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 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Staminali da donatore per trattare la leucemia linfatica cronica
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28 aprile 2005 20:17
 
Un gruppo di medici dell'Hospital Clinico di Barcelona hanno dimostrato l'efficacia del trapianto di cellule staminali da donatore in pazienti colpiti dalle forme piu' aggressive della leucemia linfatica cronica (caratterizzata per la proliferazione eccessiva di linfociti B) che non rispondono alle terapie standard.
Il lavoro, realizzato da medici dell'Instituto de Investigaciones Biomedicas Pi i Sunyer del Hospital Clinico (IDIBAPS) sotto la guida del direttore Emili Montserrat, e pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, dimostra come questo trattamento riduce in maniera importante le ricadute di questa malattia.
I ricercatori giungono alla conclusione che il trapianto di staminali, con cui si cerca di sostituire le cellule malate con altre sane, e' un'alternativa che sta dando buoni risultati in persone che non ottengono alcun risultato da altri trattamenti, come la chemioterapia. Il trattamento, chiamato trapianto allogenico di cellule staminali, si differenzia da quello autologo (dallo stesso paziente) visto che il donatore e' una persona che dona il midollo osseo compatibile con la persona malata.
La ricerca e' stata condotta su 50 pazienti colpiti da leucemia linfatica cronica. Di questi 34 presentavano una variante molto aggressiva. 14 hanno ricevuto un trapianto di staminali provenienti da donatore, gli altri 20 sono stati trattati con una terapia convenzionale (autotrapianto di cellule staminali). I ricercatori hanno dimostrato nel loro lavoro che il rischio di avanzamento della malattia a distanza di 5 anni e' stata del 61% nel secondo gruppo, mentre la probabilita' di ricaduta si e' ridotta al 12% tra quelli che hanno ricevuto il trapianto da donatore.
"Il trapianto allogenico ha anche un impatto positivo, portando alla guarigione completa in circa il 60% dei casi", spiega uno dei ricercatori Carol Moreno. Anche se il lavoro dovra' essere confermato da altri studi condotti su altri pazienti "queste informazioni avranno un rilevante impatto clinico al momento di decidere la modalita' di un trapianto per pazienti con una leucemia linfatica cronica".
 
 
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Il lavoro, realizzato da medici dell'Instituto de Investigaciones Biomedicas Pi i Sunyer del Hospital Clinico (IDIBAPS) sotto la guida del direttore Emili Montserrat, e pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, dimostra come questo trattamento riduce in maniera importante le ricadute di questa malattia.
I ricercatori giungono alla conclusione che il trapianto di staminali, con cui si cerca di sostituire le cellule malate con altre sane, e' un'alternativa che sta dando buoni risultati in persone che non ottengono alcun risultato da altri trattamenti, come la chemioterapia. Il trattamento, chiamato trapianto allogenico di cellule staminali, si differenzia da quello autologo (dallo stesso paziente) visto che il donatore e' una persona che dona il midollo osseo compatibile con la persona malata.
La ricerca e' stata condotta su 50 pazienti colpiti da leucemia linfatica cronica. Di questi 34 presentavano una variante molto aggressiva. 14 hanno ricevuto un trapianto di staminali provenienti da donatore, gli altri 20 sono stati trattati con una terapia convenzionale (autotrapianto di cellule staminali). I ricercatori hanno dimostrato nel loro lavoro che il rischio di avanzamento della malattia a distanza di 5 anni e' stata del 61% nel secondo gruppo, mentre la probabilita' di ricaduta si e' ridotta al 12% tra quelli che hanno ricevuto il trapianto da donatore.
"Il trapianto allogenico ha anche un impatto positivo, portando alla guarigione completa in circa il 60% dei casi", spiega uno dei ricercatori Carol Moreno. Anche se il lavoro dovra' essere confermato da altri studi condotti su altri pazienti "queste informazioni avranno un rilevante impatto clinico al momento di decidere la modalita' di un trapianto per pazienti con una leucemia linfatica cronica".
 
 
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