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 ITALIA - ITALIA - Italia. Studio dell'Istituto Mario Negri: staminali per riparare reni
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24 giugno 2004 20:11
 
Cellule staminali per riparare reni danneggiati. A scoprire la possibilita' di accelerare al massimo il recupero della funzione renale, finora un'impresa impossibile, e' un'équipe del Mario Negri di Bergamo. Nei Laboratori dell'Istituto e' stato infatti condotto uno studio, che sara' pubblicato a luglio sul Journal of American Society of Nephrology, e che apre una importante prospettiva di cura per questa malattia. I ricercatori hanno impiegato una tecnica che utilizza particolari cellule staminali, le mesenchimali. "Cellule staminali mesenchimali di topo sono state dunque iniettate in animali in cui era stata provocata una forma di insufficienza renale acuta, caratterizzata da un esteso danno alle cellule tubulari, responsabili delle piu' importanti funzioni del rene. Le staminali si sono localizzate nel rene danneggiato, si sono trasformate in cellule tubulari e hanno favorito una rapida rigenerazione dei tubuli renali ed il ripristino della funzione renale", spiegano Marina Morigi e Barbara Imberti che hanno condotto lo studio.
Una improvvisa e rapida perdita della funzione dei reni puo' essere una grave complicanza dei grandi traumi, degli interventi chirurgici complessi, delle infezioni gravi e anche dell'impiego di certi farmaci tossici per il rene. Nell'insufficienza renale acuta i reni perdono completamente le loro funzioni (la capacita' di svolgere il compito di depurare l'organismo dalle scorie) ed e' necessario intervenire con la dialisi. Ma piu' del 50% dei pazienti con insufficienza renale acuta muore per varie complicanze. Dunque accelerare il recupero della funzione renale con una terapia e' molto importante. Fino ad oggi pero' non si conoscevano rimedi capaci di garantire questa rapida guarigione tanto che la probabilita' di morire dei pazienti con insufficienza renale acuta non e' cambiata negli ultimi 30 anni nonostante si siano trovati tanti farmaci. L'insufficienza renale acuta e' teoricamente irreversibile in quanto piu' il danno renale dura nel tempo tanto meno si puo' sperare in un recupero.
In futuro questa tecnica potra' essere applicata anche all'uomo: "Si potranno prelevare cellule staminali mesenchimali dal midollo di un paziente colpito da insufficienza renale acuta -concludono le due ricercatrici- e iniettarle nella circolazione renale, con lo scopo di promuovere la rapida rigenerazione del rene".
 
 
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