testata ADUC
 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Il Governo si schiera per i "bambini terapeutici"
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
17 febbraio 2005 19:34
 
Il governo spagnolo autorizzera' la preselezione genetica a fini terapeutici, perche' le famiglie con un figlio ammalato possano concepirne un altro per salvargli la vita.
E' la principale novita' della bozza di riforma della legge di riproduzione assistita -che vieta invece espressamente la clonazione a fini riproduttivi- anticipata dalla ministra della Sanita', Elena Salgado. Il progetto di legge sara' sottoposto a marzo al Consiglio dei ministri per il successivo dibattito e votazione in Parlamento, che si prevede nel corso del 2006.
Le tecniche di preselezione genetica a fini terapeutici saranno autorizzate solo in casi limitati ed eccezionali. Finora la legislatura esistente permetteva di selezionare, fra tutti gli embrioni impiantati in un processo di riproduzione assistita, quelli sani, in modo che i bambini non ereditassero malattie genetiche.
La bozza di riforma fa un passo avanti, prevedendo la possibilita' di selezionare gli embrioni compatibili con un figlio malato, per poter concepire un secondo figlio come potenziale donante, ad esempio per un trapianto di cellule staminali o di midollo. Un altro degli scopi del progetto di legge, secondo la Salgado, e' "facilitare al massimo" le procedure perche' "le coppie con problemi di fertilita' possano avere figli". La bozza prevede che, come gia' avviene con l'attuale normativa, per la fecondazione 'in vitro' e tecniche di riproduzione assistita venga autorizzato l'impianto di un massimo di tre pre-embrioni per donna e per ciclo riproduttivo, ma viene eliminato il limite di ovociti che possono essere fecondati in ogni ciclo riproduttivo. Limite che era stato messo dal Governo del Partito Popolare quando era stata rivista la legge sulla fecondazione assistita per autorizzare la ricerca scientifica con gli embrioni sovrannumerari gia' esistenti, e per evitare che ne venissero creati di nuovi. Nel testo di legge si prevede espressamente il divieto di clonazione umana a scopo riproduttivo.
La vicenda era partita dall'Ivi, l'Istituto valenciano di infertilita', a cui si erano rivolte alcune coppie -due italiane- con figli ammalati che chiedevano la possibilita' di avere un altro figlio, sano e compatibile con il fratellino per un trapianto. Dal 26 agosto 2003 pende cosi' la richiesta dell'Ivi per cinque coppie: "Non sono sicuro che sia proibita, ma di sicuro c'e' un vuoto legale", aveva infatti spiegato il direttore dell'Ivi, Antonio Pellicer, che e' anche membro della Commissione Nazionale per la Riproduzione Assistita.
Il 24 maggio 2004 la Commissione si era dichiarata a favore della richiesta, pur ammettendo che la legge la vietava, e si era impegnata a presentare al ministero nella "una proposta concreta che permetta di dare fattibilita' giuridica a questa richiesta".
Sentite da alcuni quotidiani spagnoli alcune di queste coppie si dicono felici della decisione, anche se riconoscono che i tempi delle malattie sono diversi da quelli della politica e per salvare i propri figli preannunciano di andare in Belgio e negli Usa, dove questa pratica e' gia' ammessa.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
ADUC - Salute - Notizia - SPAGNA - Spagna. Il Governo si schiera per i "bambini terapeutici"

testata ADUC
 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Il Governo si schiera per i "bambini terapeutici"
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
17 febbraio 2005 19:34
 
Il governo spagnolo autorizzera' la preselezione genetica a fini terapeutici, perche' le famiglie con un figlio ammalato possano concepirne un altro per salvargli la vita.
E' la principale novita' della bozza di riforma della legge di riproduzione assistita -che vieta invece espressamente la clonazione a fini riproduttivi- anticipata dalla ministra della Sanita', Elena Salgado. Il progetto di legge sara' sottoposto a marzo al Consiglio dei ministri per il successivo dibattito e votazione in Parlamento, che si prevede nel corso del 2006.
Le tecniche di preselezione genetica a fini terapeutici saranno autorizzate solo in casi limitati ed eccezionali. Finora la legislatura esistente permetteva di selezionare, fra tutti gli embrioni impiantati in un processo di riproduzione assistita, quelli sani, in modo che i bambini non ereditassero malattie genetiche.
La bozza di riforma fa un passo avanti, prevedendo la possibilita' di selezionare gli embrioni compatibili con un figlio malato, per poter concepire un secondo figlio come potenziale donante, ad esempio per un trapianto di cellule staminali o di midollo. Un altro degli scopi del progetto di legge, secondo la Salgado, e' "facilitare al massimo" le procedure perche' "le coppie con problemi di fertilita' possano avere figli". La bozza prevede che, come gia' avviene con l'attuale normativa, per la fecondazione 'in vitro' e tecniche di riproduzione assistita venga autorizzato l'impianto di un massimo di tre pre-embrioni per donna e per ciclo riproduttivo, ma viene eliminato il limite di ovociti che possono essere fecondati in ogni ciclo riproduttivo. Limite che era stato messo dal Governo del Partito Popolare quando era stata rivista la legge sulla fecondazione assistita per autorizzare la ricerca scientifica con gli embrioni sovrannumerari gia' esistenti, e per evitare che ne venissero creati di nuovi. Nel testo di legge si prevede espressamente il divieto di clonazione umana a scopo riproduttivo.
La vicenda era partita dall'Ivi, l'Istituto valenciano di infertilita', a cui si erano rivolte alcune coppie -due italiane- con figli ammalati che chiedevano la possibilita' di avere un altro figlio, sano e compatibile con il fratellino per un trapianto. Dal 26 agosto 2003 pende cosi' la richiesta dell'Ivi per cinque coppie: "Non sono sicuro che sia proibita, ma di sicuro c'e' un vuoto legale", aveva infatti spiegato il direttore dell'Ivi, Antonio Pellicer, che e' anche membro della Commissione Nazionale per la Riproduzione Assistita.
Il 24 maggio 2004 la Commissione si era dichiarata a favore della richiesta, pur ammettendo che la legge la vietava, e si era impegnata a presentare al ministero nella "una proposta concreta che permetta di dare fattibilita' giuridica a questa richiesta".
Sentite da alcuni quotidiani spagnoli alcune di queste coppie si dicono felici della decisione, anche se riconoscono che i tempi delle malattie sono diversi da quelli della politica e per salvare i propri figli preannunciano di andare in Belgio e negli Usa, dove questa pratica e' gia' ammessa.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS