testata ADUC
 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Il Consiglio dei ministri approva il Centro Nazionale dei Trapianti e della Medicina Rigenerativa
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
5 febbraio 2004 20:15
 
Le comunidad autonome che vorranno fare ricerca con gli embrioni congelati sovrannumerari dei processi di fecondazione assistita, dovranno ora contare sul via libera del Centro Nazionale dei Trapianti e della Medicina Rigenerativa, ente centrale la cui nascita e' stata approvata, con un Real Decreto, il 30 gennaio dal Consiglio dei ministri. Il Centro dipendera' dal ministero della Sanita', che cosi', secondo la titolare Ana Pastor controllera' tutta la ricerca scientifica con le staminali che verra' portata avanti in Spagna. Il centro, che potra' contare su un finanziamento di 3 milioni di euro, sara' anche responsabile per la politica dei trapianti, oltre che per la custodia, lo scongelamento e l'autorizzazione a lavorare con gli embrioni.
Il nuovo Centro Nazionale "tutelera' tutti gli embrioni donati dai loro progenitori per la ricerca", ha spiegato Ana Sanchez, direttrice alla Cohesion y Alta Inspeccion. In pratica vuol dire che questo organismo dovra' essere informato sul fatto che si vogliono usare gli embrioni e perche', e questo non vuol dire che fisicamente gli embrioni debbano trovarsi dentro il Centro. "Questo non avrebbe senso", ha spiegato la Sanchez per replicare alle perplessita' che questo timore aveva inizialmente suscitato in alcuni scienziati. "Il centro, inoltre avra' le sue proprie linee di ricerca, lavorera' in rete con i laboratori che si creeranno nelle comunidad". In questo senso e' stato messo in risalto l'accordo sottoscritto con l'Istituto Salk, Jolla, California, uno dei cui laboratori viene diretto dallo stesso Juan Carlos Izpisua, che insieme a Rafael Matesanz sara' a capo del Centro nazionale spagnolo.
"La legislazione e' adeguata, ci sono professionisti che gia' lavorano sul tema e disponiamo del sostegno del ministero. Vogliamo che la Spagna sia un luogo privilegiato in questo campo, cosi' come e' stato fatto per i trapianti", ha spiegato lo stesso Matesanz, capo di Nefrologia dell'Ospedale Ramon y Cajal di Madrid e ideatore dell'Organizzazione Nazionale dei Trapianti.
"I risultati ottenuti in queste prime ricerche hanno suscitato grandi aspettative, e segnalano che la medicina rigenerativa occupera' un luogo importante nella ricerca biomedica e nel trattamento di numerose malattie in futuro", ha precisato un comunicato stampa del ministero della Sanita'.

Il consigliere alla Sanita' di Valencia Vicente Rambla candida cosi' la sua citta' come sede per la Banca Nazionale delle Linee Cellulari. In particolare, per Rambla, il Centro Superiore di Biomedicina "riunisce tutti i requisiti necessari per portare avanti lavori di ricerca al piu' alto livello, non solo per le caratteristiche all'avanguardia delle sue attrezzature, ma per l'eccellente formazione del suo capitale umano". Un altro punto a favore di Valencia potrebbe essere la presenza dell'Ini (Istituto Valenciano di Infertilita') che "lavora nel campo della riproduzione assistita da piu' di dodici anni ed e' riuscito a porsi all'avanguardia in questo campo medico, non solo in Spagna ma in tutto il mondo". In merito Rambla ha aggiunto che all'Ivi praticamente vengono realizzate il 20% delle pratiche di fecondazione assistita di tutta la Spagna, "e per questo e' il piu' grosso fornitore potenziale di embrioni umani da donare alla ricerca biomedica".
Ma a raffreddare le speranze di Valencia e' stata la ministra alla Sanita', che ha preannunciato come il Centro "vedra' la luce nel giro di pochi giorni" nel Campus dell'Istituto della Salute Carlos III di Madrid.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
ADUC - Salute - Notizia - SPAGNA - Spagna. Il Consiglio dei ministri approva il Centro Nazionale dei Trapianti e della Medicina Rigenerativa

testata ADUC
 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Il Consiglio dei ministri approva il Centro Nazionale dei Trapianti e della Medicina Rigenerativa
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
5 febbraio 2004 20:15
 
Le comunidad autonome che vorranno fare ricerca con gli embrioni congelati sovrannumerari dei processi di fecondazione assistita, dovranno ora contare sul via libera del Centro Nazionale dei Trapianti e della Medicina Rigenerativa, ente centrale la cui nascita e' stata approvata, con un Real Decreto, il 30 gennaio dal Consiglio dei ministri. Il Centro dipendera' dal ministero della Sanita', che cosi', secondo la titolare Ana Pastor controllera' tutta la ricerca scientifica con le staminali che verra' portata avanti in Spagna. Il centro, che potra' contare su un finanziamento di 3 milioni di euro, sara' anche responsabile per la politica dei trapianti, oltre che per la custodia, lo scongelamento e l'autorizzazione a lavorare con gli embrioni.
Il nuovo Centro Nazionale "tutelera' tutti gli embrioni donati dai loro progenitori per la ricerca", ha spiegato Ana Sanchez, direttrice alla Cohesion y Alta Inspeccion. In pratica vuol dire che questo organismo dovra' essere informato sul fatto che si vogliono usare gli embrioni e perche', e questo non vuol dire che fisicamente gli embrioni debbano trovarsi dentro il Centro. "Questo non avrebbe senso", ha spiegato la Sanchez per replicare alle perplessita' che questo timore aveva inizialmente suscitato in alcuni scienziati. "Il centro, inoltre avra' le sue proprie linee di ricerca, lavorera' in rete con i laboratori che si creeranno nelle comunidad". In questo senso e' stato messo in risalto l'accordo sottoscritto con l'Istituto Salk, Jolla, California, uno dei cui laboratori viene diretto dallo stesso Juan Carlos Izpisua, che insieme a Rafael Matesanz sara' a capo del Centro nazionale spagnolo.
"La legislazione e' adeguata, ci sono professionisti che gia' lavorano sul tema e disponiamo del sostegno del ministero. Vogliamo che la Spagna sia un luogo privilegiato in questo campo, cosi' come e' stato fatto per i trapianti", ha spiegato lo stesso Matesanz, capo di Nefrologia dell'Ospedale Ramon y Cajal di Madrid e ideatore dell'Organizzazione Nazionale dei Trapianti.
"I risultati ottenuti in queste prime ricerche hanno suscitato grandi aspettative, e segnalano che la medicina rigenerativa occupera' un luogo importante nella ricerca biomedica e nel trattamento di numerose malattie in futuro", ha precisato un comunicato stampa del ministero della Sanita'.

Il consigliere alla Sanita' di Valencia Vicente Rambla candida cosi' la sua citta' come sede per la Banca Nazionale delle Linee Cellulari. In particolare, per Rambla, il Centro Superiore di Biomedicina "riunisce tutti i requisiti necessari per portare avanti lavori di ricerca al piu' alto livello, non solo per le caratteristiche all'avanguardia delle sue attrezzature, ma per l'eccellente formazione del suo capitale umano". Un altro punto a favore di Valencia potrebbe essere la presenza dell'Ini (Istituto Valenciano di Infertilita') che "lavora nel campo della riproduzione assistita da piu' di dodici anni ed e' riuscito a porsi all'avanguardia in questo campo medico, non solo in Spagna ma in tutto il mondo". In merito Rambla ha aggiunto che all'Ivi praticamente vengono realizzate il 20% delle pratiche di fecondazione assistita di tutta la Spagna, "e per questo e' il piu' grosso fornitore potenziale di embrioni umani da donare alla ricerca biomedica".
Ma a raffreddare le speranze di Valencia e' stata la ministra alla Sanita', che ha preannunciato come il Centro "vedra' la luce nel giro di pochi giorni" nel Campus dell'Istituto della Salute Carlos III di Madrid.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS