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 MESSICO - MESSICO - Messico. Nasce l'Inmegen, nulla a che fare con la clonazione
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22 luglio 2004 16:40
 
Il 19 luglio, dopo che il presidente Vicente Fox ha firmato il decreto che permette la nascita dell'Inmegen (Instituto Mexicano di Medicina Genomica), davanti ad una platea di 250 invitati si e' tenuta una cerimonia in cui un po' tutti si sono dati da fare a smentire la possibilita' che questo istituto possa, in qualche modo, avere a che fare con staminali e clonazione.
"La conoscenza genomica non deve mai essere un fattore di discriminazione o di diseguaglianza tra le persone", ha proclamato il presidente Fox. "Con questo istituto faremo si' che le famiglie piu' povere beneficino dei progressi scientifici all'avanguardia".
Per parte sua il direttore del Consorzio Promotore dell'Inmegen e presidente della Societa' Messicana di Genomica Gerardo Jiménez, ha cercato di chiarire le voci e l'allarme in merito alla clonazione. "La medicina genomica non ha alcuna relazione con la clonazione umana, ne' con la manipolazione di embrioni, ne' con la riproduzione assistita, ne' con la manipolazione del genoma. E' fondamentale precisare che si tratta di due aree di ricerca assolutamente indipendenti. La medicina genomica e' fondamentale per poter prevenire malattie comuni ed ha implicazioni che vanno molto oltre la salute", ha spiegato Jiménez.
L'Inmegen studiera' il genoma dei messicani e lavorera' per prevenire e controllare le malattie cronico degenerative che colpiscono il Paese, dall'obesita' al diabete, da malattie infettive e cardiovascolari al cancro. Tempi previsti per i primi risultati: 15 anni.
"La manipolazione delle cellule derivate da embrioni umani non e' stata, e non sta, nell'agenda scientifica dell'Inmegen", ha aggiunto il segretario alla Salute Julio FrenkMora.
Tutte queste precisazioni erano necessarie dopo che il Messico lo scorso 29 aprile aveva approvato la legge sull'Inmegen eliminando la clausola che vietava le ricerche con gli embrioni umani, aprendo un dibattito sulla medicina rigenerativa e la clonazione terapeutica. I sostenitori delle ricerche con le staminali embrionali avevano cosi' salutato come un successo il fatto che fosse stato tolto il veto, pur sapendo che questo non si sarebbe tradotto nell'autorizzazione esplicita delle ricerche, e tantomeno nella loro promozione.
"Indipendentemente dal fatto che non siamo stati invitati, c'e' da festeggiare che alla fine e' stato previsto l'Inmegen perche' la sua creazione comporta un progresso molto importante per la medicina del nostro Paese", ha commentato Octavio Paredes, presidente dell'Accademia Messicana delle Scienze, tra i paladini e i piu' agguerriti sostenitori della clonazione terapeutica. "L'insistere sul fatto che l'Inmegen non avra' tra i suoi compiti la ricerca con le cellule staminali, o la clonazione terapeutica, risponde alle richieste dei gruppi che hanno promosso la sua creazione, ma questo non significa che il Messico debba rinunciare a questo campo di ricerca, per cui crediamo che ci sara' da riparlare di questo tema che potra' essere sviluppato e promosso in altri centri di ricerca medica".
 
 
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"La conoscenza genomica non deve mai essere un fattore di discriminazione o di diseguaglianza tra le persone", ha proclamato il presidente Fox. "Con questo istituto faremo si' che le famiglie piu' povere beneficino dei progressi scientifici all'avanguardia".
Per parte sua il direttore del Consorzio Promotore dell'Inmegen e presidente della Societa' Messicana di Genomica Gerardo Jiménez, ha cercato di chiarire le voci e l'allarme in merito alla clonazione. "La medicina genomica non ha alcuna relazione con la clonazione umana, ne' con la manipolazione di embrioni, ne' con la riproduzione assistita, ne' con la manipolazione del genoma. E' fondamentale precisare che si tratta di due aree di ricerca assolutamente indipendenti. La medicina genomica e' fondamentale per poter prevenire malattie comuni ed ha implicazioni che vanno molto oltre la salute", ha spiegato Jiménez.
L'Inmegen studiera' il genoma dei messicani e lavorera' per prevenire e controllare le malattie cronico degenerative che colpiscono il Paese, dall'obesita' al diabete, da malattie infettive e cardiovascolari al cancro. Tempi previsti per i primi risultati: 15 anni.
"La manipolazione delle cellule derivate da embrioni umani non e' stata, e non sta, nell'agenda scientifica dell'Inmegen", ha aggiunto il segretario alla Salute Julio FrenkMora.
Tutte queste precisazioni erano necessarie dopo che il Messico lo scorso 29 aprile aveva approvato la legge sull'Inmegen eliminando la clausola che vietava le ricerche con gli embrioni umani, aprendo un dibattito sulla medicina rigenerativa e la clonazione terapeutica. I sostenitori delle ricerche con le staminali embrionali avevano cosi' salutato come un successo il fatto che fosse stato tolto il veto, pur sapendo che questo non si sarebbe tradotto nell'autorizzazione esplicita delle ricerche, e tantomeno nella loro promozione.
"Indipendentemente dal fatto che non siamo stati invitati, c'e' da festeggiare che alla fine e' stato previsto l'Inmegen perche' la sua creazione comporta un progresso molto importante per la medicina del nostro Paese", ha commentato Octavio Paredes, presidente dell'Accademia Messicana delle Scienze, tra i paladini e i piu' agguerriti sostenitori della clonazione terapeutica. "L'insistere sul fatto che l'Inmegen non avra' tra i suoi compiti la ricerca con le cellule staminali, o la clonazione terapeutica, risponde alle richieste dei gruppi che hanno promosso la sua creazione, ma questo non significa che il Messico debba rinunciare a questo campo di ricerca, per cui crediamo che ci sara' da riparlare di questo tema che potra' essere sviluppato e promosso in altri centri di ricerca medica".
 
 
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