testata ADUC
 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Juan Carlos Izpisúa: attenzione a creare le false speranze
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
13 maggio 2004 19:13
 
Lo spagnolo Juan Carlos Izpisúa, direttore del laboratorio di espressione genica dell'Istituto Salk, California, poco prima della fine del Governo Aznar era arrivato ad un accordo con la ministra alla Sanita', Ana Pastor: rientrare in Spagna e farsi carico della direzione scientifica del Centro Nazionale di Trapianti e di Medicina Rigenerativa, diretta da Rafael Matesanz. Con il cambio di Governo non e' ancora chiaro se l'accordo restera' immutato, per quanto il segretario generale alla Sanita' Fernando Lamata dopo averlo incontrato ha dichiarato che "il Governo sosterra' la ricerca con le staminali, migliorera' il quadro legislativo e adottera' le misure necessarie. La figura di Izpisúa e' fondamentale per questo, e le sue condizioni mi sono sembrate molto ragionevoli".
In attesa della organizzazione definitiva da un punto di vista degli incarichi e dei centri di ricerca, Izpisúa e' stato intervistato da David Alvarez per La Gaceta de los Negocios, per fare il punto sulla ricerca scientifica con le cellule staminali.

La medicina basata su queste ricerche ha creato aspettative enormi
Ci sono state persone nel nostro Paese che si sono lanciate nella difesa di questo tipo di ricerche in una maniera molto accalorata, pero', a volte, senza grande fondamento. Io non vedo male questa cosa, perche' ci ha aiutato a far si' che l'argomento circolasse. Pero' tutto ha la sua giusta misura.

Qual'e'?
Il problema e' che si sono generate alcune speranze fuori luogo, che non sono fondate e che dobbiamo fermare. I mezzi di comunicazione e gli scienziati hanno una responsabilita' di fermare questo vortice vertiginoso per cui la medicina rigenerativa, attraverso le cellule staminali, sarebbero la panacea per curare tutte quelle malattie degenerative che fino ad ora non hanno trattamento. Tutto questo e', in una sola parola, una menzogna. Potrebbe essere che non ne curino neppure una. Puo' essere che le curino tutte o puo' essere che non ne curino alcuna.

In che cosa si concentrano ora gli sforzi?
L'importante e' che nel mondo si progredisca nella ricerca di base, che si cerchi di capire quali geni fanno si' che una cellula A, o staminale, si converta in una cellula B, ossea per esempio. Se sapremo questo, allora potremo avere una svolta. Se eliminiamo questi geni, la cellula B puo' tornare di nuovo ad essere una cellula A. Allora forse potremo riuscire ad ottenere un processo di rigenerazione endogena. Pero' in questo caso dovremo essere piu' cauti, perche' gli effetti collaterali di un impianto di cellule immortali che si riproducessero continuamente, sono ovvi: la comparsa di un cancro. Non e' un'operazione in cui ad uno gli si mette un tubino e poi gli si toglie, se non funziona. Stiamo inserendo un gruppo di cellule che se si mettono a proliferare in maniera disordinata inducono un cancro.

Si inizia a comprendere come si da il via ad un processo di proliferazione, ma non si sa come fermarlo?
Questo e' l'ostacolo. Non sappiamo fermarle. Una volta che iniziano a differenziarsi, iniziano ad esserci sempre piu' cellule cardiache e alla fine uno si trova tutta la cavita' toracica piena di cellule cardiache. L'organismo durante lo sviluppo ha dei meccanismi grazie ai quali controlla la loro potenza e le modalita', che pero' non conosciamo. Fino a che non li conosceremo, staremo introducendo delle aberrazioni nel corpo. Non per questo dobbiamo fermarci. Ma dire: "cureremo domani il suo diabete attraverso un trapianto di cellule staminali" e' ancora molto lontano da venire.

La speranza delusa, puo' trasformarsi in un rifiuto?
E' cio' che e' avvenuto con la terapia genica negli Usa. Era la panacea per tutto 20 anni fa, fino a che ha provocato la morte di diverse persone e ora questi scienziati vengono visti come demoni, gli sono stati tagliati tutti i finanziamenti e si stanno stabilendo delle regole draconiane per poter fare ricerca. E' un passo indietro, e questo semplicemente perche' si erano create troppe speranze e ora paga la societa'. Sarebbe stupido non imparare da questa esperienza.

Qual'e' la distanza che esiste tra il laboratorio e la clinica?
Non la conosciamo. Non posso dare una risposta. Potrebbe essere nel giro di molto poco oppure nell'arco di 100 anni. Dipende da quale malattia. C'e' bisogno di molto tempo. Cio' che succede e' che dire queste cose puo' bloccare l'interesse di investire da parte di alcune imprese che cercano l'effetto immediato. Come quello dei politici, che hanno bisogno di una resa immediata per mettere in marcia certi progetti. E' difficile che questo si realizzi perche' c'e' bisogno di essere lungimiranti. Sfortunatamente i finanziamenti statali in Spagna sono annuali. E' difficile trovare finanziamenti pluriennali, e le ricerche di questo tipo hanno bisogno di sicurezza. Questa e' una ricerca che avrebbe bisogno di mecenatismo, una cosa che in Spagna non si realizza. Mancano incentivi fiscali. Negli Usa, buona parte dei finanziamenti che arrivano al mio laboratorio giungono dal mecenatismo.

Tuttavia i risultati potrebbero cambiare molte cose
Io spero che la speranza di cio' che puo' essere fatto sia di aiuto, purche' di questa speranza non si faccia il cavallo di battaglia.

Il potere della medicina rigenerativa
Se alla salamandra gli si taglia una zampa, se ne fabbrica una nuova nel giro di poche settimane, che gli ricresce dove le era stata amputata, come se non gli fosse stata tagliata. E la stessa cosa e' capace di farla con qualsiasi altro tessuto. Se si riuscisse a comprendere come riesce a farlo, e se si potesse traslare questo meccanismo nell'uomo, il diabete e l'Alzheimer, ad esempio, non sarebbero piu' un problema. Per queste due malattie il problema sta nella distruzione di alcune cellule, che forse un giorno il nostro corpo riuscira' ad imparare a riparare. Nel laboratorio di espressione genica dell'Istituto Salk che dirige Juan Carlos Izpisúa si dedicano a studiare questo tipo di processi. Tuttavia non e' per nulla facile insegnare al corpo umano a fare queste cose, perche' la salamandra e' un animale troppo grande e ancora non si conosce la sua genetica, che e' fondamentale, perche' sono i geni quelli responsabili di avviare i processi di rigenerazione o di creazione dei tessuti.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS