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 PANAMA - PANAMA - Panama. Il Secondo Congresso Nazionale di Bioetica e la clonazione
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12 giugno 2003 14:48
 
Il Secondo Congresso Nazionale di Bioetica, che ha visto riuniti piu' di un centinaio di esperti di diverse discipline, si e' svolto proprio nel momento in cui l'Assemblea legislativa ha nella sua agenda un progetto di legge che proibisce completamente gli sperimenti di clonazione umana, di qualsiasi tipo.
L'occasione congressuale e' stata quella di parlare di: bioetica per tutti; bioetica e clonazione; bioetica, salute e ricerca; bioetica e diritti; societa' ed ecologia; bioetica, economia e globalizzazione. A parlarne sono stati invitati, tra li altri: Fernando Lolas Stepke, dal Cile; Gilberto Cely Galindo, dalla Colombia; Hernan Collado, dal Costa Rica; Leonide Santos y Vargas, dal Porto Rico e il panamense Eduardo Sousa Lennox.
Se Lolas Stepke, direttore del programma regionale di Bioetica per l'America Latina dell'Organizzazione Panamense della Salute (Ops) ha sottolineato che la bioetica e' un fatto tanto serio che non puo' essere lasciato solo nelle mani degli "esperti". Cosi' Sousa Lennox, presidente dell'Associazione Nazionale di Bioetica di Panama (Anbiopa) ha ricordato che non esiste solo la clonazione umana per fini riproduttivi. Esiste anche la clonazione delle cellule umane per fini terapeutici "che e' di grande utilita'", cosi' come la clonazione animale e vegetale.
Negli stessi giorni il presidente della Commissione Diritti Umani dell'Assemblea legislativa, Javier Tejera ha presentato al plenum un progetto di legge approvato in prima lettura in cui si proibisce la clonazione umana, riproduttiva o terapeutica che sia. Il testo era stato presentato alla fine dello scorso anno dal parlamentare arnulfista José Luis Fábrega.
E proprio questo disegno di legge e' stato oggetto delle critiche di Lolas Stepke, che ha ricordato come i casi controversi che si trova ad affrontare la bioetica sono molti: dalla clonazione all'eutanasia, dalla pillola del giorno dopo al suicidio assistito. Ma per tutti ha citato il caso piu' emblematico di una ricerca scientifica dai dubbi limiti morali, il caso Tuskegee, iniziato nel 1932 e durato per 40 anni. Furono lasciati senza trattamenti per la sifilide 399 afroamericani dello Stato dell'Alabama per conoscere il decorso naturale della malattia. La lunga durata dell'esperimento, la natura della malattia, il fatto che si avessero le cure ma non venissero somministrate, e la razza delle persone studiate, ne hanno fatto un caso esemplare; solo nel 1972 lo scandalo esplose nei giornali statunitensi e l'esperimento fu concluso. Ma il caso Tuskegee serve da spunto a Lolas per dire che i Governi prima di predisporre legislazioni restrittive in merito alla ricerca scientifica, dovrebbero sapere le conseguenze nell'immaginario collettivo. Vietare la clonazione terapeutica per Lolas potrebbe essere la fine della speranza per malati che necessitano di un trapianto di organo. L'importante invece per Lolas, e' che la ricerca scientifica garantisca il rispetto per la vita e per la dignita' delle persone, con il massimo beneficio e il minimo rischio, per loro e per l'umanita'.
 
 
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Il Secondo Congresso Nazionale di Bioetica, che ha visto riuniti piu' di un centinaio di esperti di diverse discipline, si e' svolto proprio nel momento in cui l'Assemblea legislativa ha nella sua agenda un progetto di legge che proibisce completamente gli sperimenti di clonazione umana, di qualsiasi tipo.
L'occasione congressuale e' stata quella di parlare di: bioetica per tutti; bioetica e clonazione; bioetica, salute e ricerca; bioetica e diritti; societa' ed ecologia; bioetica, economia e globalizzazione. A parlarne sono stati invitati, tra li altri: Fernando Lolas Stepke, dal Cile; Gilberto Cely Galindo, dalla Colombia; Hernan Collado, dal Costa Rica; Leonide Santos y Vargas, dal Porto Rico e il panamense Eduardo Sousa Lennox.
Se Lolas Stepke, direttore del programma regionale di Bioetica per l'America Latina dell'Organizzazione Panamense della Salute (Ops) ha sottolineato che la bioetica e' un fatto tanto serio che non puo' essere lasciato solo nelle mani degli "esperti". Cosi' Sousa Lennox, presidente dell'Associazione Nazionale di Bioetica di Panama (Anbiopa) ha ricordato che non esiste solo la clonazione umana per fini riproduttivi. Esiste anche la clonazione delle cellule umane per fini terapeutici "che e' di grande utilita'", cosi' come la clonazione animale e vegetale.
Negli stessi giorni il presidente della Commissione Diritti Umani dell'Assemblea legislativa, Javier Tejera ha presentato al plenum un progetto di legge approvato in prima lettura in cui si proibisce la clonazione umana, riproduttiva o terapeutica che sia. Il testo era stato presentato alla fine dello scorso anno dal parlamentare arnulfista José Luis Fábrega.
E proprio questo disegno di legge e' stato oggetto delle critiche di Lolas Stepke, che ha ricordato come i casi controversi che si trova ad affrontare la bioetica sono molti: dalla clonazione all'eutanasia, dalla pillola del giorno dopo al suicidio assistito. Ma per tutti ha citato il caso piu' emblematico di una ricerca scientifica dai dubbi limiti morali, il caso Tuskegee, iniziato nel 1932 e durato per 40 anni. Furono lasciati senza trattamenti per la sifilide 399 afroamericani dello Stato dell'Alabama per conoscere il decorso naturale della malattia. La lunga durata dell'esperimento, la natura della malattia, il fatto che si avessero le cure ma non venissero somministrate, e la razza delle persone studiate, ne hanno fatto un caso esemplare; solo nel 1972 lo scandalo esplose nei giornali statunitensi e l'esperimento fu concluso. Ma il caso Tuskegee serve da spunto a Lolas per dire che i Governi prima di predisporre legislazioni restrittive in merito alla ricerca scientifica, dovrebbero sapere le conseguenze nell'immaginario collettivo. Vietare la clonazione terapeutica per Lolas potrebbe essere la fine della speranza per malati che necessitano di un trapianto di organo. L'importante invece per Lolas, e' che la ricerca scientifica garantisca il rispetto per la vita e per la dignita' delle persone, con il massimo beneficio e il minimo rischio, per loro e per l'umanita'.
 
 
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