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 MONDO - MONDO - Mondo. Imprese biotech: la polemica sulla clonazione puo' pregiudicare le ricerche
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8 gennaio 2003 21:18
 
Le imprese farmaceutiche pioniere nell'uso delle cellule staminali nel trattamento delle malattie incurabili si stanno mobilitando per difendere la ricerca e la clonazione terapeutica, dopo il dibattito seguito all'annuncio dei due bambini clonati dalla Clonaid. L'industria teme che una reazione dettata dalla disinformazione possa colpire tutti i tipi di clonazione e possa mettere a rischio la ricerca dei nuovi trattamenti per malattie come quelle che colpiscono il cuore, o il diabete, il Parkinson o l'Alzheimer.
"Questo (l'annuncio della nascita dei bebe' clonati, ndr) puo' far si' che l'opinione pubblica faccia pressioni affinche' si prendano provvedimenti urgenti contro la clonazione riproduttiva, e la cosa a noi non ci preoccupa" spiega Simon Best, presidente del comitato bioetico dell'Organizzazione dell'Industria di Biotecnologie, "ma, negli Usa, questo e' un argomento molto politicizzato e puo' essere di supporto perche' il Senato approvi una legislazione che proibisce tutto, qualsiasi tipo di clonazione, e questo sarebbe preoccupante". Best, capo esecutivo della scozzese Ardana Biosciences, ritiene solo un colpo pubblicitario quello dei raeliani, che pero' porta in se' il rischio che il panico diffuso finisca con l'eliminare la differenza tra la clonazione riproduttiva e quella terapeutica. Stesso timore di mescolare tutto e di reazioni negative e' espresso anche da Larissa Thomas, esperta dell'industria biotecnologica di Londra. Trevor Jones, presidente della maggiore compagnia di cellule staminali europea, ReNeuron, ritiene che il primo trattamento con le staminali sara' disponibile nell'arco di 5 anni, e all'inizio per alcune malattie rarissime come quella di Huntingdon.
 
 
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