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 ITALIA - ITALIA - Italia. Gianni Vattimo: l'embrione, la persona e i portatori di diritti
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14 aprile 2005 19:01
 
Gianni Vattimo, filosofo e teorico del "pensiero debole" viene sentito dal quotidiano La Sicilia in merito alla questione: l'embrione umano e' persona? Per Vattimo la risposta e' no, e comunque, tra il rispetto dell'embrione -che non puo' comunicare e rivendicare i propri diritti- e le aspettative dei malati che attendono una cura dalle cellule staminali o i diritti delle coppie che non riescono a procreare e che chiedono di essere curate, non ha dubbi: sceglie le persone che si possono vedere e toccare e che, soprattutto, sono coscienti dei loro diritti e sono in grado di rivendicarli.
[...] "Se ci sono dei diritti che appartengono a un ente che non li puo' indicare, e di cui qualcuno sa che ci sono e li puo' tutelare, tanto vale consegnarci a qualche dittatura degli illuminati. Il punto non e' tanto sapere se l'embrione e' gia' persona, ma se esiste un diritto di natura che qualcuno puo' imporre anche a chi non ci crede". E su questo Vattimo non ha dubbi: "Le culture che hanno sostenuto i diritti umani sono le stesse che, nella storia, hanno, in nome di questi, sterminato popoli. Ancora oggi, chi rivendica i diritti naturali dell'uomo e' pronto a calpestarli. Il problema dei diritti naturali e' che sono molto meno efficaci nel garantire i deboli delle convenzioni consapevoli che ogni societa' si da'. Le leggi sono quelle che vengono stabilite dallo Stato di diritto -in Italia democratico- in base alla libera discussione dei cittadini. Il convenzionale e' la responsabilita' umana che decide, senza tenere conto di cio' che appare piu' naturale, piu' ovvio e che in genere e' la verita' di quelli che possono imporre i loro sistemi, i loro criteri, non sempre in maniera disinteressata". [...]
"Non escludo nemmeno che l'embrione sia vita umana, ma se questo mi porta alla scelta tra il rispetto dell'embrione -che non puo' comunicare e rivendicare i propri diritti- e i diritti dei malati che si aspettano dalle cellule staminali una cura o le aspettative delle coppie che non riescono a procreare e che chiedono di essere curate, non ho dubbi. Considerato tutto, pur sapendo che ne so poco e prendendo atto che nessuno e' mai rimasto in lutto per l'embrione, allora queste scelte possono essere lasciate all'individuo. E questo non ha nulla a che fare con lo sterminio degli incapaci".
 
 
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[...] "Se ci sono dei diritti che appartengono a un ente che non li puo' indicare, e di cui qualcuno sa che ci sono e li puo' tutelare, tanto vale consegnarci a qualche dittatura degli illuminati. Il punto non e' tanto sapere se l'embrione e' gia' persona, ma se esiste un diritto di natura che qualcuno puo' imporre anche a chi non ci crede". E su questo Vattimo non ha dubbi: "Le culture che hanno sostenuto i diritti umani sono le stesse che, nella storia, hanno, in nome di questi, sterminato popoli. Ancora oggi, chi rivendica i diritti naturali dell'uomo e' pronto a calpestarli. Il problema dei diritti naturali e' che sono molto meno efficaci nel garantire i deboli delle convenzioni consapevoli che ogni societa' si da'. Le leggi sono quelle che vengono stabilite dallo Stato di diritto -in Italia democratico- in base alla libera discussione dei cittadini. Il convenzionale e' la responsabilita' umana che decide, senza tenere conto di cio' che appare piu' naturale, piu' ovvio e che in genere e' la verita' di quelli che possono imporre i loro sistemi, i loro criteri, non sempre in maniera disinteressata". [...]
"Non escludo nemmeno che l'embrione sia vita umana, ma se questo mi porta alla scelta tra il rispetto dell'embrione -che non puo' comunicare e rivendicare i propri diritti- e i diritti dei malati che si aspettano dalle cellule staminali una cura o le aspettative delle coppie che non riescono a procreare e che chiedono di essere curate, non ho dubbi. Considerato tutto, pur sapendo che ne so poco e prendendo atto che nessuno e' mai rimasto in lutto per l'embrione, allora queste scelte possono essere lasciate all'individuo. E questo non ha nulla a che fare con lo sterminio degli incapaci".
 
 
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