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 MONDO - MONDO - Mondo. Staminali per la ricostruzione del cuore con le staminali, chi frena e chi no
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1 aprile 2004 18:42
 
Nell'edizione online del 22 marzo della rivista Nature sono stati pubblicati due lavori che negano la differenziazione delle cellule staminali derivate dal midollo osseo in miocardiociti. Entrambi i lavori sono stati condotti su modelli murini (topi di laboratorio geneticamente modificati su cui vengono indotte patologie umane).
Il primo lavoro lo ha condotto l'équipe di Charles E. Murry del Dipartimento di Patologia dell'Universita' di Washington, il secondo quella di Robert C. Robbins e Leora Balsam, del Dipartimento di Chirurgia Toracica dell'Universita' di Stanford.
Obbiettivo comune e' stato quello di verificare se le cellule staminali ematopoietiche del midollo osseo, che danno origine ai diversi tipi di cellule del sangue, si trasformano in cardiomiociti una volta impiantate direttamente nel muscolo cardiaco dei topi. Il gruppo della Balsam ha usato una proteina di colore verde fluorescente per segnare le staminali impiantate. Se dopo 10 giorni erano ancora molte, a distanza di 30 giorni ad essere sopravvissute erano molte poche e una volta analizzate nessuna produceva le proteine caratteristiche delle cellule del muscolo cardiaco. Le conclusioni di entrambi i gruppi sono state negative: si sono generate cellule sanguinee ma non muscolari.

Se sono stati diversi i lavori e le sperimentazioni che hanno constatato una rigenerazione del miocardio in condizioni di danneggiamento, questi ultimi lavori sembrerebbero rimettere tutto i discussione, ma ci sono scienziati che pur riconoscendo la validita' dei due studi pubblicati su Nature, sostengono che le loro conclusioni non mettono in discussione la terapia ma il meccanismo. La notizia arrivava alla vigilia del Primo Simposio Internazionale sulla Terapia cellulare applicata alle malattie cardiovascolari di Valladolid in Spagna, le cui conclusioni sono state di grande ottimismo sulla terapia cellulare.
I risultati ottenuti dai diversi studi sul trapianto di cellule staminali adulte nel cuore infartuato, gia' applicato su piu' di 200 pazienti nel mondo, permettono di sostenere che "e' arrivato il momento di valutare il beneficio clinico di questa tecnica attraverso studi in grande scala", ha concluso Francisco Fernandez-Avilés, direttore dell'Istituto di Scienze del Cuore di Valladolid (Icicor). Questa terapia ha una "sicurezza elevatissima" e in molti studi si e' potuto osservare benefici sia nella funzione che nell'evoluzione clinica. Tutto questo con le cellule staminali adulte, dato che la ricerca con le staminali embrionali "dal punto di vista pratico, non e' fattibile, perche' la ricerca non e' liberalizzata". E nonostante questo, l'impressione dei ricercatori e' che le staminali embrionali potrebbero essere un elemento di aiuto per accrescere la conoscenza ed aumentare l'efficacia della terapia.
 
 
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