E' nata lo scorso 7 gennaio a Lisbona la prima societa' scientifica in Portogallo dedicata alle cellule staminali e alle terapie cellulari. La Sociedade Portuguesa de Células Estaminais e Terapias Celulares (SPCE-TC) raccoglie scienziati legati alle varie aree di ricerca. L'obbiettivo e' di mettere in rete le varie équipe per fare un gruppo di pressione che apra il dibattito sul tema e che fornisca pareri una volta interpellati.
"Contiamo in tutto gia' su 70 soci, che rappresentano circa i sette gruppi di ricerca a livello nazionale, dalla medicina, all'ingegneria e alla biochimica. La sensibilita' della materia, il fatto che l'opinione pubblica non e' educata sul tema e il fatto che non abbiamo una legislazione specifica ci ha portato, dopo contatti informali tra i ricercatori, a lanciare l'idea di fondare questa societa' scientifica, che vogliamo che sia un forum di discussione", ha spiegato Rui Reis, ricercatore dell'Universita' di Minho.
"E' importante che si conosca cio' che c'e' nel Paese in termini umani e tecnici in questa aerea, perche' si possa progredire. Penso che questo sia l'obbiettivo piu' importante", dice Joaquim Sampaio Cabral, ricercatore del Centro di Ingegneria Biochimica dell'Istituto Superiore Tecnico di Lisbona.
Helena Alves, direttrice del Centro di Istocompatibilita' di Norte, a Porto e ricercatrice nel campo degli impianti cellulari sostiene che tenendo conto del problema della mancanza della legge nel Paese, la Societa' puo' funzionare come forma di pressione: "puo' esercitare pressione nel senso positivo, nella misura in cui puo' chiarire cio' che e' il lavoro e l'applicazione delle cellule staminali". "La definizione della legislazione e' un qualcosa di molto importante per tutte le aree della ricerca e per la societa'".

E' nata lo scorso 7 gennaio a Lisbona la prima societa' scientifica in Portogallo dedicata alle cellule staminali e alle terapie cellulari. La Sociedade Portuguesa de Células Estaminais e Terapias Celulares (SPCE-TC) raccoglie scienziati legati alle varie aree di ricerca. L'obbiettivo e' di mettere in rete le varie équipe per fare un gruppo di pressione che apra il dibattito sul tema e che fornisca pareri una volta interpellati.
"Contiamo in tutto gia' su 70 soci, che rappresentano circa i sette gruppi di ricerca a livello nazionale, dalla medicina, all'ingegneria e alla biochimica. La sensibilita' della materia, il fatto che l'opinione pubblica non e' educata sul tema e il fatto che non abbiamo una legislazione specifica ci ha portato, dopo contatti informali tra i ricercatori, a lanciare l'idea di fondare questa societa' scientifica, che vogliamo che sia un forum di discussione", ha spiegato Rui Reis, ricercatore dell'Universita' di Minho.
"E' importante che si conosca cio' che c'e' nel Paese in termini umani e tecnici in questa aerea, perche' si possa progredire. Penso che questo sia l'obbiettivo piu' importante", dice Joaquim Sampaio Cabral, ricercatore del Centro di Ingegneria Biochimica dell'Istituto Superiore Tecnico di Lisbona.
Helena Alves, direttrice del Centro di Istocompatibilita' di Norte, a Porto e ricercatrice nel campo degli impianti cellulari sostiene che tenendo conto del problema della mancanza della legge nel Paese, la Societa' puo' funzionare come forma di pressione: "puo' esercitare pressione nel senso positivo, nella misura in cui puo' chiarire cio' che e' il lavoro e l'applicazione delle cellule staminali". "La definizione della legislazione e' un qualcosa di molto importante per tutte le aree della ricerca e per la societa'".