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 ITALIA - ITALIA - Italia. Depositati di nuovo i referendum sulla legge 40, prosegue la raccolta su quello radicale
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22 luglio 2004 18:43
 
Sono stati depositati il 13 luglio presso la Corte di Cassazione quattro quesiti referendari parzialmente abrogativi della legge n. 40/2004 sulla Procreazione medicalmente assistita. Tre quesiti sono espressione di uno schieramento trasversale che raccoglie esponenti delle piu' diverse forze politiche; essi sono stati infatti sottoscritti dai parlamentari Antonio Del Pennino, Barbara Pollastrini, Gavino Angius, Cesare Salvi, Enrico Morando, Chiara Moroni, Cinzia Dato, Loredana De Petris, Francesco Nucara, Katia Zanotti, Lanfranco Turci, Natale D'Amico, Pierluigi Mantini, Lalla Trupia, Vittoria Franco, Maria Teresa Amici, Beatrice Magnolfi; dagli esponenti radicali Daniele Capezzone, Rita Bernardini e Michele De Lucia; dai giornalisti Antonio Polito e Arturo Diaconale; dai professori Cinzia Caporale, Tommaso Frosini e Costanza Pera; dal segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato e dal membro di giunta della stessa associazione Rocco Berardo; dalle dirigenti della CGIL Morena Piccinini, Maria Gigliola Toniollo, Paolina Agnello Modica, Elisabetta Leone ed Elisabetta Castellano e dai rappresentanti delle Associazioni "Madre Provetta", "Lega Italiana Fibrosi Cistica", "Centri Cecos", "Tribunale per i diritti del malato", "L'Altra Cicogna", "Amica Cicogna", "Hera (genitori talassemici)", Gerardo Tricarico, Monica Soldano, Stefano Inglese, Paola Costantini, Laura Pisano, Claudia Livi, Filomena Gallo, Giuseppe Consolo e Antonino Guglielmino.
I tre quesiti riguardano rispettivamente le norme che comportano rischi per la salute della donna, che vietano la fecondazione eterologa e che impediscono la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali.
Il quarto quesito, sottoscritto dai parlamentari della sinistra Katia Zanotti, Barbara Pollastrini, Maura Cossutta, Vittoria Franco, Lalla Trupia, Luana Zanella, Beatrice Magnolfi, Massimo Villone; dalle dirigenti della CGIL Morena Piccinini, Maria Gigliola Toniollo, Elisabetta Leone, Elisabetta Castellano e dalla Presidente dell'Associazione "Madre Provetta" Monica Soldano, richiede, oltre all'abrogazione delle norme che comportano rischi per la salute della donna, anche quella della disposizione che afferma i diritti del concepito.
Nei prossimi giorni si costituiranno formalmente i Comitati Promotori dei Referendum che vedranno la partecipazione di altri esponenti del mondo politico e culturale; in particolare, ai tre referendum "trasversali" hanno gia' comunicato la loro adesione gli onorevoli Alfredo Biondi, Dario Rivolta e il senatore Lino Jannuzzi che stamani non hanno potuto presenziare all'atto di deposito dei quesiti.
La raccolta delle firme iniziera' appena stampati i moduli, dopo la pubblicazione dei quesiti sulla Gazzetta Ufficiale.


Abbiamo ripreso la notizia cosi' come pubblicata sul sito de Il Riformista, che invitiamo a seguire, assieme a quello de l'Unita', che ha deciso di destinare uno spazio fisso anche sul giornale cartaceo un "diario del referendum":
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Ricordiamo che la raccolta firme sul quesito abrogativo in toto della legge promosso dai Radicali prosegue e gli ultimi due week-end di luglio saranno di mobilitazione straordinaria, veri e propri "referendum days", con 5.000 tavolini in tutta Italia con l'obiettivo di raccogliere le circa 350.000 mila firme che ancora mancano per poter presentare alla Cassazione la richiesta referendaria per l'abrogazione della legge n.40.
L'iniziativa e' stata presentata con una manifestazione-conferenza stampa davanti a Montecitorio, a cui hanno preso parte insieme a Marco Pannella, Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista, Antonio Di Pietro per l'Italia dei valori, Maura Cossutta dei Comunisti italiani, Luca Coscioni, presidente dei Radicali italiani e dell'associazione che porta il suo nome, Daniele Capezzone e Rita Bernardini, rispettivamente segretario e tesoriere dei Radicali italiani, e Marco Cappato, segretario dell'associazione Luca Coscioni. Insieme i partecipanti hanno sottoscritto il seguente documento:
In 8100 Comuni italiani sono attualmente depositati e vidimati moduli per la raccolta di firme di sostegno per la presentazione alla Corte di Cassazione, entro il 30 settembre, delle 500mila firme necessarie perche' la richiesta referendaria venga accolta e convalidata in quella sede.
I 180mila Consiglieri comunali, titolari del diritto di autentica delle firme, sono ormai informati sulle modalita' con le quali, presso i rispettivi Comuni o scaricandoli da Internet, possono procurarsi i moduli necessari per la raccolta e la validazione delle firme.
Oltre 150mila elettori hanno di gia' firmato sui tavoli di raccolta pur in genere casualmente incontrati. I sondaggi confermano che grandi maggioranze di cittadini sono d'accordo per abolire la legge sulla procreazione assistita, pur nel persistente ostracismo informativo e di approfondimento con cui lo stesso servizio pubblico, confermando il carattere di duopolio anche politico che condiziona e opprime la stessa legalita' repubblicana, colpisce il diritto-dovere di conoscere per scegliere e deliberare del cittadino italiano.
In tal modo viene letteralmente impedito agli italiani di poter esercitare fondamentali diritti civili e politici, di fronte ad una tendenza anche legislativa ad annientare conquiste civili di primaria importanza, e a sostituirle con norme autoritarie, intolleranti, antidemocratiche, in un'area sempre piu' vasta della vita del Paese, in particolare ai danni della liberta' di coscienza e di ricerca scientifica, delle donne e degli uomini che desiderino tentare di concepire con amore e responsabilita' figli -possibilita' altrimenti a loro negata-, e ai danni delle speranze di milioni di malati.
Viene annunciato che fra alcune settimane iniziera' altra raccolta di firme su questo e su altri quattro referendum. Impresa -temiamo- purtroppo tardiva, comunque molto positiva, ma ad altissimo rischio, poiche' occorrera' ripartire da zero per raggiungere i 2.500.000 (due milioni e cinquecentomila) firme entro il 30 settembre.
Nel frattempo, le quasi 200mila firme raccolte finora nei tavoli e nei Comuni diverrebbero non valide. Per questo occorre assolutamente che un grande, immediato sforzo venga compiuto perche' si raggiungano entro l'inizio di agosto le 550mila firme, portando a termine in tempo utile questo primo, fondamentale risultato.
A questo fine chiediamo un grande sforzo di mobilitazione alle nostre organizzazioni, a tutti i democratici, al mondo civile italiano, per scongiurare il rischio sempre piu' grande di un definitivo incardinamento della legge di cui chiediamo l'abolizione, e dei suoi perniciosi effetti.
Ci rivolgiamo (non solo nell'ambito delle nostre rispettive formazioni e movimenti politici) agli oltre 8000 Sindaci italiani e a tutti i Consiglieri comunali, provinciali, agli Assessori, e a quanti con loro detengono il potere di autenticare le sottoscrizioni dei cittadini. Sarebbe decisiva, per condurre la campagna ad un rapido successo, l'attivazione immediata di questo canale diretto di raccolta delle firme. E percio', nello stesso tempo, chiediamo tanto a chi condivide la nostra rispettiva militanza politica e di partito, quanto ai rappresentanti istituzionali di altro orientamento, di rendersi da subito disponibili non solo a svolgere il servizio civile di autentica, ma a procedere essi stessi, autonomamente, alla raccolta delle sottoscrizioni.
Proponiamo infine di organizzare, per gli ultimi due week-end di luglio, delle giornate di mobilitazione straordinaria, dei veri e propri "Referendum Days", per consentire (attraverso i tavoli nelle strade, attraverso la raccolta diretta degli amministratori locali, e attraverso le sedi di raccolta istituzionale -le Segreterie comunali-) un decisivo salto di qualita' della campagna referendaria. E convocheremo e terreno nell'ultima decade del mese e all'inizio di agosto grandi comizi e manifestazioni unitarie, mentre di gia' e' in corso l'iniziativa nonviolenta di sciopero della fame di Daniele Capezzone e Rita Bernardini volta a conquistare un segmento di legalita' e di informazione per i cittadini italiani.
Assumiamo queste iniziative con convinzione, e anche nella speranza che cio' possa essere d'esempio per altri. Puo' passare proprio da questa unione laica di forze cosi' diverse tra loro, da questa convergenza democratica e tollerante su un obiettivo concreto, la fissazione, nella prossima primavera (31 anni dopo la storica prova referendaria sul divorzio), di un altro appuntamento di liberta', in cui non vi sarebbero sconfitti, ma si otterrebbe -per tutti- una nuova, grande conquista civile.
 
 
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Sono stati depositati il 13 luglio presso la Corte di Cassazione quattro quesiti referendari parzialmente abrogativi della legge n. 40/2004 sulla Procreazione medicalmente assistita. Tre quesiti sono espressione di uno schieramento trasversale che raccoglie esponenti delle piu' diverse forze politiche; essi sono stati infatti sottoscritti dai parlamentari Antonio Del Pennino, Barbara Pollastrini, Gavino Angius, Cesare Salvi, Enrico Morando, Chiara Moroni, Cinzia Dato, Loredana De Petris, Francesco Nucara, Katia Zanotti, Lanfranco Turci, Natale D'Amico, Pierluigi Mantini, Lalla Trupia, Vittoria Franco, Maria Teresa Amici, Beatrice Magnolfi; dagli esponenti radicali Daniele Capezzone, Rita Bernardini e Michele De Lucia; dai giornalisti Antonio Polito e Arturo Diaconale; dai professori Cinzia Caporale, Tommaso Frosini e Costanza Pera; dal segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato e dal membro di giunta della stessa associazione Rocco Berardo; dalle dirigenti della CGIL Morena Piccinini, Maria Gigliola Toniollo, Paolina Agnello Modica, Elisabetta Leone ed Elisabetta Castellano e dai rappresentanti delle Associazioni "Madre Provetta", "Lega Italiana Fibrosi Cistica", "Centri Cecos", "Tribunale per i diritti del malato", "L'Altra Cicogna", "Amica Cicogna", "Hera (genitori talassemici)", Gerardo Tricarico, Monica Soldano, Stefano Inglese, Paola Costantini, Laura Pisano, Claudia Livi, Filomena Gallo, Giuseppe Consolo e Antonino Guglielmino.
I tre quesiti riguardano rispettivamente le norme che comportano rischi per la salute della donna, che vietano la fecondazione eterologa e che impediscono la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali.
Il quarto quesito, sottoscritto dai parlamentari della sinistra Katia Zanotti, Barbara Pollastrini, Maura Cossutta, Vittoria Franco, Lalla Trupia, Luana Zanella, Beatrice Magnolfi, Massimo Villone; dalle dirigenti della CGIL Morena Piccinini, Maria Gigliola Toniollo, Elisabetta Leone, Elisabetta Castellano e dalla Presidente dell'Associazione "Madre Provetta" Monica Soldano, richiede, oltre all'abrogazione delle norme che comportano rischi per la salute della donna, anche quella della disposizione che afferma i diritti del concepito.
Nei prossimi giorni si costituiranno formalmente i Comitati Promotori dei Referendum che vedranno la partecipazione di altri esponenti del mondo politico e culturale; in particolare, ai tre referendum "trasversali" hanno gia' comunicato la loro adesione gli onorevoli Alfredo Biondi, Dario Rivolta e il senatore Lino Jannuzzi che stamani non hanno potuto presenziare all'atto di deposito dei quesiti.
La raccolta delle firme iniziera' appena stampati i moduli, dopo la pubblicazione dei quesiti sulla Gazzetta Ufficiale.


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L'iniziativa e' stata presentata con una manifestazione-conferenza stampa davanti a Montecitorio, a cui hanno preso parte insieme a Marco Pannella, Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista, Antonio Di Pietro per l'Italia dei valori, Maura Cossutta dei Comunisti italiani, Luca Coscioni, presidente dei Radicali italiani e dell'associazione che porta il suo nome, Daniele Capezzone e Rita Bernardini, rispettivamente segretario e tesoriere dei Radicali italiani, e Marco Cappato, segretario dell'associazione Luca Coscioni. Insieme i partecipanti hanno sottoscritto il seguente documento:
In 8100 Comuni italiani sono attualmente depositati e vidimati moduli per la raccolta di firme di sostegno per la presentazione alla Corte di Cassazione, entro il 30 settembre, delle 500mila firme necessarie perche' la richiesta referendaria venga accolta e convalidata in quella sede.
I 180mila Consiglieri comunali, titolari del diritto di autentica delle firme, sono ormai informati sulle modalita' con le quali, presso i rispettivi Comuni o scaricandoli da Internet, possono procurarsi i moduli necessari per la raccolta e la validazione delle firme.
Oltre 150mila elettori hanno di gia' firmato sui tavoli di raccolta pur in genere casualmente incontrati. I sondaggi confermano che grandi maggioranze di cittadini sono d'accordo per abolire la legge sulla procreazione assistita, pur nel persistente ostracismo informativo e di approfondimento con cui lo stesso servizio pubblico, confermando il carattere di duopolio anche politico che condiziona e opprime la stessa legalita' repubblicana, colpisce il diritto-dovere di conoscere per scegliere e deliberare del cittadino italiano.
In tal modo viene letteralmente impedito agli italiani di poter esercitare fondamentali diritti civili e politici, di fronte ad una tendenza anche legislativa ad annientare conquiste civili di primaria importanza, e a sostituirle con norme autoritarie, intolleranti, antidemocratiche, in un'area sempre piu' vasta della vita del Paese, in particolare ai danni della liberta' di coscienza e di ricerca scientifica, delle donne e degli uomini che desiderino tentare di concepire con amore e responsabilita' figli -possibilita' altrimenti a loro negata-, e ai danni delle speranze di milioni di malati.
Viene annunciato che fra alcune settimane iniziera' altra raccolta di firme su questo e su altri quattro referendum. Impresa -temiamo- purtroppo tardiva, comunque molto positiva, ma ad altissimo rischio, poiche' occorrera' ripartire da zero per raggiungere i 2.500.000 (due milioni e cinquecentomila) firme entro il 30 settembre.
Nel frattempo, le quasi 200mila firme raccolte finora nei tavoli e nei Comuni diverrebbero non valide. Per questo occorre assolutamente che un grande, immediato sforzo venga compiuto perche' si raggiungano entro l'inizio di agosto le 550mila firme, portando a termine in tempo utile questo primo, fondamentale risultato.
A questo fine chiediamo un grande sforzo di mobilitazione alle nostre organizzazioni, a tutti i democratici, al mondo civile italiano, per scongiurare il rischio sempre piu' grande di un definitivo incardinamento della legge di cui chiediamo l'abolizione, e dei suoi perniciosi effetti.
Ci rivolgiamo (non solo nell'ambito delle nostre rispettive formazioni e movimenti politici) agli oltre 8000 Sindaci italiani e a tutti i Consiglieri comunali, provinciali, agli Assessori, e a quanti con loro detengono il potere di autenticare le sottoscrizioni dei cittadini. Sarebbe decisiva, per condurre la campagna ad un rapido successo, l'attivazione immediata di questo canale diretto di raccolta delle firme. E percio', nello stesso tempo, chiediamo tanto a chi condivide la nostra rispettiva militanza politica e di partito, quanto ai rappresentanti istituzionali di altro orientamento, di rendersi da subito disponibili non solo a svolgere il servizio civile di autentica, ma a procedere essi stessi, autonomamente, alla raccolta delle sottoscrizioni.
Proponiamo infine di organizzare, per gli ultimi due week-end di luglio, delle giornate di mobilitazione straordinaria, dei veri e propri "Referendum Days", per consentire (attraverso i tavoli nelle strade, attraverso la raccolta diretta degli amministratori locali, e attraverso le sedi di raccolta istituzionale -le Segreterie comunali-) un decisivo salto di qualita' della campagna referendaria. E convocheremo e terreno nell'ultima decade del mese e all'inizio di agosto grandi comizi e manifestazioni unitarie, mentre di gia' e' in corso l'iniziativa nonviolenta di sciopero della fame di Daniele Capezzone e Rita Bernardini volta a conquistare un segmento di legalita' e di informazione per i cittadini italiani.
Assumiamo queste iniziative con convinzione, e anche nella speranza che cio' possa essere d'esempio per altri. Puo' passare proprio da questa unione laica di forze cosi' diverse tra loro, da questa convergenza democratica e tollerante su un obiettivo concreto, la fissazione, nella prossima primavera (31 anni dopo la storica prova referendaria sul divorzio), di un altro appuntamento di liberta', in cui non vi sarebbero sconfitti, ma si otterrebbe -per tutti- una nuova, grande conquista civile.
 
 
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