"Sono un credente ma a volte non comprendo le posizioni della Chiesa e mi chiedo: se dovessi fare un trapianto utilizzando cellule staminali sarò scomunicato?" Questa la provocazione che il calciatore Adriano Lombardi ha fatto nel corso di un convegno, organizzato dai Lions ad Avellino, dal tema "Cellule staminali trapianto o clonazione, una nuova era etica o un nuovo caso Galilei".
L'ex capitano della squadra di calcio dell'Avellino, affetto dal morbo di Lou Gehrig, si è dimostrato particolarmente critico nei confronti di Stato e Chiesa rappresentati rispettivamente dal senatore Adriano Bompiani, presidente del comitato nazionale di bioetica, e dal professore Andrea Vicini, docente di teologia morale alla Pontificia facoltà Italia meridionale. Nel suo intervento Lombardi ha invitato i presenti a dare una svolta alla ricerca scientifica: "Personalmente sono contro la clonazione delle persone, ma la Chiesa dovrebbe rendersi conto che la clonazione terapeutica è l'unica possibilità che resta a me e tanti altri malati costretti su una sedia a rotelle".

"Sono un credente ma a volte non comprendo le posizioni della Chiesa e mi chiedo: se dovessi fare un trapianto utilizzando cellule staminali sarò scomunicato?" Questa la provocazione che il calciatore Adriano Lombardi ha fatto nel corso di un convegno, organizzato dai Lions ad Avellino, dal tema "Cellule staminali trapianto o clonazione, una nuova era etica o un nuovo caso Galilei".
L'ex capitano della squadra di calcio dell'Avellino, affetto dal morbo di Lou Gehrig, si è dimostrato particolarmente critico nei confronti di Stato e Chiesa rappresentati rispettivamente dal senatore Adriano Bompiani, presidente del comitato nazionale di bioetica, e dal professore Andrea Vicini, docente di teologia morale alla Pontificia facoltà Italia meridionale. Nel suo intervento Lombardi ha invitato i presenti a dare una svolta alla ricerca scientifica: "Personalmente sono contro la clonazione delle persone, ma la Chiesa dovrebbe rendersi conto che la clonazione terapeutica è l'unica possibilità che resta a me e tanti altri malati costretti su una sedia a rotelle".