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 ITALIA - ITALIA - Italia. Gli embrioni congelati, quelli orfani e abbandonati avranno una casa!
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Notizia 
19 agosto 2004 18:45
 
Sono 31 mila gli embrioni congelati sparsi nei vari centri d'Italia e comunicati, come previsto dalla legge, all'Istituto Superiore della Sanita'. Il ministro della Salute avrebbe gia' pronto un decreto per indicare il centro trasfusionale dell'ospedale Maggiore di Milano il luogo fisico in cui concentrare quelli cosiddetti "abbandonati". Gli altri, quelli le cui coppie, o le donne, che li hanno originati sono state identificate, continueranno ad essere conservati nei rispettivi centri di fecondazione.
Gli embrioni "abbandonati", ma che vengono anche chiamati "orfani", in uno scivolamento verbale verso una identificazione "embrione congelato=bambino" impressionante, saranno raccolti e crioconservati a carico dello Stato "sine die" e su di essi vigilera' l'Istituto Superiore della Sanita'.
L'operazione per ora, quantomeno riuscira' a bloccare l'istintiva reazione: invece che gettarli nella spazzatura, utilizziamo per la ricerca scientifica! Ma l'evidenza che questi embrioni congelati non avranno alcuna possibilita' essere impiantati nell'utero di qualche donna, c'e' comunque tutta, nonostante alcune campagne di sensibilizzazione per la loro "adozione" (ancora un termine del buonismo cattointegralista) alla Don Benzi.

Perfino il presidente onorario della Commissione di bioetica, Giovanni Berlinguer ha un'idea, e la comunica al Il Messaggero: "anch'io sono contrario all'uso degli embrioni nella ricerca. Ma siccome parliamo di embrioni che gia' esistono, con il consenso di chi li ha prodotti potrebbero essere impiegati sul piano scientifico, per sperimentare le cellule staminali. Si avrebbe la certezza di trarne un bene, compensando così le resistenze di tipo morale. Del resto, conservare sine die gli embrioni congelati non ha senso. Significa ugualmente ucciderli, perche' non e' vero che resisterebbero al tempo".

Il decreto del ministro della salute dovra' anche fissare dei "requisiti minimi" ai quali dovranno sottostare i Centri per conservare gli embrioni congelati prodotti prima dell'entrata in vigore della legge sulla fecondazione assistita.
"Ci saranno diversi livelli -spiega Ettore Barale, direttore del Centro di riproduzione assistita dell'Universita' di Pisa, uno dei coordinatori della Commissione nominata dal ministro Sirchia- Non tutti potranno fare tutto, dipendera' dalle strutture tecnologiche e dalla qualita' dell'organizzazione. Le concessioni ai Centri saranno rilasciate sulla base dei requisiti posseduti. Noi fissiamo gli standard minimi, al di sotto dei quali non si potra' andare. I regolamenti veri e propri li faranno le Regioni, che in autonomia potranno legiferare stabilendo anche regole piu' severe".
 
 
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Gli embrioni "abbandonati", ma che vengono anche chiamati "orfani", in uno scivolamento verbale verso una identificazione "embrione congelato=bambino" impressionante, saranno raccolti e crioconservati a carico dello Stato "sine die" e su di essi vigilera' l'Istituto Superiore della Sanita'.
L'operazione per ora, quantomeno riuscira' a bloccare l'istintiva reazione: invece che gettarli nella spazzatura, utilizziamo per la ricerca scientifica! Ma l'evidenza che questi embrioni congelati non avranno alcuna possibilita' essere impiantati nell'utero di qualche donna, c'e' comunque tutta, nonostante alcune campagne di sensibilizzazione per la loro "adozione" (ancora un termine del buonismo cattointegralista) alla Don Benzi.

Perfino il presidente onorario della Commissione di bioetica, Giovanni Berlinguer ha un'idea, e la comunica al Il Messaggero: "anch'io sono contrario all'uso degli embrioni nella ricerca. Ma siccome parliamo di embrioni che gia' esistono, con il consenso di chi li ha prodotti potrebbero essere impiegati sul piano scientifico, per sperimentare le cellule staminali. Si avrebbe la certezza di trarne un bene, compensando così le resistenze di tipo morale. Del resto, conservare sine die gli embrioni congelati non ha senso. Significa ugualmente ucciderli, perche' non e' vero che resisterebbero al tempo".

Il decreto del ministro della salute dovra' anche fissare dei "requisiti minimi" ai quali dovranno sottostare i Centri per conservare gli embrioni congelati prodotti prima dell'entrata in vigore della legge sulla fecondazione assistita.
"Ci saranno diversi livelli -spiega Ettore Barale, direttore del Centro di riproduzione assistita dell'Universita' di Pisa, uno dei coordinatori della Commissione nominata dal ministro Sirchia- Non tutti potranno fare tutto, dipendera' dalle strutture tecnologiche e dalla qualita' dell'organizzazione. Le concessioni ai Centri saranno rilasciate sulla base dei requisiti posseduti. Noi fissiamo gli standard minimi, al di sotto dei quali non si potra' andare. I regolamenti veri e propri li faranno le Regioni, che in autonomia potranno legiferare stabilendo anche regole piu' severe".
 
 
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