testata ADUC
 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Maeve Caldwell: lavorare con tutte le cellule staminali
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
12 giugno 2003 14:49
 
"La cosa piu' sensata e' di lavorare parallelamente con le cellule staminali embrionali e con quelle adulte", cosi' la ricercatrice irlandese Maeve Caldwell del Centro di Riparazione Cerebrale dell'Universita' di Cambridge, che lavora proprio allo sviluppo delle cellule staminali per future applicazioni cliniche. L'occasione e' stata offerta da una serie di conferenze che la Caldwell ha tenuto in Euskadi.
La Caldwell si e' riferita infatti all'importanza delle cellule staminali per il trattamento di molte malattie come il Parkinson, il diabete, l'Alzheimer, ect., "ma anche per altre applicazioni potenzialmente molto importanti, anche se socialmente non troppo note, come la scoperta di nuovi farmaci. Attraverso le cellule staminali si potranno realizzare nuovi farmaci, il che fa prevedere un risparmio importante e uno sviluppo rapido di molte medicine". Secondo la specialista in terapie geniche, la cosa piu' sensata da fare e' quella di lavorare contemporaneamente con i diversi tipi di cellule staminali, infatti "per il successo di un trapianto, per esempio, c'e' necessita' di molte cellule, e questo si ottiene meglio con quelle di origine embrionale, tuttavia queste a loro volta presentano problemi etici e di rigetto. Cosi' che, la cosa piu' logica, e' quella di lavorare con i due tipi e cercare di risolvere i problemi che sorgono. E' su questa linea che stiamo lavorando".
La Caldwell, che dirigera' il neonato Istituto Basco di Ricerche Sanitarie, stima che ancora dovra' passare del tempo perche' le cellule staminali siano la medicina del futuro, ma "ci sono malattie che oggi non hanno possibilita' di trattamento, e le migliori speranze sono riposte nello sviluppo di queste ricerche". Il fatto che la Spagna non possa utilizzare le cellule embrionali, per la Caldwell "e' un vero problema, perche' c'e' molto lavoro da fare, e quanti piu' ricercatori saranno coinvolti e quanto piu' si faranno progressi".
Secondo la ricercatrice, nell'arco dei prossimi 10 anni si potranno portare a capo i primi saggi clinici sulle persone; il Parkinson e il diabete potrebbero essere le prime patologie a cui saranno applicati.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
ADUC - Salute - Notizia - SPAGNA - Spagna. Maeve Caldwell: lavorare con tutte le cellule staminali

testata ADUC
 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Maeve Caldwell: lavorare con tutte le cellule staminali
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
12 giugno 2003 14:49
 
"La cosa piu' sensata e' di lavorare parallelamente con le cellule staminali embrionali e con quelle adulte", cosi' la ricercatrice irlandese Maeve Caldwell del Centro di Riparazione Cerebrale dell'Universita' di Cambridge, che lavora proprio allo sviluppo delle cellule staminali per future applicazioni cliniche. L'occasione e' stata offerta da una serie di conferenze che la Caldwell ha tenuto in Euskadi.
La Caldwell si e' riferita infatti all'importanza delle cellule staminali per il trattamento di molte malattie come il Parkinson, il diabete, l'Alzheimer, ect., "ma anche per altre applicazioni potenzialmente molto importanti, anche se socialmente non troppo note, come la scoperta di nuovi farmaci. Attraverso le cellule staminali si potranno realizzare nuovi farmaci, il che fa prevedere un risparmio importante e uno sviluppo rapido di molte medicine". Secondo la specialista in terapie geniche, la cosa piu' sensata da fare e' quella di lavorare contemporaneamente con i diversi tipi di cellule staminali, infatti "per il successo di un trapianto, per esempio, c'e' necessita' di molte cellule, e questo si ottiene meglio con quelle di origine embrionale, tuttavia queste a loro volta presentano problemi etici e di rigetto. Cosi' che, la cosa piu' logica, e' quella di lavorare con i due tipi e cercare di risolvere i problemi che sorgono. E' su questa linea che stiamo lavorando".
La Caldwell, che dirigera' il neonato Istituto Basco di Ricerche Sanitarie, stima che ancora dovra' passare del tempo perche' le cellule staminali siano la medicina del futuro, ma "ci sono malattie che oggi non hanno possibilita' di trattamento, e le migliori speranze sono riposte nello sviluppo di queste ricerche". Il fatto che la Spagna non possa utilizzare le cellule embrionali, per la Caldwell "e' un vero problema, perche' c'e' molto lavoro da fare, e quanti piu' ricercatori saranno coinvolti e quanto piu' si faranno progressi".
Secondo la ricercatrice, nell'arco dei prossimi 10 anni si potranno portare a capo i primi saggi clinici sulle persone; il Parkinson e il diabete potrebbero essere le prime patologie a cui saranno applicati.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS