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 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Inaugurato a Barcelona il centro di ricerca con le staminali embrionali
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1 aprile 2004 18:46
 
Il Parc de Recerca Biomèdica de Barcelona (Prbb) ospitera' un nuovo centro destinato alla ricerca con le cellule staminali, il Centro di Ricerca in Medicina Rigenerativa di Barcelona (Cimrb) che iniziera' la sua attivita' a partire dal mese di luglio, per entrare a pieno regime nel 2006.
Finanziato dal ministero della Sanita' e Consumo e dalla Generalitat catalana, il centro verra' gestito da una fondazione pubblica mista. Il Cimrb potra' contare su un finanziamento iniziale di 11 milioni di euro in strutture e attrezzature, e annualmente disporra' di 6 milioni di euro. Occupera' una superficie di duemila metri quadrati e avra' un organico di 70 persone, tra ricercatori e personale di supporto. Disporra' di una banca di linee cellulari e di un centro di ricerca di base applicata alle cellule staminali umane, principalmente quelle di origine embrionale. In particolare lavorera' sui procedimenti di scongelazione degli embrioni sovrannumerari provenienti dalla cliniche di fecondazione assistita, da cui poi derivarne cellule staminali.
A capo della nuova struttura ci sara' il ricercatore Juan Carlos Izpisua, dell'Istituto Salk de La Jolla in California e consulente del ministero della Sanita', che svolgera' le funzioni di direttore scientifico. L'inaugurazione, avvenuta il 25 marzo, e' stato uno degli ultimi atti della ministra alla Sanita' del Governo Aznar, Ana Pastor che nell'occasione ha precisato come il campo della medicina rigenerativa sia "la speranza per malattie come il diabete, l'Alzheimer, il Parkinson o la sclerosi multipla". La Pastor ha definito il centro come "il piu' importante dell'Europa e possibilmente del mondo", sottolineando come grazie all'accordo con l'Istituto Salk e' previsto uno scambio di informazioni ma anche di esperienze e di ricercatori.
Izpisua al momento dell'inaugurazione ha precisato che "non possiamo dire ora che le cellule embrionali saranno la panacea per curare certe malattie. Dobbiamo avere delle precauzioni perche' sappiamo molto poco", e per questo -secondo il ricercatore- e' importare fare ancora la ricerca di base. Fare ora la ricerca clinica per Izpisua "non solo sarebbe sbagliato, ma sarebbe anche giocare con il malato. Dire ora che saremo capaci di curare tutte le malattie non sarebbe giusto". Ma dopo aver messo le mani avanti, Izpisua si e' detto fiducioso che nel giro di 10-15 anni si produrra' una "grande rivoluzione" nell'umanita' proprio grazie alla medicina rigenerativa e la speranza di vita potra' arrivare fino a 100 anni.
 
 
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