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 MONDO - MONDO - Mondo. Gli scienziati per la clonazione terapeutica
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Notizia 
28 aprile 2005 20:13
 
Scienziati di diversi Paesi riuniti in Giappone per l'incontro annuale sull'etica dell'Human Genome Organization (clicca qui), hanno lanciato un appello ai governi di tutto il mondo perche' sia permessa la clonazione al fine di ottenere cellule staminali embrionali. Le restrizioni alla clonazione terapeutica riducono la disponibilita' del materiale per la ricerca e ritardano lo sviluppo di nuovi trattamenti per malattie oggi incurabili.
Il comunicato conclusivo dell'incontro (Tokyo, 18-21 aprile 2005) riafferma la posizione degli scienziati di ferma contrarieta' alla clonazione a fini riproduttivi e considera "inaccettabile" qualsiasi tipo di produzione di organi e membri a partire da esseri umani generati su ordinazione.
Secondo Ruth Chadwick, professoressa di Bioetica dell'Universita' britannica di Lancaster, gli scienziati raccomandano una buona regolamentazione sulle ricerche, piuttosto che la semplice proibizione. Gli scienziati chiedono anche che i governi non frappongano restrizioni all'accesso degli embrioni congelati eccedenti dalle tecniche di fecondazione in vitro, ricordando infatti che sono embrioni danneggiati o incapaci di trasformarsi in feti, nella maggiorparte dei casi. In genere questi embrioni vengono gettati nella spazzatura alcuni anni dopo la loro generazione in laboratorio.
Il comunicato conclusivo elenca una serie di critiche a queste restrizioni adottate in molti Paesi che "permettono l'uso di embrioni prodotti solamente entro una data limite scelta arbitrariamente o (...) non autorizzano ricerche ufficiali mentre garantiscono la liberta' totale dei gruppi privati". Il riferimento esplicito e' alle politiche del presidente Usa George W. Bush che nel 2001 ha limitato i finanziamenti alle linee embrionali create entro quella data.
 
 
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Il comunicato conclusivo dell'incontro (Tokyo, 18-21 aprile 2005) riafferma la posizione degli scienziati di ferma contrarieta' alla clonazione a fini riproduttivi e considera "inaccettabile" qualsiasi tipo di produzione di organi e membri a partire da esseri umani generati su ordinazione.
Secondo Ruth Chadwick, professoressa di Bioetica dell'Universita' britannica di Lancaster, gli scienziati raccomandano una buona regolamentazione sulle ricerche, piuttosto che la semplice proibizione. Gli scienziati chiedono anche che i governi non frappongano restrizioni all'accesso degli embrioni congelati eccedenti dalle tecniche di fecondazione in vitro, ricordando infatti che sono embrioni danneggiati o incapaci di trasformarsi in feti, nella maggiorparte dei casi. In genere questi embrioni vengono gettati nella spazzatura alcuni anni dopo la loro generazione in laboratorio.
Il comunicato conclusivo elenca una serie di critiche a queste restrizioni adottate in molti Paesi che "permettono l'uso di embrioni prodotti solamente entro una data limite scelta arbitrariamente o (...) non autorizzano ricerche ufficiali mentre garantiscono la liberta' totale dei gruppi privati". Il riferimento esplicito e' alle politiche del presidente Usa George W. Bush che nel 2001 ha limitato i finanziamenti alle linee embrionali create entro quella data.
 
 
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