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 ITALIA - ITALIA - Italia. Talassemia e staminali: convegno a Rovigo
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15 maggio 2003 20:28
 
La ricerca scientifica sulle cellule staminali per combattere la talassemia. Di questo si e' discusso l'11 maggio all'Accademia dei Concordi, con l'intervento di Roberto Gambari, docente dell'Universita' di Ferrara e direttore del Centro di biotecnologie, al secondo incontro su "Scienza e tecnologie innovative" promosso dal liceo classico Celio.
L'introduzione, affidata ad Elio Zago, presidente per Rovigo dell'associazione veneta per la lotta alla talassemia, ha evidenziato la collaborazione in atto con il laboratorio di ricerca di Ferrara sulla terapia farmacologica della talassemia, a sostegno dell'attivita' di ricerca per trovare nuovo farmaci in grado di migliorare la qualita' di vita dei talassemici. Il prof. Gambari ha presentato la ricerca partendo dalle cellule staminali di origine embrionale che in certe condizioni sperimentali possono acquisire importante efficacia terapeutica, sollecitando l'interesse delle ditte farmaceutiche. Si e' poi concentrato sulle staminali presenti in organismi adulti: "Nell'adulto esistono comparti che sono ricchissimi di cellule staminali, che oltre ad essere, previa modifica, utilizzate direttamente ai fini terapeutici, possono anche venire utilizzate come nuovi farmaci". E' nella terapia genica che il laboratorio di ricerca ripone le speranze per combattere la talassemia, essendo in grado in laboratorio di "progettare e produrre geni terapeutici". "Un forte contributo in tal senso e' stato quello fornito dal gruppo di ricercatori di New York sotto la guida del professor Stefano Rivella con il quale il nostro laboratorio collabora". Tra le ricerche condotte di recente, Gambari ha segnalato quelle riguardanti alcune molecole che sono in grado di legare il Dna: "Il trattamento con queste molecole nei talassemici ha generato ottimi risultati -ha concluso-. Il loro vantaggio e' quello di costituire dei farmaci molto meno tossici che non necessitano di controlli legislativi".
 
 
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L'introduzione, affidata ad Elio Zago, presidente per Rovigo dell'associazione veneta per la lotta alla talassemia, ha evidenziato la collaborazione in atto con il laboratorio di ricerca di Ferrara sulla terapia farmacologica della talassemia, a sostegno dell'attivita' di ricerca per trovare nuovo farmaci in grado di migliorare la qualita' di vita dei talassemici. Il prof. Gambari ha presentato la ricerca partendo dalle cellule staminali di origine embrionale che in certe condizioni sperimentali possono acquisire importante efficacia terapeutica, sollecitando l'interesse delle ditte farmaceutiche. Si e' poi concentrato sulle staminali presenti in organismi adulti: "Nell'adulto esistono comparti che sono ricchissimi di cellule staminali, che oltre ad essere, previa modifica, utilizzate direttamente ai fini terapeutici, possono anche venire utilizzate come nuovi farmaci". E' nella terapia genica che il laboratorio di ricerca ripone le speranze per combattere la talassemia, essendo in grado in laboratorio di "progettare e produrre geni terapeutici". "Un forte contributo in tal senso e' stato quello fornito dal gruppo di ricercatori di New York sotto la guida del professor Stefano Rivella con il quale il nostro laboratorio collabora". Tra le ricerche condotte di recente, Gambari ha segnalato quelle riguardanti alcune molecole che sono in grado di legare il Dna: "Il trattamento con queste molecole nei talassemici ha generato ottimi risultati -ha concluso-. Il loro vantaggio e' quello di costituire dei farmaci molto meno tossici che non necessitano di controlli legislativi".
 
 
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