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 ITALIA - ITALIA - Italia. Le staminali del cervello resistenti alla morte
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25 novembre 2004 16:38
 
Scoperto il segreto che rende le cellule staminali del cervello molto resistenti alla morte. Se per altri tipi di cellule, danni come quelli provocati da un'ischemia provocano immediatamente la morte, per le staminali del sistema nervoso non e' cosi' e si difendono in modo eccezionale grazie a un doppio meccanismo, ricostruito per la prima volta dal gruppo di Ruggero De Maria, del Dipartimento di Ematologia, oncologia e medicina molecolare dell'Istituto Superiore di Sanita' (ISS).
La ricerca, pubblicata sul Journal of Experimental Medicine, e' stata condotta in collaborazione con istituto neurologico Besta di Milano, universita' Thomas Jefferson di Filadelfia, universita' Federico II di Napoli e Istituto Mediterraneo di Oncologia di Catania. Il lavoro e' stato possibile grazie a finanziamenti da parte di Associazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC) e ministero della Salute.
Grazie a questa scoperta, diventa possibile comprendere l'origine di tumori cerebrali estremamente aggressivi e oggi impossibili da curare, come il glioblastoma, ha detto De Maria. Altre prospettive interessanti, anche se a lungo termine, riguardano la possibilita' di utilizzare lo stesso meccanismo per proteggere i neuroni adulti dai danni provocati dalle malattie neurodegenerative, come il Parkinson o l'Alzheimer.
"Abbiamo identificato il meccanismo utilizzato dalle cellule staminali per resistere alla morte", ha detto De Maria, e il segreto e' nell'assenza, nelle staminali del cervello, della proteina chiamata caspasi 8, che spinge verso il 'suicidio' (la cosiddetta morte programmata, apoptosi) tutti gli altri tipi di cellule presenti nell'organismo.
A rendere ancora piu' forti le progenitrici di tutte le cellule del cervello c'e' poi la presenza di una proteina, chiamata PED, che viene prodotta in grandi quantita' ogni volta che si verifica una situazione di emergenza, come ad esempio un'infiammazione: un altro scudo che permette alle staminali del cervello di sopravvivere in condizioni estremamente difficili.
Proprio per la loro forte resistenza alla morte, fino ad una decina di anni fa le cellule staminali del cervello sono state considerate perenni, praticamente immortali. "Si pensava che i neuroni fossero perenni, ma poi si e' visto che non e' cosi' e che c'e' una continua produzione di cellule neurali". Adesso e' noto anche il doppio meccanismo che fa resistere le cellule nervose alla morte in modo eccezionale.
"Si tratta di indicazioni molto importanti anche dal punto di vista clinico. Questi dati oltre a confermare l'ipotesi dell'efficacia dell'utilizzo terapeutico delle staminali nella terapia di malattie neurodegenerative, aprono nuovi scenari nel trattamento dei tumori. Abbiamo infatti osservato che questi meccanismi sono attivi nelle staminali neoplastiche che danno origine ai tumori cerebrali. Anche per questo, pensiamo, esse sono particolarmente difficili da aggredire terapeuticamente", ha spiegato De Maria.
 
 
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La ricerca, pubblicata sul Journal of Experimental Medicine, e' stata condotta in collaborazione con istituto neurologico Besta di Milano, universita' Thomas Jefferson di Filadelfia, universita' Federico II di Napoli e Istituto Mediterraneo di Oncologia di Catania. Il lavoro e' stato possibile grazie a finanziamenti da parte di Associazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC) e ministero della Salute.
Grazie a questa scoperta, diventa possibile comprendere l'origine di tumori cerebrali estremamente aggressivi e oggi impossibili da curare, come il glioblastoma, ha detto De Maria. Altre prospettive interessanti, anche se a lungo termine, riguardano la possibilita' di utilizzare lo stesso meccanismo per proteggere i neuroni adulti dai danni provocati dalle malattie neurodegenerative, come il Parkinson o l'Alzheimer.
"Abbiamo identificato il meccanismo utilizzato dalle cellule staminali per resistere alla morte", ha detto De Maria, e il segreto e' nell'assenza, nelle staminali del cervello, della proteina chiamata caspasi 8, che spinge verso il 'suicidio' (la cosiddetta morte programmata, apoptosi) tutti gli altri tipi di cellule presenti nell'organismo.
A rendere ancora piu' forti le progenitrici di tutte le cellule del cervello c'e' poi la presenza di una proteina, chiamata PED, che viene prodotta in grandi quantita' ogni volta che si verifica una situazione di emergenza, come ad esempio un'infiammazione: un altro scudo che permette alle staminali del cervello di sopravvivere in condizioni estremamente difficili.
Proprio per la loro forte resistenza alla morte, fino ad una decina di anni fa le cellule staminali del cervello sono state considerate perenni, praticamente immortali. "Si pensava che i neuroni fossero perenni, ma poi si e' visto che non e' cosi' e che c'e' una continua produzione di cellule neurali". Adesso e' noto anche il doppio meccanismo che fa resistere le cellule nervose alla morte in modo eccezionale.
"Si tratta di indicazioni molto importanti anche dal punto di vista clinico. Questi dati oltre a confermare l'ipotesi dell'efficacia dell'utilizzo terapeutico delle staminali nella terapia di malattie neurodegenerative, aprono nuovi scenari nel trattamento dei tumori. Abbiamo infatti osservato che questi meccanismi sono attivi nelle staminali neoplastiche che danno origine ai tumori cerebrali. Anche per questo, pensiamo, esse sono particolarmente difficili da aggredire terapeuticamente", ha spiegato De Maria.
 
 
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