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 ITALIA - ITALIA - Italia. A Modena e provincia si puo' donare il cordone ombelicale
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8 luglio 2004 19:18
 
"Se una mamma dona il cordone ombelicale del suo bambino puo' salvare la vita di altri bambini. Se tutte le circa 6.000 donne che ogni anno partoriscono in provincia di Modena acconsentissero a questa donazione, si potrebbe contare su circa 600 sacche di prezioso sangue contenente cellule staminali (emopoietiche) per la cura di linfomi, leucemie, tumori solidi e altre malattie ematologiche. Seicento sacche e non seimila perche', parafrasando una canzone di Gianni Morandi, solo una su dieci ce la fa. In conclusione, solo il sangue di un cordone su dieci donne che hanno aderito alla donazione supera tutti i test e, alla fine, risulta idoneo".Cosi' recitava un comunicato stampa della Ausl di Modena con cui si lanciava il progetto "Una vita per la vita: mamma due volte".
Da marzo di quest'anno tutti i Punti Nascita, e cioe' tutti i reparti di Ostetricia, della provincia di Modena raccolgono il sangue del cordone ombelicale delle donatrici. Alle Ostetricie del Policlinico, dell'ospedale di Carpi e di quello di Sassuolo, si aggiungono infatti quelle degli ospedali di Mirandola e di Pavullo. La rete è così completa. L'altra novita' e' che a fianco dell'Azienda USL col Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia-Salute Donna, dell'Azienda Policlinico con la Clinica Ginecologica-Ostetrica e il Servizio di Medicina Trasfusionale, dell'ASEOP (Associazione per il Sostegno della Ematologia e Oncologia Pediatrica) scende in campo anche la "Fondazione Patrizio Paoletti per lo Sviluppo e la Comunicazione" di Assisi.
"E' sufficiente presentarsi in ospedale, possibilmente qualche settimana prima del parto, per effettuare un colloquio di screening con un medico ostetrico-ginecologo. Al momento del parto (o del taglio cesareo), dopo il taglio del cordone ombelicale, il sangue viene prelevato dalla parte del funicolo inserito sulla placenta e messo in un'apposita sacca sterile. Tutto cio' non comporta, come e' facilmente comprensibile, alcun rischio ne' per la donna, ne' per il suo bimbo. Il contenuto della sacca e un prelievo di sangue materno sono quindi analizzati e valutati dal Servizio Trasfusionale del Policlinico di Modena. La sacca, se idonea, viene congelata. Dopo 6 mesi (periodo finestra per evidenziare eventuali patologie infettive) il Servizio Trasfusionale, coadiuvato da ASEOP, ricontatta la donatrice per un nuovo prelievo ed un ulteriore controllo e per certificare il buono stato di salute del bimbo. La sacca viene quindi inviata all'Emilia Romagna Cord Bank (la banca regionale con sede a Bologna) e i dati alimentano il registro regionale e mondiale dei donatori di midollo e banche cordonali, in attesa di soddisfare la richiesta di un paziente compatibile".
 
 
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Da marzo di quest'anno tutti i Punti Nascita, e cioe' tutti i reparti di Ostetricia, della provincia di Modena raccolgono il sangue del cordone ombelicale delle donatrici. Alle Ostetricie del Policlinico, dell'ospedale di Carpi e di quello di Sassuolo, si aggiungono infatti quelle degli ospedali di Mirandola e di Pavullo. La rete è così completa. L'altra novita' e' che a fianco dell'Azienda USL col Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia-Salute Donna, dell'Azienda Policlinico con la Clinica Ginecologica-Ostetrica e il Servizio di Medicina Trasfusionale, dell'ASEOP (Associazione per il Sostegno della Ematologia e Oncologia Pediatrica) scende in campo anche la "Fondazione Patrizio Paoletti per lo Sviluppo e la Comunicazione" di Assisi.
"E' sufficiente presentarsi in ospedale, possibilmente qualche settimana prima del parto, per effettuare un colloquio di screening con un medico ostetrico-ginecologo. Al momento del parto (o del taglio cesareo), dopo il taglio del cordone ombelicale, il sangue viene prelevato dalla parte del funicolo inserito sulla placenta e messo in un'apposita sacca sterile. Tutto cio' non comporta, come e' facilmente comprensibile, alcun rischio ne' per la donna, ne' per il suo bimbo. Il contenuto della sacca e un prelievo di sangue materno sono quindi analizzati e valutati dal Servizio Trasfusionale del Policlinico di Modena. La sacca, se idonea, viene congelata. Dopo 6 mesi (periodo finestra per evidenziare eventuali patologie infettive) il Servizio Trasfusionale, coadiuvato da ASEOP, ricontatta la donatrice per un nuovo prelievo ed un ulteriore controllo e per certificare il buono stato di salute del bimbo. La sacca viene quindi inviata all'Emilia Romagna Cord Bank (la banca regionale con sede a Bologna) e i dati alimentano il registro regionale e mondiale dei donatori di midollo e banche cordonali, in attesa di soddisfare la richiesta di un paziente compatibile".
 
 
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