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 ITALIA - ITALIA - Italia. Ferragosto, radicali in piazza San Pietro per la ricerca sugli embrioni
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21 agosto 2003 17:45
 
Ombrelli gialli e striscioni in difesa della liberta' di ricerca sugli embrioni finalizzata ad ottenere cellule staminali: "No Vatican, no Taliban; si' alla liberta' di ricerca scientifica", cosi' nella mattinata di Ferragosto a Roma, in piazza San Pietro, hanno manifestato i Radicali Italiani e l'associazione Luca Coscioni chiedendo il via libera alla possibilita' di utilizzare per la ricerca gli oltre 20.000 embrioni congelati conservati nei centri di riproduzione assistita in Italia.
"Oggi e' un giorno di festa per tutti, ma non per i malati. Non vediamo nulla di liberale ne' di cristiano nel proibire terapie e imporre sofferenze", ha detto il segretario dei Radicali Italiani, Daniele Capezzone. Sono fra 10.000 e 12.000 in Italia le persone che potrebbero trarre beneficio dalle terapie basate sull'utilizzo di cellule staminali, secondo le stime elaborate tre anni fa della commissione Dulbecco. "Sono malati di sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, diabete, molti di essi si sentono profondamente cristiani, ma credono che debba esserci liberta' di ricerca sulle cellule staminali embrionali", ha osservato Rita Bernardini, presidente dei Radicali Italiani.
Oltre a svolgersi simbolicamente in un giorno di festa, la manifestazione radicale e' organizzata a poche settimane da due scadenze cruciali per la ricerca: la ripresa in Senato del dibattito sulla legge sulla fecondazione artificiale, e la decisione dell'Onu in merito alla conclusioni del gruppo di lavoro incaricato di preparare il testo di una Convenzione internazionale sulla proibizione della clonazione umana. In quella sede si decidera' se mettere al bando soltanto la clonazione a fini riproduttivi o se estenderla anche alla clonazione terapeutica, basata sull'uso di cellule staminali. "Se dovesse passare una moratoria alla clonazione terapeutica -ha osservato ancora Rita Bernardini- le conseguenze sarebbero gravi per tutti gli Stati del mondo. Si imporrebbero regole troppo rigide, fatte per essere violate".
Per Capezzone l'appello di oggi e' rivolto "alla Chiesa, che continua a battersi contro la liberta' di ricerca", e alla politica, "genuflessa ai diktat del Vaticano. In nome della salvezza eterna -ha concluso- si produce sempre piu' morte: si preferisce buttare gli embrioni in sovrannumero nella spazzatura piuttosto che utilizzarli per la ricerca".
Sul sito Internet dell'associazione Luca Coscioni, sono disponibili le fotografie e i filmati della manifestazione: clicca qui
 
 
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"Oggi e' un giorno di festa per tutti, ma non per i malati. Non vediamo nulla di liberale ne' di cristiano nel proibire terapie e imporre sofferenze", ha detto il segretario dei Radicali Italiani, Daniele Capezzone. Sono fra 10.000 e 12.000 in Italia le persone che potrebbero trarre beneficio dalle terapie basate sull'utilizzo di cellule staminali, secondo le stime elaborate tre anni fa della commissione Dulbecco. "Sono malati di sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, diabete, molti di essi si sentono profondamente cristiani, ma credono che debba esserci liberta' di ricerca sulle cellule staminali embrionali", ha osservato Rita Bernardini, presidente dei Radicali Italiani.
Oltre a svolgersi simbolicamente in un giorno di festa, la manifestazione radicale e' organizzata a poche settimane da due scadenze cruciali per la ricerca: la ripresa in Senato del dibattito sulla legge sulla fecondazione artificiale, e la decisione dell'Onu in merito alla conclusioni del gruppo di lavoro incaricato di preparare il testo di una Convenzione internazionale sulla proibizione della clonazione umana. In quella sede si decidera' se mettere al bando soltanto la clonazione a fini riproduttivi o se estenderla anche alla clonazione terapeutica, basata sull'uso di cellule staminali. "Se dovesse passare una moratoria alla clonazione terapeutica -ha osservato ancora Rita Bernardini- le conseguenze sarebbero gravi per tutti gli Stati del mondo. Si imporrebbero regole troppo rigide, fatte per essere violate".
Per Capezzone l'appello di oggi e' rivolto "alla Chiesa, che continua a battersi contro la liberta' di ricerca", e alla politica, "genuflessa ai diktat del Vaticano. In nome della salvezza eterna -ha concluso- si produce sempre piu' morte: si preferisce buttare gli embrioni in sovrannumero nella spazzatura piuttosto che utilizzarli per la ricerca".
Sul sito Internet dell'associazione Luca Coscioni, sono disponibili le fotografie e i filmati della manifestazione: clicca qui
 
 
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