Una speranza per chi e' costretto a sopportare i devastanti cicli di chemioterapia arriva dall'ospedale S. Giuseppe. E' il trapianto di proprie cellule staminali. La mattina dell'11 luglio ne e' stato effettuato uno, il primo ad Empoli. In Italia sono una quarantina i centri che praticano l'autotrapianto. In Toscana sono tre, a Firenze, Siena e Pisa. E da ieri va aggiunto il S. Giuseppe. Si tratta di una risposta esauriente alle controindicazioni della chemioterapia nella lotta ai tumori che consente di ridurre e spesso eliminare del tutto gli effetti tossici del trattamento chemioterapico. L'intervento si e' reso possibile grazie al coordinamento messo in campo tra il centro trasfusionale, responsabile il dottor Isio Masini, quello oncologico, diretto dal dottor Giammaria Fiorentini e dal dottor Paolo Bernardeschi, responsabile ospedaliero che si occupa del progetto sulle cellule staminali. L'operazione e' andata bene. Isolate con un particolare macchinario da cui viene filtrato il sangue, le cellule sono state poi congelate ad una temperatura di meno 180º all'ospedale di Careggi, quindi, sono state scongelate e reinfuse per endovena nella paziente che aveva affrontato la chemioterapia. Dal prelievo al trapianto sono passati circa 3 mesi e mezzo.

Una speranza per chi e' costretto a sopportare i devastanti cicli di chemioterapia arriva dall'ospedale S. Giuseppe. E' il trapianto di proprie cellule staminali. La mattina dell'11 luglio ne e' stato effettuato uno, il primo ad Empoli. In Italia sono una quarantina i centri che praticano l'autotrapianto. In Toscana sono tre, a Firenze, Siena e Pisa. E da ieri va aggiunto il S. Giuseppe. Si tratta di una risposta esauriente alle controindicazioni della chemioterapia nella lotta ai tumori che consente di ridurre e spesso eliminare del tutto gli effetti tossici del trattamento chemioterapico. L'intervento si e' reso possibile grazie al coordinamento messo in campo tra il centro trasfusionale, responsabile il dottor Isio Masini, quello oncologico, diretto dal dottor Giammaria Fiorentini e dal dottor Paolo Bernardeschi, responsabile ospedaliero che si occupa del progetto sulle cellule staminali. L'operazione e' andata bene. Isolate con un particolare macchinario da cui viene filtrato il sangue, le cellule sono state poi congelate ad una temperatura di meno 180º all'ospedale di Careggi, quindi, sono state scongelate e reinfuse per endovena nella paziente che aveva affrontato la chemioterapia. Dal prelievo al trapianto sono passati circa 3 mesi e mezzo.