testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Italia. Firenze: Careggi e il laboratorio delle staminali
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
27 novembre 2003 18:59
 
Il laboratorio di Careggi era stato inaugurato a giugno e realizzato grazie a fondi di un progetto di ricerca della Regione Toscana, "Sviluppo e ottimizzazione delle tecnologie per la messa a punto di terapie con cellule staminali prelevate da soggetto adulto".
In occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Universita', lo scorso 22 novembre, il professor Sergio Romagnani, docente del Dipartimento di Medicina Interna dell'Universita' e coordinatore del laboratorio di Careggi, ha dedicato la sua prolusione ("Nuove frontiere della medicina: le terapie rigenerative e l'immunoterapia dei tumori") per spiegare le ricerche che vengono portate avanti.
L'aumento della vita media, l'allungamento della vita lavorativa e la conseguente necessita' di migliorare le condizioni di efficienza fisica e mentale anche nei soggetti anziani erano le premesse. "Si va pertanto configurando la necessita' di sviluppare terapie capaci di sostituire o rigenerare organi danneggiati dall'invecchiamento, ma anche da processi patologici o traumi. Al tempo stesso appare importante la possibilita' di disporre di nuove forme di terapia dei tumori, basate su metodologie nuove rispetto a quelle attualmente utilizzabili. Lo sviluppo di modalita' terapeutiche capaci di sostituire le cellule di organi danneggiati irreversibilmente costituisce attualmente un nuovo settore della medicina che e' stato definito Medicina Rigenerativa".
Le cellule staminali prelevate da soggetti adulti "e quindi utilizzabili senza limitazioni di carattere etico" possono offrire nuove speranze terapeutiche. "Almeno nei modelli sperimentali animali, tali cellule una volta prelevate dal midollo osseo, espanse numericamente ed indotte a differenziarsi appropriamente in vitro, possono essere reinfuse nello stesso soggetto e ricostituire il patrimonio cellulare danneggiato o distrutto. Le applicazioni potenziali di questo tipo di terapia sono molteplici: la rigenerazione del tessuto nervoso danneggiato da malattie degenerative quali Alzheimer o Parkinson, del tessuto del miocardio distrutto da un infarto, del tessuto osseo o cartilagineo irreversibilmente danneggiati da traumi o da interventi demolitivi a causa di neoplasie, del tessuto epatico in soggetti affetti da cirrosi e molte altre ancora".

Lo stesso Romagnani aveva rilasciato un'intervista al quotidiano La Repubblica, nella cronaca fiorentina, dove spiegava che ci sono dei Paesi che e' da anni che lavorano sulle cellule staminali, e che probabilmente arriveranno prima dell'Italia nella scoperta di alcune terapie, "se questo avverra', pero', noi avremo una struttura in grado di realizzare immediatamente le nuove scoperte. Con le nostre macchine all'avanguardia intanto abbiamo gia' isolato diversi gruppi di staminali. Questa fase terminera' dopo un anno, poi iniziera' quella di coltura delle cellule".
Ma a Romagnani veniva chiesto anche un parere sulla ricerca con le staminali di origine embrionale e sulla possibilita' che vietandone l'utilizzo si riducano le potenzialita' della ricerca. "Fino a che non si sperimenta non si puo' dire. Quel che e' certo e' che le cellule dell'embrione sono cosiddette totipotenti, ossia capaci di tutte le trasformazioni. D'altra parte potrebbero dare problemi di rigetto, al contrario di quelle prelevate dal midollo dell'adulto che deve essere curato. Anche questo pero' andrebbe chiarito sperimentalmente. Per quanto mi riguarda non sono molto favorevole a lavorare sull'embrione ma sarebbe ipocrita dire che si tratta di un individuo. Stiamo parlando di cellule che comunque vanno distrutte perche' sono ovuli fecondati che non vengono utilizzati nel processo di inseminazione artificiale. E poi viviamo in un Paese dove l'aborto e' legale".
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
ADUC - Salute - Notizia - ITALIA - Italia. Firenze: Careggi e il laboratorio delle staminali

testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Italia. Firenze: Careggi e il laboratorio delle staminali
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
27 novembre 2003 18:59
 
Il laboratorio di Careggi era stato inaugurato a giugno e realizzato grazie a fondi di un progetto di ricerca della Regione Toscana, "Sviluppo e ottimizzazione delle tecnologie per la messa a punto di terapie con cellule staminali prelevate da soggetto adulto".
In occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Universita', lo scorso 22 novembre, il professor Sergio Romagnani, docente del Dipartimento di Medicina Interna dell'Universita' e coordinatore del laboratorio di Careggi, ha dedicato la sua prolusione ("Nuove frontiere della medicina: le terapie rigenerative e l'immunoterapia dei tumori") per spiegare le ricerche che vengono portate avanti.
L'aumento della vita media, l'allungamento della vita lavorativa e la conseguente necessita' di migliorare le condizioni di efficienza fisica e mentale anche nei soggetti anziani erano le premesse. "Si va pertanto configurando la necessita' di sviluppare terapie capaci di sostituire o rigenerare organi danneggiati dall'invecchiamento, ma anche da processi patologici o traumi. Al tempo stesso appare importante la possibilita' di disporre di nuove forme di terapia dei tumori, basate su metodologie nuove rispetto a quelle attualmente utilizzabili. Lo sviluppo di modalita' terapeutiche capaci di sostituire le cellule di organi danneggiati irreversibilmente costituisce attualmente un nuovo settore della medicina che e' stato definito Medicina Rigenerativa".
Le cellule staminali prelevate da soggetti adulti "e quindi utilizzabili senza limitazioni di carattere etico" possono offrire nuove speranze terapeutiche. "Almeno nei modelli sperimentali animali, tali cellule una volta prelevate dal midollo osseo, espanse numericamente ed indotte a differenziarsi appropriamente in vitro, possono essere reinfuse nello stesso soggetto e ricostituire il patrimonio cellulare danneggiato o distrutto. Le applicazioni potenziali di questo tipo di terapia sono molteplici: la rigenerazione del tessuto nervoso danneggiato da malattie degenerative quali Alzheimer o Parkinson, del tessuto del miocardio distrutto da un infarto, del tessuto osseo o cartilagineo irreversibilmente danneggiati da traumi o da interventi demolitivi a causa di neoplasie, del tessuto epatico in soggetti affetti da cirrosi e molte altre ancora".

Lo stesso Romagnani aveva rilasciato un'intervista al quotidiano La Repubblica, nella cronaca fiorentina, dove spiegava che ci sono dei Paesi che e' da anni che lavorano sulle cellule staminali, e che probabilmente arriveranno prima dell'Italia nella scoperta di alcune terapie, "se questo avverra', pero', noi avremo una struttura in grado di realizzare immediatamente le nuove scoperte. Con le nostre macchine all'avanguardia intanto abbiamo gia' isolato diversi gruppi di staminali. Questa fase terminera' dopo un anno, poi iniziera' quella di coltura delle cellule".
Ma a Romagnani veniva chiesto anche un parere sulla ricerca con le staminali di origine embrionale e sulla possibilita' che vietandone l'utilizzo si riducano le potenzialita' della ricerca. "Fino a che non si sperimenta non si puo' dire. Quel che e' certo e' che le cellule dell'embrione sono cosiddette totipotenti, ossia capaci di tutte le trasformazioni. D'altra parte potrebbero dare problemi di rigetto, al contrario di quelle prelevate dal midollo dell'adulto che deve essere curato. Anche questo pero' andrebbe chiarito sperimentalmente. Per quanto mi riguarda non sono molto favorevole a lavorare sull'embrione ma sarebbe ipocrita dire che si tratta di un individuo. Stiamo parlando di cellule che comunque vanno distrutte perche' sono ovuli fecondati che non vengono utilizzati nel processo di inseminazione artificiale. E poi viviamo in un Paese dove l'aborto e' legale".
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS