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 ITALIA - ITALIA - Italia. Le linee guida della legge sulla Pma, e il malumore dei medici
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22 luglio 2004 18:17
 
Si' del Consiglio Superiore di Sanita' alle linee guida per la procreazione medico-assistita messe a punto dalla commissione ministeriale, previste dalla legge 40.
Il parere e' stato espresso lo scorso 14 luglio all'unanimita' dei presenti della seconda sezione del Css; manca pero' la firma del presidente professor Franco Cuccurullo che ha confermato di aver consegnato il giorno precedente le dimissioni al ministro della Salute. Ora, dopo il parere degli esperti, sara' il ministro Girolamo Sirchia a dover firmare il provvedimento definitivo che sara' pronto entro questo mese.
Le linee guida seguono la cornice dettata dalla legge 40. Dovrebbe essere confermato l'obbligo di impianto di tutti e tre gli embrioni frutto della fecondazione artificiale; no alla crioconservazione se non in casi molto particolari; permessa l'indagine osservazionale al microscopio delle prime fasi dello sviluppo dell'embrione per verificare la presenza di alcune anomalie ma non indagini pre-impianto per malattie genetiche.
Le dimissioni del professor Franco Cuccurullo hanno aperto il vaso di Pandora, liberando i malumori dei medici per la legge: "mi sono dimesso perche' ho ritenuto opportuno non apporre la mia firma ad un parere che non avrei condiviso". Una decisione verso la quale "esprimiamo solidarieta' e condivisione", dice Salvatore Amato vicepresidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici.
Se la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, da un lato "colma un pericoloso vuoto legislativo", dall'altro "lede pesantemente" il Codice deontologico della professione, a partire dai principi di liberta' e indipendenza di giudizio del medico. E' una bocciatura secca quella espressa dalla Fnom che ha ribadito le forti critiche alla legge sul piano tecnico e scientifico, proponendo l'istituzione di un tavolo di confronto permanente aperto a tutti i soggetti interessati.
Una posizione che vede concordi i 103 presidenti degli ordini dei medici e che si sintetizza nella mozione varata nei giorni scorsi dal Consiglio nazionale della Fnom: "C'e' la necessita' inalienabile -si legge nel documento- di mantenere ai medici la loro indipendenza di giudizio a tutela della salute dei pazienti ma questa legge, imponendo scelte vincolanti, di fatto viene a limitare la liberta' del medico, nel momento in cui lo costringe a scelte contrastanti con le acquisizioni della scienza e con l'interesse del paziente".
La legge infatti, ha sottolineato il presidente Fnom Giuseppe Del Barone nel corso di una conferenza stampa indetta dalla Federazione proprio per ribadire il dissenso nei confronti ad una normativa considerata iniqua, "imponendo linee guida che vincolano le scelte professionali dei medici, in contrasto con la produzione scientifica mondiale che considera le linee guida quali raccomandazioni cliniche da vagliare sempre alla luce del singolo caso, di fatto limita la liberta' del medico".
Un esempio concreto? L'atto medico, si rileva nella mozione, "deve essere sempre ispirato a criteri di massima beneficialita', e suscitano pertanto notevoli perplessita' norme quali quella che stabilisce che gli embrioni non possano essere studiati al fine di evitarne l'impianto se malformati, che l'impianto sia obbligatorio, che la donna debba essere sottoposta a molteplici cicli di trattamento in caso di insuccesso dell'impianto". I medici, dunque, puntano il dito soprattutto sugli aspetti "lesivi" dell'indipendenza del professionista: "Questa legge -ha commentato il vicepresidente Amato- mette il medico in una posizione inaccettabile: togliendogli l'indipendenza di giudizio scardina i valori fondanti del nostro Codice deontologico, cosi' come e' difficilmente accettabile la preclusione di studio degli embrioni".
I medici, pero', non chiudono al dialogo e propongono l'apertura di una tavolo di confronto permanente. Sulla questione dei referendum abrogativi invece, ha precisato Del Barone ricordando il ruolo istituzionale della Fnom quale organo ausiliario dello Stato, ogni medico fara' la propria scelta individuale.
 
 
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Il parere e' stato espresso lo scorso 14 luglio all'unanimita' dei presenti della seconda sezione del Css; manca pero' la firma del presidente professor Franco Cuccurullo che ha confermato di aver consegnato il giorno precedente le dimissioni al ministro della Salute. Ora, dopo il parere degli esperti, sara' il ministro Girolamo Sirchia a dover firmare il provvedimento definitivo che sara' pronto entro questo mese.
Le linee guida seguono la cornice dettata dalla legge 40. Dovrebbe essere confermato l'obbligo di impianto di tutti e tre gli embrioni frutto della fecondazione artificiale; no alla crioconservazione se non in casi molto particolari; permessa l'indagine osservazionale al microscopio delle prime fasi dello sviluppo dell'embrione per verificare la presenza di alcune anomalie ma non indagini pre-impianto per malattie genetiche.
Le dimissioni del professor Franco Cuccurullo hanno aperto il vaso di Pandora, liberando i malumori dei medici per la legge: "mi sono dimesso perche' ho ritenuto opportuno non apporre la mia firma ad un parere che non avrei condiviso". Una decisione verso la quale "esprimiamo solidarieta' e condivisione", dice Salvatore Amato vicepresidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici.
Se la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, da un lato "colma un pericoloso vuoto legislativo", dall'altro "lede pesantemente" il Codice deontologico della professione, a partire dai principi di liberta' e indipendenza di giudizio del medico. E' una bocciatura secca quella espressa dalla Fnom che ha ribadito le forti critiche alla legge sul piano tecnico e scientifico, proponendo l'istituzione di un tavolo di confronto permanente aperto a tutti i soggetti interessati.
Una posizione che vede concordi i 103 presidenti degli ordini dei medici e che si sintetizza nella mozione varata nei giorni scorsi dal Consiglio nazionale della Fnom: "C'e' la necessita' inalienabile -si legge nel documento- di mantenere ai medici la loro indipendenza di giudizio a tutela della salute dei pazienti ma questa legge, imponendo scelte vincolanti, di fatto viene a limitare la liberta' del medico, nel momento in cui lo costringe a scelte contrastanti con le acquisizioni della scienza e con l'interesse del paziente".
La legge infatti, ha sottolineato il presidente Fnom Giuseppe Del Barone nel corso di una conferenza stampa indetta dalla Federazione proprio per ribadire il dissenso nei confronti ad una normativa considerata iniqua, "imponendo linee guida che vincolano le scelte professionali dei medici, in contrasto con la produzione scientifica mondiale che considera le linee guida quali raccomandazioni cliniche da vagliare sempre alla luce del singolo caso, di fatto limita la liberta' del medico".
Un esempio concreto? L'atto medico, si rileva nella mozione, "deve essere sempre ispirato a criteri di massima beneficialita', e suscitano pertanto notevoli perplessita' norme quali quella che stabilisce che gli embrioni non possano essere studiati al fine di evitarne l'impianto se malformati, che l'impianto sia obbligatorio, che la donna debba essere sottoposta a molteplici cicli di trattamento in caso di insuccesso dell'impianto". I medici, dunque, puntano il dito soprattutto sugli aspetti "lesivi" dell'indipendenza del professionista: "Questa legge -ha commentato il vicepresidente Amato- mette il medico in una posizione inaccettabile: togliendogli l'indipendenza di giudizio scardina i valori fondanti del nostro Codice deontologico, cosi' come e' difficilmente accettabile la preclusione di studio degli embrioni".
I medici, pero', non chiudono al dialogo e propongono l'apertura di una tavolo di confronto permanente. Sulla questione dei referendum abrogativi invece, ha precisato Del Barone ricordando il ruolo istituzionale della Fnom quale organo ausiliario dello Stato, ogni medico fara' la propria scelta individuale.
 
 
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