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 ITALIA - ITALIA - Italia. Sondaggio Swg, gli italiani bocciano la legge sulla fecondazione
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16 settembre 2004 20:44
 
Gli italiani bocciano la legge 40/2004 sulla procreazione assistita, entrata in vigore lo scorso 10 marzo, e circa sette su dieci non approvano, tra l'altro, il divieto al ricorso alla diagnosi genetica preimpianto e alla fecondazione eterologa, cioe' con il seme di un donatore esterno alla coppia.
E, nel caso si arrivasse al referendum, il 54% voterebbe per la sua abrogazione. Posizione indicata, nella stessa percentuale, anche dai cattolici praticanti. Pronti a dire 'no' alla legge anche tutte le rappresentanze politiche.
E' quanto emerge da un sondaggio commissionato dall'Espresso alla Swg di Trieste e condotto, telefonicamente, su un campione di 700 persone, rappresentativo della popolazione italiana, di eta' superiore ai 18 anni, di cui e' stata fornita una anticipazione.
Inoltre, secondo il sondaggio, e' cresciuto negli ultimi nove mesi il grado di insoddisfazione rispetto alle nuove regole dettate dalla legge: il 40% degli intervistati (settembre 2004) e' insoddisfatto, contro il 30% del dicembre 2003, mentre i soddisfatti rappresentano il 19% (contro il 45% del 2003).
In particolare, secondo i risultati della ricerca, se oggi si andasse ad un referendum -e' stata la domanda- il 54% degli intervistati voterebbe per l'abrogazione della legge sulla fecondazione assistita, il 34% per il suo mantenimento, mentre un 12% non sa o non risponde.
La stessa posizione emerge dalle risposte fornite in relazione alla sfera religiosa. Il 54% dei praticanti si e' pronunciato per la sua abrogazione (il 35% per il mantenimento, l'11% non sa); anche la maggioranza dei non praticanti (51%) ha espresso la propria volonta' ad un eventuale abrogazione della legge (il 34% si e' detto per il mantenimento, il 15% non sa). Ugualmente, il 66% dei non credenti si e' detto favorevole alla sua abrogazione.
La stessa posizione emerge, inoltre, senza distinzione di 'partito', dall'analisi rispetto all'autocollocazione politica: dalla destra al centro, alla sinistra, la maggioranza degli intervistati voterebbe per abrogare la legge.
Quanto al giudizio sui punti piu' contestati dalla legge -che in generale guadagnano una sonora bocciatura da parte degli italiani intervistati ed un conseguente abbassamento del grado di condivisione rispetto all'anno scorso- la percentuale di quanti si sono detti d'accordo, per esempio, con il divieto di fecondazione eterologa e' scesa dal 48% di dicembre 2003 al 33% di settembre 2004. E' scesa al 26% (rispetto al 35% di dicembre scorso) la percentuale degli italiani d'accordo sul divieto di diagnosi di malattie genetiche e malformazioni sugli embrioni prima dell'impianto nell'utero; al 22% (contro il 39% dell'anno scorso) per quanto concerne il divieto di produrre piu' di tre embrioni e l'obbligo di impiantarli tutti; al 39% (contro il precedente 51%) per il divieto di conservare e sopprimere gli embrioni. Infine, sempre rispetto al divieto di fecondazione eterologa, e' in disaccordo il 63% degli italiani praticanti e non praticanti.
 
 
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Gli italiani bocciano la legge 40/2004 sulla procreazione assistita, entrata in vigore lo scorso 10 marzo, e circa sette su dieci non approvano, tra l'altro, il divieto al ricorso alla diagnosi genetica preimpianto e alla fecondazione eterologa, cioe' con il seme di un donatore esterno alla coppia.
E, nel caso si arrivasse al referendum, il 54% voterebbe per la sua abrogazione. Posizione indicata, nella stessa percentuale, anche dai cattolici praticanti. Pronti a dire 'no' alla legge anche tutte le rappresentanze politiche.
E' quanto emerge da un sondaggio commissionato dall'Espresso alla Swg di Trieste e condotto, telefonicamente, su un campione di 700 persone, rappresentativo della popolazione italiana, di eta' superiore ai 18 anni, di cui e' stata fornita una anticipazione.
Inoltre, secondo il sondaggio, e' cresciuto negli ultimi nove mesi il grado di insoddisfazione rispetto alle nuove regole dettate dalla legge: il 40% degli intervistati (settembre 2004) e' insoddisfatto, contro il 30% del dicembre 2003, mentre i soddisfatti rappresentano il 19% (contro il 45% del 2003).
In particolare, secondo i risultati della ricerca, se oggi si andasse ad un referendum -e' stata la domanda- il 54% degli intervistati voterebbe per l'abrogazione della legge sulla fecondazione assistita, il 34% per il suo mantenimento, mentre un 12% non sa o non risponde.
La stessa posizione emerge dalle risposte fornite in relazione alla sfera religiosa. Il 54% dei praticanti si e' pronunciato per la sua abrogazione (il 35% per il mantenimento, l'11% non sa); anche la maggioranza dei non praticanti (51%) ha espresso la propria volonta' ad un eventuale abrogazione della legge (il 34% si e' detto per il mantenimento, il 15% non sa). Ugualmente, il 66% dei non credenti si e' detto favorevole alla sua abrogazione.
La stessa posizione emerge, inoltre, senza distinzione di 'partito', dall'analisi rispetto all'autocollocazione politica: dalla destra al centro, alla sinistra, la maggioranza degli intervistati voterebbe per abrogare la legge.
Quanto al giudizio sui punti piu' contestati dalla legge -che in generale guadagnano una sonora bocciatura da parte degli italiani intervistati ed un conseguente abbassamento del grado di condivisione rispetto all'anno scorso- la percentuale di quanti si sono detti d'accordo, per esempio, con il divieto di fecondazione eterologa e' scesa dal 48% di dicembre 2003 al 33% di settembre 2004. E' scesa al 26% (rispetto al 35% di dicembre scorso) la percentuale degli italiani d'accordo sul divieto di diagnosi di malattie genetiche e malformazioni sugli embrioni prima dell'impianto nell'utero; al 22% (contro il 39% dell'anno scorso) per quanto concerne il divieto di produrre piu' di tre embrioni e l'obbligo di impiantarli tutti; al 39% (contro il precedente 51%) per il divieto di conservare e sopprimere gli embrioni. Infine, sempre rispetto al divieto di fecondazione eterologa, e' in disaccordo il 63% degli italiani praticanti e non praticanti.
 
 
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