Sono quattro i pazienti trentini sottoposti nel 2004 a trapianto di midollo osseo, grazie all'attivita' del laboratorio Hla dell'unita' operativa di immunoematologia dell'ospedale di Trento, il cui registro dei donatori, istituito nel 1994, e' aumentato nell'ultimo anno di 149 unita', portando il totale a 3.549. In dieci anni i trapiantati trentini, operati a Verona, sono stati otto.
Negli ultimi mesi le richieste stanno aumentando considerevolmente, osservano i biologi che lavorano al laboratorio presso la Banca del sangue. Cio' probabilmente in seguito all'aumento di leucemie e tumori del sangue.
Da pochi giorni il laboratorio Hla sta utilizzando un secondo termociclatore per l'analisi di biologia molecolare, apparecchio che consente di fare piu' copie delle sequenze di Dna, in modo da assicurare una maggiore compatibilita' con i donatori. L'apparecchio, del valore di circa 7.000 euro, e' stato donato dall'Admo (Associazione donatori midollo osseo del trentino).
Nel corso della presentazione dell'attivita' del Laboratorio diretto dai biologi Nadia Ceschini e Paolo Gottardi, il primario di immunoematologia Massimo Rigamonti ha annunciato che dal prossimo anno, in base alla nuova normativa europea, anche il laboratorio di Trento raccogliera' le cellule staminali periferiche dai donatori, attraverso la stimolazione con farmaci (processo che finora si otteneva con l'autotrapianto). Novita' che si pone in linea con il progetto di incrementare il numero dei donatori iscritti al registro, diversificando le tipologie, e aumentare il numero dei donatori "richiamati".
Il dottor Rigamonti ha parlato di necessita' di compiere un "salto qualitativo", rendendo coerente lo sviluppo tecnologico con le capacita' di gestione del paziente. "Non dobbiamo pensare di offrire qui a Trento i trapianti piuttosto, grazie ai nostri controlli di tipo europeo, dobbiamo dare assistenza e supporto clinico e di laboratorio ai pazienti trentini gia' trapiantati".

Sono quattro i pazienti trentini sottoposti nel 2004 a trapianto di midollo osseo, grazie all'attivita' del laboratorio Hla dell'unita' operativa di immunoematologia dell'ospedale di Trento, il cui registro dei donatori, istituito nel 1994, e' aumentato nell'ultimo anno di 149 unita', portando il totale a 3.549. In dieci anni i trapiantati trentini, operati a Verona, sono stati otto.
Negli ultimi mesi le richieste stanno aumentando considerevolmente, osservano i biologi che lavorano al laboratorio presso la Banca del sangue. Cio' probabilmente in seguito all'aumento di leucemie e tumori del sangue.
Da pochi giorni il laboratorio Hla sta utilizzando un secondo termociclatore per l'analisi di biologia molecolare, apparecchio che consente di fare piu' copie delle sequenze di Dna, in modo da assicurare una maggiore compatibilita' con i donatori. L'apparecchio, del valore di circa 7.000 euro, e' stato donato dall'Admo (Associazione donatori midollo osseo del trentino).
Nel corso della presentazione dell'attivita' del Laboratorio diretto dai biologi Nadia Ceschini e Paolo Gottardi, il primario di immunoematologia Massimo Rigamonti ha annunciato che dal prossimo anno, in base alla nuova normativa europea, anche il laboratorio di Trento raccogliera' le cellule staminali periferiche dai donatori, attraverso la stimolazione con farmaci (processo che finora si otteneva con l'autotrapianto). Novita' che si pone in linea con il progetto di incrementare il numero dei donatori iscritti al registro, diversificando le tipologie, e aumentare il numero dei donatori "richiamati".
Il dottor Rigamonti ha parlato di necessita' di compiere un "salto qualitativo", rendendo coerente lo sviluppo tecnologico con le capacita' di gestione del paziente. "Non dobbiamo pensare di offrire qui a Trento i trapianti piuttosto, grazie ai nostri controlli di tipo europeo, dobbiamo dare assistenza e supporto clinico e di laboratorio ai pazienti trentini gia' trapiantati".