverte Contu - in quanto rispetta prima le esigenze del neonato e della madre (clampaggio tardivo del cordone compreso)".
 
 
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