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 ITALIA - ITALIA - Italia. Pescara: terapia cellulare contro il cancro
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26 dicembre 2002 20:22
 
Da gennaio venti pazienti dell'ospedale di Pescara affetti da tumore sperimenteranno una nuova terapia, che ha dato risultati incoraggianti nei test di laboratorio. Il trattamento, ideato dall'equipe di medici abruzzesi del dottor Antonio Iacone, prevede cicli di infusione di cellule Cik "coltivate" in vitro, che distruggano le cellule tumorali. "Nel 60% dei casi, quaranta cellule killer uccidono una cellula tumorale. Questo nei test in vitro: speriamo di avere risultati analoghi anche nella fase clinica". I numeri evidenziati dalla dottoressa Paola Olioso, con le colleghe Raffaella Giancola e Maria Di Riti, protagonista della ricerca coordinata dal dottor Antonio Iacone e coofinanziata dalla Fater, sono la speranza a cui si affidano venti pazienti abruzzesi, affetti da tumori, che dai primi di gennaio si sottoporranno nell'ospedale di Pescara a una terapia rivoluzionaria.
Ad iniziare sara' un gruppo di dieci pazienti "pluritrattati", affetti da leucemia in stato avanzato. Saranno esposti a tre cicli di infusione da 5 dosi ciascuna (fino a una dose massima di 1 miliardo di cellule): a quel punto entreranno in azione le cellule Cik, in precedenza "coltivate" in laboratorio per 28 giorni, in presenza di fattori di crescita. Il secondo ciclo di cure riguarda, invece, pazienti affetti anche da tumori solidi e sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali: dopo un primo ciclo di chemioterapia, trascorse due settimane, si sottoporranno al primo ciclo di infusione di cellule "killer". Ne seguiranno altri due, con una dose massima di 10 miliardi di cellule.
Il vantaggio di questa terapia e' che il trattamento chemioterapeutico permette di abbassare il numero di cellule tumorali presenti nell'organismo e quindi consente alle cellule killer di agire (distruggendole) su un numero inferiore di cellule tumorali. Inoltre utilizzando cellule dello stesso paziente e non essendo necessario intervenire con altri farmaci durante le trasfusioni, si dovrebbero ridurre gli effetti collaterali, che in passato impedirono, ad esempio, di proseguire le terapie con infusione di cellule Lak, che pure avevano dato risposte incoraggianti. I primi risultati si dovrebbero avere alla fine del 2003: contemporaneamente proseguiranno le ricerche di laboratorio per avere cellule killer ancora piu' efficaci. "Anche una stabilizzazione della malattia" precisa la dottoressa Giancola "sarebbe un grande risultato".
 
 
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Ad iniziare sara' un gruppo di dieci pazienti "pluritrattati", affetti da leucemia in stato avanzato. Saranno esposti a tre cicli di infusione da 5 dosi ciascuna (fino a una dose massima di 1 miliardo di cellule): a quel punto entreranno in azione le cellule Cik, in precedenza "coltivate" in laboratorio per 28 giorni, in presenza di fattori di crescita. Il secondo ciclo di cure riguarda, invece, pazienti affetti anche da tumori solidi e sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali: dopo un primo ciclo di chemioterapia, trascorse due settimane, si sottoporranno al primo ciclo di infusione di cellule "killer". Ne seguiranno altri due, con una dose massima di 10 miliardi di cellule.
Il vantaggio di questa terapia e' che il trattamento chemioterapeutico permette di abbassare il numero di cellule tumorali presenti nell'organismo e quindi consente alle cellule killer di agire (distruggendole) su un numero inferiore di cellule tumorali. Inoltre utilizzando cellule dello stesso paziente e non essendo necessario intervenire con altri farmaci durante le trasfusioni, si dovrebbero ridurre gli effetti collaterali, che in passato impedirono, ad esempio, di proseguire le terapie con infusione di cellule Lak, che pure avevano dato risposte incoraggianti. I primi risultati si dovrebbero avere alla fine del 2003: contemporaneamente proseguiranno le ricerche di laboratorio per avere cellule killer ancora piu' efficaci. "Anche una stabilizzazione della malattia" precisa la dottoressa Giancola "sarebbe un grande risultato".
 
 
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