testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Italia. A Pescara le staminali per riparare le ossa
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
8 luglio 2004 19:41
 
E' dal novembre del 2002 che all'ospedale Santo Spirito di Pescara si cerca di ricostruire le ossa con le staminali. L'équipe ortopedica guidata dal professor Emilio Manes ha trattato piu' di cinquanta i pazienti con questa metodica. Tutti tra i 20 e i 50 anni con diversi tipi di fratture agli arti. La maggior parte da incidenti stradali.
I risultati sono stati resi noti al "Congresso internazionale sulle cellule staminali e fattori di accrescimento in ortopedia e traumatologia" che si e' tenuto alla fine di giugno a Silvi Marina, alle porte di Pescara.
Tutto e' nato dalla constatazione che le fratture dei bambini e degli adolescenti si ricompongono molto piu' velocemente di quelle degli adulti e degli anziani. "La quantita' di queste cellule nei piu' piccoli -spiega Manes- diminuisce man mano che si cresce. Ma, se noi le preleviamo dal paziente, le manipoliamo e le utilizziamo di nuovo nel punto critico, l'effetto e' soddisfacente anche in chi non e' piu' un bambino. Il gel piastrinico e le cellule danno una spinta propulsiva, permettono una rigenerazione tempestiva del callo osseo. Per il malato questo significa guarire prima e, per il servizio sanitario nazionale, un minor tempo di degenza".
Al gesso non e' possibile rinunciare. Dopo l'intervento, l'infiltrazione di cellule nel focolaio della frattura e la "copertura" di gel, infatti, la gamba come il braccio devono essere sottoposti al trattamento finora utilizzato. Ma, spiegano gli ortopedici, per una frattura che fino ad oggi impiega cinque mesi per consolidarsi, con questa tecnica ne servono almeno due di meno.
La prossima sfida e' l'atrosi, e il ginocchio in particolare. "Abbiamo gia' lavorato sulla rottura della cartilagine di un ginocchio in una donna di 40 anni ed e' andata bene. Risultati sorprendenti anche per le cisti ossee. La cavita' si e' riempita di un osso nuovo", spiega Manes. Si esclude, per il momento, l'uso di questa tecnica per l'intervento principe che preoccupa gli anziani: la rottura del femore. In quel caso, infatti, l'inserimento della protesi e' sufficiente a rimettere in sesto l'arto.

Un'ulteriore progetto che arriva da Pescara e che vedrebbe Francesco Totti come sponsor e' quello di creare una "Fabbrica delle cellule". In cui isolare, conservare e distribuire a tutti i centri che le richiedono cellule di ogni organo. In cui realizzare programmi di immunoterapia nei trattamenti antitumorali e nelle infezioni virali. Una "fabbrica" che permettera' di potenziare l'uso delle staminali per la riparazione dei traumi alle ossa, una banca dei tessuti.
Ma, per costruire questi nuovi laboratori del dipartimento di Medicina trasfusionale, saranno cinque sviluppati su 220 metri quadrati, l'ospedale di Pescara ha bisogno di 600mila euro. Il disegno sulla carta c'e', i programmi sono nel cassetto, lo spazio e' stato individuato vicino ai centri dove si dona il sangue. Totti ha assicurato circa 96mila euro proprio per la costruzione del numero uno che, per questo, sara' intitolato "Progetto Totti-Campioni del cuore". "Contiamo che la generosita' di un personaggio cosi' famoso possa servire d'esempio ad altri benefattori -spiega il professor Antonio Iacone, direttore del dipartimento-. Il costo per la realizzazione di un "laboratorio-clean room" e senza le apparecchiature e' di circa 85mila euro. Il progetto lo abbiamo pensato per essere realizzato in modo modulare attraverso l'adozione dei singoli ambienti. Come ha fatto Totti, appunto. Chiediamo ad enti, associazioni, aziende, fondazioni di darci una mano. Per evitare un possibile e deprecabile arresto delle nostre ricerche nel settore delle cellule staminali e della immunoterapia antineoplastica".
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
ADUC - Salute - Notizia - ITALIA - Italia. A Pescara le staminali per riparare le ossa

testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Italia. A Pescara le staminali per riparare le ossa
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
8 luglio 2004 19:41
 
E' dal novembre del 2002 che all'ospedale Santo Spirito di Pescara si cerca di ricostruire le ossa con le staminali. L'équipe ortopedica guidata dal professor Emilio Manes ha trattato piu' di cinquanta i pazienti con questa metodica. Tutti tra i 20 e i 50 anni con diversi tipi di fratture agli arti. La maggior parte da incidenti stradali.
I risultati sono stati resi noti al "Congresso internazionale sulle cellule staminali e fattori di accrescimento in ortopedia e traumatologia" che si e' tenuto alla fine di giugno a Silvi Marina, alle porte di Pescara.
Tutto e' nato dalla constatazione che le fratture dei bambini e degli adolescenti si ricompongono molto piu' velocemente di quelle degli adulti e degli anziani. "La quantita' di queste cellule nei piu' piccoli -spiega Manes- diminuisce man mano che si cresce. Ma, se noi le preleviamo dal paziente, le manipoliamo e le utilizziamo di nuovo nel punto critico, l'effetto e' soddisfacente anche in chi non e' piu' un bambino. Il gel piastrinico e le cellule danno una spinta propulsiva, permettono una rigenerazione tempestiva del callo osseo. Per il malato questo significa guarire prima e, per il servizio sanitario nazionale, un minor tempo di degenza".
Al gesso non e' possibile rinunciare. Dopo l'intervento, l'infiltrazione di cellule nel focolaio della frattura e la "copertura" di gel, infatti, la gamba come il braccio devono essere sottoposti al trattamento finora utilizzato. Ma, spiegano gli ortopedici, per una frattura che fino ad oggi impiega cinque mesi per consolidarsi, con questa tecnica ne servono almeno due di meno.
La prossima sfida e' l'atrosi, e il ginocchio in particolare. "Abbiamo gia' lavorato sulla rottura della cartilagine di un ginocchio in una donna di 40 anni ed e' andata bene. Risultati sorprendenti anche per le cisti ossee. La cavita' si e' riempita di un osso nuovo", spiega Manes. Si esclude, per il momento, l'uso di questa tecnica per l'intervento principe che preoccupa gli anziani: la rottura del femore. In quel caso, infatti, l'inserimento della protesi e' sufficiente a rimettere in sesto l'arto.

Un'ulteriore progetto che arriva da Pescara e che vedrebbe Francesco Totti come sponsor e' quello di creare una "Fabbrica delle cellule". In cui isolare, conservare e distribuire a tutti i centri che le richiedono cellule di ogni organo. In cui realizzare programmi di immunoterapia nei trattamenti antitumorali e nelle infezioni virali. Una "fabbrica" che permettera' di potenziare l'uso delle staminali per la riparazione dei traumi alle ossa, una banca dei tessuti.
Ma, per costruire questi nuovi laboratori del dipartimento di Medicina trasfusionale, saranno cinque sviluppati su 220 metri quadrati, l'ospedale di Pescara ha bisogno di 600mila euro. Il disegno sulla carta c'e', i programmi sono nel cassetto, lo spazio e' stato individuato vicino ai centri dove si dona il sangue. Totti ha assicurato circa 96mila euro proprio per la costruzione del numero uno che, per questo, sara' intitolato "Progetto Totti-Campioni del cuore". "Contiamo che la generosita' di un personaggio cosi' famoso possa servire d'esempio ad altri benefattori -spiega il professor Antonio Iacone, direttore del dipartimento-. Il costo per la realizzazione di un "laboratorio-clean room" e senza le apparecchiature e' di circa 85mila euro. Il progetto lo abbiamo pensato per essere realizzato in modo modulare attraverso l'adozione dei singoli ambienti. Come ha fatto Totti, appunto. Chiediamo ad enti, associazioni, aziende, fondazioni di darci una mano. Per evitare un possibile e deprecabile arresto delle nostre ricerche nel settore delle cellule staminali e della immunoterapia antineoplastica".
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS