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 ITALIA - ITALIA - Italia. A Milano i primi test su infartuati con le staminali
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24 giugno 2004 19:13
 
Infusioni di cellule staminali prelevate dal midollo per riparare il cuore 'dall'interno', dopo un infarto. I primi due pazienti sono stati trattati a Milano, all'interno di uno studio condotto dal Policlinico e dall'ospedale Sacco. "Al primo malato le staminali sono state iniettate 15 giorni fa, al secondo oggi. E possiamo dire che il primo intervento e' riuscito e il paziente sta bene", spiega Paolo Rebulla, primario del Centro Trasfusionale e di Immunologia dei Trapianti del Policlinico. Si tratta di una terapia innovativa gia' sperimentata negli Stati Uniti, su circa 300 persone, che non debutta in Italia con lo studio milanese. "C'e' gia' stato qualche caso isolato trattato a Padova ma con modi e tempi diversi". Infatti in questo caso i malati vengono 'infusi' a circa dieci giorni dall'infarto (mentre in precedenza passava molto tempo dalla lesione), e fanno parte di uno studio 'ad hoc' per valutare l'efficacia della terapia nel caso di infarto acuto. La ricerca coinvolgera' alla fine 15 persone, divise in tre gruppi. "Il primo sara' trattato con terapie tradizionali, il secondo con cellule staminali prelevate secondo una metodica e l'ultimo sempre con staminali prelevate con un altro sistema". L'arruolamento dei malati e' ancora aperto all'ospedale Sacco, "ma saranno i medici che hanno in cura le persone con infarto a valutare la possibilita' di inserirle nella ricerca", precisa Rebulla. "Utilizziamo cellule staminali prelevate dal midollo del paziente e purificate nella Cell factory prima di essere reinfuse nella coronaria, vicino alla zona colpita dall'infarto", spiega il medico.
Nello studio clinico avviato a Milano sono coinvolti il Centro trapianto di midollo osseo, la Cell factory 'Franco Calori', la Divisione di emodinamica e il Servizio di medicina nucleare dell'Ospedale Maggiore e la Divisione di cardiologia unita' di emodinamica, il Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale e il Servizio di anestesia e rianimazione del Sacco. L'operazione di purificazione, spiega lo specialista, e' necessaria per isolare una particolare popolazione di staminali, che da studi sugli animali si e' rivelata un potente catalizzatore per la 'rigenerazione' dopo un infarto. Ma ecco l'identikit dei soggetti che possono essere coinvolti nella ricerca: si tratta di persone intorno ai 50 anni, uomini e donne, che hanno appena subito un infarto grave. "Una Pet (tomografia a emissione di positroni) a tre e sei mesi ci permettera' di capire se il paziente e' migliorato dopo il trattamento". Dunque, per i primi risultati della ricerca bisognera' attendere fino a Natale.
 
 
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