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 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Valencia la ricerca con le staminali e la clonazione terapeutica
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1 aprile 2004 18:47
 
Il nuovo Centro Superiore di Alta Tecnologia per la ricerca in Biomedicina e in Trapianti di Tessuti e Organi della Comunidad Valenciana (Csat) avra' una superficie di 32.000 metri quadrati, la sua costruzione e' costata 53 milioni di euro, finanziata al 70% da fondi europei; le sue attrezzature costeranno 20 milioni di euro. Il consigliere alla Sanita' Vicente Rambla ha anche illustrato le spese di gestione pari a 6,6 milioni di euro, di cui 4,2 milioni arriveranno dalla Generalitat e il resto dall'attivita' di ricerca dello stesso centro. L'organico prevede 124 lavoratori, l'87% sono ricercatori e in futuro si prevede di arrivare a 350 persone.
Il centro avra' tre linee di ricerca: biomedicina, trapianti e medicina rigenerativa e genomica e farmacogenomica. In merito alla medicina rigenerativa Rambla ha spiegato che sara' sottoscritto un accordo con il ministero della Sanita' perche' il Csat divenga un centro omologato per fare ricerca con le staminali embrionali, visto che la Comunidad Valenciana dispone del maggior numero di embrioni sovrannumerari grazie all'IVI.
L'IVI, l'Instituto Valenciano de Infertilidad(www.ivi.es), i cui scienziati faranno ricerca nel centro di Biomedicina che sorgera' in citta', si e' schierato a favore dell'uso di embrioni clonati per estrarre cellule staminali al fine di trattare malattie.
Antonio Pellicer, direttore dell'istituto, ha spiegato che l'attuale legge autorizza la ricerca sugli embrioni sovrannumerari, ma vieta la clonazione. "In Spagna dovrebbe venire approvata la clonazione terapeutica. E' una strada molto importante per poter fare un concreto uso terapeutico delle cellule staminali ed evitare il rigetto dei tessuti". L'utilita' di una legge secondo Pellicer e' importante perche' questi esperimenti "devono essere adeguatamente regolati perche' non ci siano eccessi e non si possano usare per fini riproduttivi".
Ma Pellicer ha sollecitato anche una revisione dell'attuale legge sulla Riproduzione Assistita che ha consentito la donazione degli embrioni sovrannumerari alla ricerca, ma solo quelli creati fino all'entrata in vigore della legge. "Deve essere rivista per rendere possibile che le coppie continuino a donare i loro embrioni "sovrannumerari" alla ricerca e non siano esclusivamente impiegati per fini riproduttivi, per quanto questa dovrebbe essere senza dubbio la prima opzione". "Sono sicuro del fatto che il nuovo Governo centrale sara' sensibile a realizzare queste modifiche", ha aggiunto Pellicer.
 
 
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